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Un bel pomeriggio insieme a Cathy e Heathcliff
Partiamo dal principio: “Cime Tempestose” di Emily Bronte è stato ed è tutt’ora un grandissimo romanzo, ma l’amore tra Heathcliff e Catherina che non era mai riuscito ad arrivare a un punto di incontro, se così si può dire, mi aveva lasciato l’amaro in bocca.
Questo sequel tanto atteso mi aveva fatto fare i salti di gioia, non vedevo l’ora di poterlo leggere e in questi giorni finalmente ci sono riuscita! Iniziamo ad analizzarlo:
I personaggi di “ Io sono Heathcliff” sono così ben descritti da sembrare reali, forse perché li possiamo riconoscere nel compagno di classe o nell’amico. Elena, ragazza ricca, è abituata ad avere sempre tutto quello che desidera, eppure le cose in famiglia non vanno particolarmente bene: si sente trascurata dai suoi genitori. Il suo personaggio nel corso della storia si evolve, mostrando al lettore il suo vero carattere e sacrificando ogni cosa a lei cara pur di non mettere nessuno in pericolo, ma di lei mi ha colpito il suo modo di vedere il mondo, sarà perché anche io sono così, lei non conosce sfumature, ogni cosa è o bianca à nera, se non è amore è odio…
Damian invece ha un passato e un presente difficile e non può neppure scegliere il suo futuro perché già scelto da suo zio mafioso. Il suo perseverare, il non arrendersi mai e i suoi profondi occhi neri ha colpito il centro del mio cuore facendomi innamorare di lui.
La storia si basa su due storie d’amore: tra cui quella di Catherine e Heathcliff che vengono risvegliati da una discendente, Elena una figlia di sangue, e cercheranno di impossessarsi dei loro corpi per poter vivere, come diceva la profezia, la loro storia d’amore che non avevano saputo, o per meglio dire voluto, vivere quando erano ancora in vita. Elena e Damian dovranno affrontare più di una peripezia, ma un caldo e dolce amore sboccerà fra loro, facendoci sognare ad occhi aperti ancora una volta.
Un tema che viene toccato all’interno del racconto è quello della famiglia, infatti il padre del protagonista maschile è scappato e nessuno sa dove sia e il figlio, appunto Damian, deve cercare di risanati i debiti da lui lasciati, mentre i genitori di Elena ossessionati dal lavoro sono completamente disinteressanti a lei tant’è che lei cerca in tutti i modi di farli arrabbiare pur di ricevere attenzioni.
Lo stile e la scrittura sono davvero eccezionali per una scrittrice esordiente: scorrevole, lessico semplice ma ricco, anche se troppo spesso ci sono sbalzi temporali, si passa da un giorno alla settimana dopo, creano un po’ di confusione e non concedono molto tempo per far vagare la fantasia del lettore.
Eppure in tante virtù c’è sempre un ma, all’interno della storia ci sono alcune incoerenze che saltano subito all’occhio e rendono il romanzo un po’ meno credibile come ad esempio il fatto che i due protagonisti di “ Cime Tempestose” parlino perfettamente l’italiano.
Il finale purtroppo non è riuscito ad emozionarmi, era piatto e ne sono rimasta delusa, mi aspettavo di più anche perché il resto del racconto mi piaceva, l’ho letto tutto d’un fiato, la narrazione non ti lascia mai un attimo per tirare un sospiro di sollievo, ti incita a continuare per scoprire cosa succederà ai due grandi amori!
La scrittrice ha un grandissimo potenziale, ma si vede che è ancora alle prime armi e secondo me ha sbagliato a cimentarsi in un sequel di un grande romanzo, ma ne è uscita vincitrice a mio parere!