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Ti prego lasciati odiare
 
Ti prego lasciati odiare 2013-04-05 12:08:25 AndCor
Voto medio 
 
4.8
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
5.0
AndCor Opinione inserita da AndCor    05 Aprile, 2013
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Un romanticismo 'diverso al punto giusto'

Ammetto che il primo approccio con questo romanzo non è stato dei più idilliaci; mi era bastata una fugace lettura del titolo per etichettarlo superficialmente come un banale 'romanzo rosa' di dubbia qualità.
Bene, mai detto popolare fu più azzeccato de 'l'apparenza inganna'.

Un plauso all'autrice ('in erba', ma con una maturità letteraria da scrittrice navigata) per aver steso una trama innovativa, scostandosi abilmente dal romanticismo 'trito e ritrito', ponendo difatti in primo piano due personaggi antitetici che si odiano-amano in maniera tutt'altro che ovvia e scontata.

Un altro punto di forza riguarda lo stile, che risulta semplice, basilare e frizzantino al punto giusto, proprio con l'obiettivo di coinvolgere appieno il lettore e di rendere la lettura piacevole e spensierata. Obiettivo pienamente raggiunto, anche perchè il romanzo non appare mai 'pesante' e si fa leggere con relativa facilità.

Completano la presentazione i protagonisti costruiti in maniera eccellente, nonostante il romanzo sia scritto in prima persona, ed un'ambientazione in chiave moderna, proprio a voler confermare quanto la vicenda voglia essere attuale e contemporanea.

In fondo, chi di noi non ha sul posto di lavoro un/a collega odioso/a, supponente e la cui semplice visione fisica ci fa covare progetti assassini? ... E se, in realtà... proprio quella persona fosse...

Lascio a voi l'onere e l'onore di concludere quest'ultima frase, ma non prima di aver letto il romanzo. Da leggere tutto d'un fiato, preferibilmente senza pregiudizi simili ai miei.

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Commenti

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E' molto bella la tua recensione.
Trovo però la frase relativa al collega ... "troppo forte"...è l'unica cosa che non mi piace...la sento ad un livello ...credo...problematico...Mia opinione eh?
In risposta ad un precedente commento
AndCor
13 Aprile, 2013
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Pia, per quanto quella frase possa sembrare 'eccessiva', devi sapere che la protagonista rivela di come in passato, durante un aspro diverbio con il suo collega, arrivò a rompergli il naso con un violento pugno.

La mia espressione era più metaforica che effettivamente 'reale' (se così fosse stato, avresti avuto ragione nell'affermare come ci sia una 'problematica psico-comportamentale' dietro tutto ciò), ma spesso l'impulso istintivo può farci andare ben oltre le righe del nostro carattere, arrivando a mostrare un lato talmente spigoloso e ribelle che ci sorprenderemmo addirittura noi stessi.

Il "covare progetti assassini" è fuori da ogni etica e morale sociale, ma purtroppo non per tutti è una constatazione oggettiva come può esserla per te.
Grazie Andrea per la tua esauriente risposta...
Pia
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