Mille splendidi soli Mille splendidi soli

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Giusy T. Opinione inserita da Giusy T.    25 Novembre, 2011
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DA VIVERE !

un libro Ineffabile, stupendo, spettacolare...
io amavo molto leggere, ma avevo perso l'abitudine perchè non riuscivo più a trovare un libro capace di farmi appassionare, questo libro mi ha fatto riscoprire il piacere di leggere, di attaccarmi ore ed ore su un libro, di cercarlo sempre, e di sentirne la mancanza quando finisce...un libro che mi ha fatto piangere, mi ha fatto ridere, emozionare, imbarazzare....un LIBRO , con la L maiuscola...ti fa entrare nel loro mondo, e oltre a raccontare una storia , ti parla di politica e ti insegna la storia di quel periodo, un insieme spettacolare...ti senti come se fossi tu a vivere nel libro, senti le sensazioni, hai la paura, senti l'ansia, il terrore...un libro che io amo, e che se solo ci ripenso ho i brividi, davvero...spettacolare !

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Estiquaatsi Opinione inserita da Estiquaatsi    04 Ottobre, 2011
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Una storia indimenticabile

Un libro davvero bellissimo, una storia molto commovente e personaggi a cui è quasi difficile non voler bene. Per ripetermi, uno dei libri più commoventi che abbia mai letto, mi è piaciuto anche più de Il Cacciatore di Aquiloni. Oltre alla storia del romanzo, si ripercorre, quasi tenendo per mano le due protagoniste, la dolorosa storia dell'Afghanistan e di tutto il popolo afgano; il libro riesce a trasportarti in quel periodo, in quel mondo, riesce, forse, a farti provare ciò che probabilmente provavano gli afgani e in particolare le donne afgane. Dopo quasi la prima metà, che ho trovato leggermente noiosa, in cui vengono ben presentati i personaggi e il difficile contesto in cui si trovano, dalla seconda metà in poi è difficile staccare gli occhi dalle pagine; molto struggente, drammatico, appassionante. Un romanzo che, grazie alla sua scorrevolezza e capacità di smuovere l'animo e i sentimenti del lettore, lascia, letteramente, con il fiato sospeso. Consigliatissimo!

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Gianfrate Opinione inserita da Gianfrate    19 Settembre, 2011
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Mille splendidi soli, storie di coraggio laddove s

E' uno dei libri più belli tra quelli letti ultimamente. Il romanzo è ambientato nell'Afghanistan degli anni '70 e la trama si svolge sino agli anni 2000, con lo sfondo determinante di tutte le occupazioni e le vicende politiche che si sono alternate violentemente nel Paese. I primi capitoli hanno un ritmo un po' "lento", la storia di Mariam, con la quale si apre la narrazione, sembra dapprima non avere una conclusione interessante: eppure tutto inizia proprio con il suo matrimonio, l'evento che segna la fine di un'era della vita della ragazza. L'intreccio della vita di Mariam con quella della giovane Laila coinvolgono fortemente nella lettura ed emozionano. Gli eventi raccontati sono verisimili e da essi emerge un quadro chiaro delle tradizioni culturali afgane e islamiche, dei cambiamenti della condizione della donna nella vita pubblica e privata del Paese, dello sconvolgimento della popolazione per le numerose guerre e bombardamenti, della condizione dei profughi.
Le storie di Laila e di Mariam sono storie di coraggio, di donne che, costrette a vivere la condizione femminile totalmente sottomesse, affrontano i pericoli e le percosse degli uomini (marito e talebani compresi)per cercare un'alternativa alla propria condizione, per garantire un futuro di istruzione e libertà per i propri figli, per inseguire l'amore vero.
Mariam affronta con accettazione e coraggio il destino da condannata a morte, riscattando così una vita intera vissuta nella sottomissione cieca ma terminata con coraggio per difendere un'amicizia profonda. Laila, dopo aver trovato pace e amore in terra straniera, torna volutamente in patria per contribuire alla ricostruzione di Kabul e alla formazione dei giovani orfani della guerra.
E' una lettura che consiglio fortemente sia per la profondità del romanzo sia per lo squarcio di conoscenza e informazione che apre sull'Afghanistan degli ultimi decenni.

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Il Cacciatore di Aquiloni: l'ambientazione geografica è la stessa, è un romanzo che racconta e al contempo denuncia e informa della situazione sempre precaria dell'Afghanistan.
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Calabria Opinione inserita da Calabria    01 Settembre, 2011
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Dura realtà



Due donne lontane, ma che il destino, o meglio la guerra, avvicinerà.
Mariam e Laila, donne che vivono in Afghanistan durante la guerra, in un paese che cerca la pace, il progresso e l’unica cosa che ancora riesce ad accendere una speranza nel cuore degli uomo è l’amore.
Le due donne si trovano a dover affrontare dolori e perdite riuscendo a sopportare la crudeltà del loro mondo.
E’ un libro che svela la durezza di quel tempo e soprattutto la condizione in cui si trovava la donna; succube totalmente del marito e incapace, forse per paura, di reagire.
E’ una piccola finestra su quel mondo a noi sconosciuto, difficile da comprendere e che potrebbe apparirci quasi inverosimile.
Provoca così tanti sentimenti che ci si sente toccati in prima persona: rabbia, tristezza, angoscia, forse anche impotenza per non poter fare nulla, ma anche speranza di cambiamenti.
Deve essere assolutamente letto con attenzione e anche con la consapevolezza che, pur essendo personaggi e fatti inventati dall’autore, rispecchiano la realtà.

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manu chan Opinione inserita da manu chan    16 Agosto, 2011
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MILLE SPLENDIDI SPERANZE

Appassionante. Vero. Forte. Questi sono i tre aggettivi con i quali descriverei l'intero libro. La realtà che tutt'ora incombe nera sulle donne del Medio Oriente è descritta talmente bene da far drizzare i peli ai lettori. Molte scene sono narrate così bene che i personaggi sono lì davanti a te, mentre tu li guardi durante le loro vicende quotidiane, che se da noi sono cose nella normalità (o in alcuni casi di situazioni disagiate), per loro sono trofei, se consideriamo il paese in cui vivono, lacerato dalla guerra e dall'incertezza politica che fa urlare le bombe nelle case dei suoi abitanti. L'amicizia tra Mariam e Laila destinate ad un unico destino di mogli-schiave si tramuta in un'energia imbattibile e una voglia di cambiamento e di miglioramento per loro e per tutte le donne che verranno dopo, perché il loro calvario possa essere l'input di una vera rivoluzione. E inoltre la fedeltà, l'amicizia e la durata nel tempo di un amore tra i due ragazzi (nonostante i vari allontanamenti) sono la speranza che accende una luce diversa all'interno del libro: la speranza della libertà.

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Il cacciatore di aquiloni (K. Hosseini)
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Lida Opinione inserita da Lida    27 Luglio, 2011
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Bello anche se straziante

Un libro veramente bello. Di quelli che quando finisci di leggere ti senti soddisfatto/a, arricchito/a. La storia è ambientata in Afghanistan e, come è facile immaginare, descrive gli orrori di un Paese straziato dalla guerra visti e vissuti dai personaggi creati dal autore. Al centro ci sono due donne le cui esistenze si incontreranno ed uniranno per sempre nonostante l' inizio faticoso del loro rapporto. Le due vivranno una comune tragedia: l' esperienza di dover essere una donna in Oriente, in una casa dove un uomo ha il potere di fare di loro qualsiasi cosa desideri. Il libro si conclude con una vera e propria prova di coraggio da parte delle due anche se con orribili conseguenze. Benchè il tema del libro sia particolarmente duro e crudo per parlarne l' autore riesce, seppur usando a volte immagini particolarmente violente, a rendere il testo molto coinvolgente sensibilizzando il lettore più di quanto si potrebbe pensare. Una tragedia all' interno della quale trovano spazio anche piccoli squarci di una quotidianità che gode di minuscoli momenti felici come l' ora del tè. Momenti che, in altri luoghi e altri tempi sarebbero considerati banali, quasi invisibili ai più ma che, per quelle due donne, costituiscono l' ossigeno indispensabile per andare avanti, la scorta di vitalità che le terrà in vita e fornirà loro la volontà di combattere per una vita migliore. Da leggere, per capire meglio cosa succede nel mondo ancora oggi.

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rondinella Opinione inserita da rondinella    15 Mag, 2011
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Mille splendidi soli

Non so davvero cosa dire di questo libro che non sia già stato scritto: è bellissimo, appassionante ma soprattutto incredibilmente toccante.
Non mi soffermo sulle mie opinioni sul testo, poichè ciò che ne penso io è ciò che ne pensa la maggior parte degli altri recensori: è un piccolo capolavoro.

Io mi limito a tre aspetti fondamentali, anzi, i tre aspetti fondamentali che mi hanno colpita di più: la storia, il sacrificio e la penitenza.

Ho sempre visto Kabul, l'intero Afghanistan, come un paese in cui regna solo la guerra: un'ignoranza che ovviamente non si può riempire solo leggendo un libro, ma un libro come questo aiuta a capire un pò di più. La storia di questo paese, sospeso tra Occidente e Oriente. Hosseini ha riassunto in modo breve ma preciso la situazione politica, militare e civile di cinque decenni che vanno dalla metà del 1900 in poi. Ho imparato più dal suo testo che da anni di studio sui libri, o di notizie di telegiornale. Sotto questo punto di vista, un lavoro davvero eccellente.

Il sacrificio è stato uno dei temi più toccanti del libro: il sacrificio di sottomettersi ad un marito, il sacrificio di abbandonare il proprio amore, il sacrificio di se stessi per salvare la persona che si ama di più. L'autore li ha descritti in un modo da far sciogliere anche i cuori più resistenti, e in modo di darci una consapevolezza che non si può dimenticare: "Come la lancetta della bussola punta sempre il nord, così il dito di un uomo troverà sempre una donna a cui dare la colpa" (perdonatemi se non sono le parole esatte). La condizione della donna in Afghanistan (e non solo) è un argomento di dibattito mondiale. Non sta a me dire quanto sia sbagliato -o quanto sia "giusto": io dico solamente che anche in questo campo c'è una descrizione sintetica ma accurata, mutevole come lo sfondo storico in cui si trova.

Ed, infine, il tema della penitenza: Jalil, ormai vecchio e prossimo alla morte, cerca perdono. Un perdono vero, senza fini secondari. Ma qual è la capacità di perdono? Jalil, da vivo, non lo saprà mai. Mariam, prossima alla morte, capirà. E, indirettamente, sarà Laila a godere di questa riappacificazione.
Da leggere.

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Elizabeth Opinione inserita da Elizabeth    27 Marzo, 2011
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I mille splendidi soli di Kabul

“Non si possono contare le lune che brillano sui suoi tetti, né i mille splendidi soli che si nascondono dietro i suoi muri”. Un libro stupefacente! Due storie che si intrecciano e fanno sognare. Laila e Mariam sono due protagoniste da cui l'occidente dovrebbe imparare. Imparare cos'è la vita al di là dell'apparenza. Imparare a sopportare ogni ferita, morale e fisica. Imparare a non nascondere il proprio io in un mondo così tormentato come l'Afghanistan. Bellissimo il racconto e perfetti i protagonisti. Sublime la descrizione di Kabul, mi è sembrato di essere in mezzo alle sue vie.

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Il cacciatore di aquiloni
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orso Opinione inserita da orso    26 Febbraio, 2011
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MILLE SPLENDIDI SOLI

Un romanzo dalla trama abbastanza complessa ed appassionante: le vite di due donne (Mariam e Laila), che conducono esistenze completamente differenti, fino a quando non sono costrette a condividere lo stesso tetto, lo stesso uomo e quindi una tragica esistenza!
Lo stile della scrittura è semplice ma diretto, la trama con lo scorrere delle pagine s’intreccia sempre più ed il lettore difficilmente si sentirà estraneo alla storia di queste due donne.
Il libro sicuramente ci fa conoscere più da vicino l’Afghanistan, apre una finestra su un paese devastato dalla guerra e su un popolo sottomesso, mostrandoci aspetti culturali e religiosi totalmente estranei e lontani a noi occidentali; eppure questo paese non è poi così geograficamente lontano !
Le condizioni di vita non sono ancora cambiate in Afghanistan: non parliamo poi della condizione della donna: negato il diritto alla scuola, alle cure mediche, negato il diritto alla dignità sia in famiglia che nella società e via cosi.
Le protagoniste del romanzo sono descritte con grande intensità, soffrono, sono umiliate, sopportano, sono sottomesse ma: non smettono mai di sperare in un futuro migliore, non smettono di lottare per una vita migliore e capiscono quanto possa essere importante per loro l’amicizia e la solidarietà.
Un romanzo di grande forza narrativa che dà valore all’amicizia e alla speranza.

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Opinione inserita da Jada    22 Febbraio, 2011

1000 splendidi soli

Un libro semplicemente fantastico...veramente emozionante,realista,commovente. Ho letto qualche altro commento e non capisco come si possa trovare noioso...
Io l' ho appena finito di leggere per la quinta volta e ci metto la mano e anche di più sul fuoco, che lo leggerò ancora e ancora..
Molto bello anche il cacciatore di aquiloni, ma questo è davvero speciale.
All' inizio, appena lo avevo comprato, lo ammetto, ero un pò "spaventata" dalla stazza di questo romanzo, ma poi l' ho finito senza neanche accorgermi di aver letto 429 pagine in tre giorni, riempiendo le mie mattine, i miei pomeriggi, le mie sere e a volte anche qualche ora di notte d' estate.
Ogni volta che lo leggo mi viene da piangere, sopratutto verso la fine della terza parte e devo interrompermi..aspettare qualche secondo, ricacciare giù le lacrime e ricominciare a leggere
Lo consiglio a chiunque abbia voglia di leggere una storia travolgente triste ma VERA come questa.
Bisogna saper aprezzare, appunto, che l' autore racconti insieme alla storia personale,quindi inventata, anche qualche fatto storico. Avendo letto questo racconto, ora che devo studiare in geografia e anche in storia l' Afghanistan, mi trovo agevolata, conoscendola già in gran parte.
Per finire, LIBRO BELLISSIMO, FANTASTICO, EMOZIONANTE, TRAVOLGENTE, COMMOVENTE, REALISTA, STORICO e chi più ne ha più ne metta!! XD

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barch76 Opinione inserita da barch76    08 Febbraio, 2011
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Grazie Martina

Martina quattro anni fa mi regalò questo libro dicendomi che era Stupendo,”grazie” dissi io,ma pensai:”I libri sono come le scarpe,se non sono perfette fanno male”,inconsapevolmente abbandonai sulla libreria per ben quattro anni un capolavoro. L’autore Hosseini ,è un esule Afgano che vive da più di vent’anni negli Stati Uniti ,ma non ha dimenticato il suo paese,e con quest’opera gli rende un inestimabile Tributo. Mariam e Laila,due donne,due storie,due percorsi diversi,le accomuna un carattere forte,una fede incrollabile,la speranza indomabile,il loro destino si incrocia,si amalgama,e come per la nazione che ha dato loro i natali,l’Afganistan,vivono dolore,morte ,desolazione,vittime impotenti di un destino atroce e crudele,la guerra e la sharia. La Speranza è la chiave,il coraggio è la soluzione. Le esistenze delle protagoniste percorrono parallele la vicende Afgane degli ultimi vent’anni, dall’invasione sovietica alla caduta del regime Talebano per mano delle Nazioni Unite , protagoniste di un affresco crudo e realistico di una vicenda umana che suscita dolore e tenerezza,amore e odio,che grazie allo stile asciutto e diretto dell’autore emoziona,coinvolge,appassiona,fa riflettere. Un tributo d’amore alla propria patria,alle donne,alla Pace. Un’opera che lascia un segno profondo.

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Manem Opinione inserita da Manem    06 Dicembre, 2010
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Il coraggio delle donne

Poche volte si leggono libri belli come questo.
E' vero. come anche altri hanno detto ci sono dei difetti. La prima parte, per esempio, è un po' lenta e, sempre nella prima parte, sembra di rileggere il Cacciatore di Aquiloni perché ritornano molti dei suoi temi. Però, così facendo, non si renderebbe merito ad una storia che, per il suo "spessore" e per i suoi valori, non può lasciare indifferenti.
Il contenuto qui predomina certamente rispetto allo stile del libro. Sebbene mi pare di aver trovato uno stile più maturo, accattivante ed articolato rispetto a Il Cacciatore. Il racconto, a tratti crudo a tratti dolcissimo, lascia sgomenti. Soprattutto fa nascere un sentimento di rabbia (ed in questo l'Autore è stato bravissimo) che solo il coraggio e l'amore delle donne può dissolvere.
La storia, bellissima ed articolata, di fatto non è altro che il pretesto per parlare della realtà: della guerra, della povertà, della condizione della donna in Afghanistan. E qui Hosseini è bravissimo nel descrivere e raccontare la semplice realtà costruendoci sopra una storia a dir poco agghiacciante ma anche ricca di speranza. Quasi meglio de Il Cacciatore!
Gran bel libro!

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Cristina V Opinione inserita da Cristina V    03 Dicembre, 2010
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Struggente.

Anche per questo romanzo, dopo mille opinioni, non è facile dire qualcosa di nuovo. O di diverso.

L'altra faccia de "Il cacciatore di aquiloni".
Una storia tutta al femminile.
Ancora una volta lo scrittore Hosseini ha fatto centro, regalandoci una storia indimenticabile.

Laila e Mariam.Come si può non amare queste due figure femminili, così diverse tra loro,ma accomunate da un destino: essere nate in un paese dove la donna è considerata meno che nulla...

Leggendo questa storia , ho provato una intera gamma di emozioni.

Mi sono indignata, come donna, per le sofferenze e le umiliazioni loro inflitte - che sono lo specchio della realtà...tale che noi donne occidentali neppure potremmo concepire!

Sono stata triste ed addolorata per la loro condizione, ma soprattutto per quella di un intero popolo martoriato dalle guerre.

Ho avuto consapevolezza della mia/nostra fortuna, di vivere in un mondo che- anche pieno di problemi- ci risparmia da situazioni tragiche come questa, e ci permette di avere una vita serena e libera da retaggi.

Poi...ho avuto paura; ho sofferto le botte; ho avuto fame, ho avuto sete; ho temuto per i miei figli; ho amato; ho sperato; ho pianto. Sempre con loro!

Grazie alla storia di Hosseini, ho provato tutti questi stati d'animo.
E mi sono sentita un poco più ricca, dentro.

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PoleMika Opinione inserita da PoleMika    29 Ottobre, 2010
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Donne afghane, un solo destino. O forse no?

Due donne così tanto diverse: Mariam e Laila. La prima, è figlia di un uomo potente di Herat, nata da una relazione "sbagliata", vive ai margini della società. E la seconda, Laila, nata a Kabul vent'anni dopo Mariam, adorata figlia di un professore.
Cosa hanno in comune? All'inizio, niente. Dopo, tutto.

"Mille splendidi soli" è un romanzo bellissimo e commuovente.
Lo stile e semplice linguaggio, sono punti decisamente forti di questo libro. Narrazione intensa ha la capacità di farci sentire dentro la storia, percepire le piccole gioie ma ancora di più, l'angosia e dolore di queste due vite estremamente infelici.

E' un libro che consiglierei a tutti, non solo grazie alla trama, sicuramente interessante, ma anche al modo di descrivere gli eventi politici, cambiamenti culturali, dramatica e triste situazione delle donne afghane. L'autore apre una finestra su un'altra realtà. Realtà che sembrerebbe tanto lontana.. ma lo è davvero?

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pinucciobello Opinione inserita da pinucciobello    05 Luglio, 2010
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Più documentario che romanzo

Mi spiace dover essere una voce fuori dal coro (quasi umanime) degli entusiasti di questo romanzo. Confesso che intorno alla centesima pagina sono stato tentato di lasciarlo perdere, per noia.
Interessantissima la descrizione delle condizioni di vita delle donne in Afghanistan. Il libro, a parte qualche lungaggine qui e là, si fa leggere agevolmente, la storia è sicuramente commovente, ben riuscita, ma, a mio modestissimo e personale avviso, manca il pathos, come se fosse ststa costruita a freddo, più per scrivere una denuncia, assolutamente da condividere peraltro, su trent'anni di vita afghana. Del resto le minuzie di dettagli sull'evoluzione politica degli avvenimenti sta proprio ad indicare l'aspetto giornalistico, quasi da documentario storico del romanzo stesso; come se all'autore premesse soprattutto privilegiare questo aspetto (ed ovviamente non è assolutamente un difetto, ma non lo rende un romanzo capolavoro). Sempre secondo me, è un racconto quasi holliwoodiano, alla fine arrivano i "nostri" (le forze della NATO) che sistemano tutto e la protagonista imita Rossella O'Hara in "Via col vento" con il suo bisogno di tornare a Tara .... Comunque un libro da leggere, ma non entusiasmante

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paolodal Opinione inserita da paolodal    01 Luglio, 2010
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smascheriamo le cicale

Struggente, appassionante. Lasciano indignati le condizioni miserevoli della donna in Afghanistan (e quindi piu' o meno anche di una buona parte degli altri paesi islamici, oltre alla nostra Sicilia). Una donna che non puo' fare altro che sopportare con dignita'. Non ha diritti, e' picchiata in casa e fuori, umiliata continuamente, non puo' studiare, non viene curata se sta male.... ma questo libro dal grande temperamento, se posso dire, ci regala due figure femminili estrememente forti, capaci di creare dei rapporti umani unici. C'e' anche un bellissimo personaggio maschile (infatti il libro non e' scritto da una femminista inkazzata, evidentemente): Tariq, generoso, inanmorato, coraggioso, responsabile. Altre figure maschili e femminili positive convivono con mostri sociali che si cibano di fondamentalismo e fanno solo del male. Tutto cio' e' estremamente realistico. E mi dispiace aver letto (non in questo sito) critiche che minimizzano, sfuggenti, ''mah il secondo libro e' sempre il secondo''.... ''ma si, vabbe' l'Afghanistan, ma anche da noi, anzi di piu'...''. Sono quelle che Oriana Falalci chiamava le cicale di lusso, gli snob de noantri che stanno a sinistra perche' fa figo, e sono estremamente disturbati da chi descrive la realta' dei compagni islamici, combattenti contro il Capitalismo e l'Amerika. Mi sembra di sentirli:'' ma guarda un po' questo qui, dopo aver guadagnato un sacco di soldi con gli aquiloni, viene e sputtana i nostri cari paesi emergenti.... lui che fa il medico in California... incredibile''.
Eh, gia', incredibile.

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i libri di Dacia Maraini sulla condizione femminile in Sicilia
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gio gio 2 Opinione inserita da gio gio 2    03 Mag, 2010
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mille fiocchi di neve

.....dietro ogni fiocco di neve c'e' la sofferenza di una donna. una storia sulla triste esistenza delle donne in Afganistan,inizia intorno agli 70 fino ai giorni nostri.Commovente,reale....toccante la dignita' e l'affetto che unisce le due protagoniste!ci colpisce la forza e l'integrita' con la quale regiscono alle umiliazioni...un libro che ci fa pensare a questa schifosa realta' che esiste anche se lontano da noi!MA PURTTROPPO ESISTE!scritto,come il "Cacciatore di aquiloni",in modo scorrevole e diretto,e anche stavolta ci fa capire che l'amore e l'amicizia sono l'unica salvezza!Quando le leggi ti vien voglia di abbracciare tutte le donne tristi dell'Islam....anzi tutte le donne tristi del mondo intero,da queele che sono costrette a subire ingiustizie da parte di un popolo intero a quelle ghe le subiscono da un solo uomo....

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.....a tutti UOMINI E DONNE
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lulo Opinione inserita da lulo    23 Febbraio, 2010
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Mille splendidi soli

un romanzo che tratta della condizioni sociali in Afghanistan, e quindi del fatto che le donne sono viste come bestie, vittime degli uomini che li circondano. sono stato colpito da questo libro, non credevo che potesse suscitare in me tante emozioni, infatti parla di amori, di speranza, di delusioni e sconfitte.. direi che ne vale la pena di leggerlo e credo che non ne rimarrete delusi. le questioni trattate in questo libro racchiudono la vera condizione sociale delle afghane, che costrette a sottomettersi, non possono fare altro che soccombere, ma nella loro dolce placida esistenza , rimarranno sempre Mille Splendidi Soli...

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Dilo Opinione inserita da Dilo    30 Dicembre, 2009
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mille splendidi soli

Forse non lo avrei mai comprato, ma visto che mi è stato regalato ho colto l'occasione al volo.

Il libro è bello, scorrevole, io personalemente l'ho letto in due giorni e mi ha costretta a stare sveglia la notte, senza annoiarmi. Parla di 30 di storia afghana, di dolore, di violenza, di sopportazione, ma anche di amore amicizia e vera voglia di vivere. E' scritto molto bene. Secondo me con una delle due protagoniste calca un po' troppo la mano, ad un certo punto anche la vita dall'altra avrebbe potuto prendere una piega migliore e il fatto che non sia così lascia l'amaro in bocca e sembra una sofferenza inutile. Abbiamo già pianto tanto perché farci piangere fino all'ultima pagina?

A parte questo, complimenti ad Hosseini

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silvia71 Opinione inserita da silvia71    21 Novembre, 2009
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MILLE SPLENDIDI SOLI

Quella di Hosseini è una narrazione forte che non può non colpirti il cuore,costringendoti a leggere dalla prima all'ultima riga trattenendo le lacrime.

Rispetto al primo libro, questa volta viene analizzata la condizione della donna afghana. Nonostante l'avvicendarsi dei regimi politici dagli anni '70 ad oggi,la vita delle donne in questo paese non è mai cambiata. E' una vita fatta di violenza e dolore, sopportazione e sacrificio,umiliazione e sottomossione.

Le armi vincenti del testo sono date da una trama coinvolgente e personaggi così vivi e delineati che il lettore arriva a provarne i sentimenti;un linguaggio scorrevole che ti permette di percorrere la storia velocemente anche se attraversando pagine intense e ricche di pathos.

Un consiglio a tutte le donne : leggetelo.

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romanzi cui fa da sfondo attualità
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Opinione inserita da fra4675    17 Agosto, 2009

splendido!

Bello, bellissimo, il mio libro preferito. L'ho letto per la prima volta la scorsa estate, in meno di quarantott'ore (e arrivando anche a fare le ore piccole) e non avete idea delle lacrime che piansi. Ma quanto mi è piaciuto! La storia in sé ha qualcosa di incredibilmente bello, stupefacente, emozionante, forte, crudo, ma anche romantico, drammatico, terribilmente affascinante. Per non parlare del fascino di ogni personaggio. Laila, bella, forte, sicura, testarda; Mariam, così apparentemente debole, devota, sottomessa all'uomo che non ha scelto di amare, ma che dimostra di avere una forza incredibile; Tariq, poi, il protagonista maschile, così virile, protettivo, coraggioso, l'uomo che ogni donna vorrebbe avere accanto. Una storia di amori contrastati, di speranze che non muoiono mai, di amicizie, di solidarietà femminile; una storia di umanità che cerca ancora di uscire intatta dalle macerie di un paese, di una città che sopporta da sempre la tirannia e la prepotenza di molti popoli, ma soprattutto intento a combattere contro se stesso. L'ho riletto poi una seconda volta, ho sorriso, mi sono commossa, ma soprattutto ho inorridito di fronte al modo sempre sorprendente che quella gente ha di porgersi alle proprie donne. La verità è che gli uomini temono le donne, e fanno di tutto per soffocare la loro intelligenza rinchiudendole tra quattro mura e coprendole dalla testa ai piedi, togliendo loro ogni traccia di femminilità, di orgoglio, di dignità. Quest'estate l'ho riletto per scuola, e mi è piaciuto forse anche più della prima volta. E' sempre incredibilmente bello, non c'è che dire. Stupendo.

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Opinione inserita da cristina    06 Luglio, 2009

un romanzo a mio parere fantastico

Il ROMANZO:



L' opera racconta gli ultimi trent' anni di storia Afghana, dai comunisti ai talebani sino ad arrivere ai giorni nostri con l' attacco alle torri gemelle. Nel romanzo si intrecciano storie di vita diverse, unite però dallo stesso destino. Si tratta della vita di una harami, Mariam, una bastarda di Herat nata fuori dal matrimonio e di Laila, una giovane di Kabul. A causa della guerra le due si troveranno a vivere insieme subendo le continue molestie e umiliazioni da parte del marito Rashid. L' amore di Laila per i figli e per Tariq, l' idea di una vita migliore, porterà le due donne a prendere una difficile decisione, compiendo un atto rischioso, la cui pena è la morte. Leggendo l' opera si viene a conoscenza di una realtà molto lontana da quella occidentale, di cui si conosceva poco. Il romanzo inoltre insegna a riconoscere e portare avanti valori che spesso si danno per scontati quali la fede, l' amore e l' amicizia quasi fraterna. Viene inoltre sottolineata la critica situazione delle donne in Afghanistan, costrette ad indossare il burqa e a sottostare al marito, il quale le può picchiare e maltrattare senza che nessuno cerchi di impedirlo. Con le leggi dei talebani, la situazione è peggiorata; qui sono riportate alcune delle leggi a loro imposte:

" dovete stare dentro casa a qualsiasi ora del giorno. Non è decoroso per una donna vagare oziosamente in giro per le strade. Se uscite, dovete essere accompagnate da un parente di sessso maschile. La donna che verrà sorpresa da sola per la strada sarà bastonata e rispedita a casa. Non dovete mostrare il volto in nessuna circostanza. Quando uscite dovete indossare il burqa. Altrimenti verrete duramente percosse. Sono proibiti cosmetici e gioielli. Non dovete indossare abiti attraenti, parlare se non per risponedere, guardare negli occhi gli uomini e ridere in pubblico. In caso contrario verrete bastonate. Non dovete dipingere le unghie; in caso contrario vi sarà tagliato un dito. Alle ragazze è proibito frequentare la scuola. Tutte le scuole femminili saranno immediatamente chiuse. Se aprirete una scuola femminile sarete bastonati e la vostra scuola verrà chiusa. Alle donne è proibito lavorare. Se vi renderete colpevoli i adulterio, verrete lapidate. Ascolate. Ascoltate con attenzione. Obbedite."

Consiglio questo romanzo a tutte le persone che ne vogliono sapere di più sulla vita in Afghanistan e sulla condizine delle donne.

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non c'è una categoria di persone che lo può apprezzare di più; secondo me va letto anche solo per cultura personale.
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bea2509 Opinione inserita da bea2509    24 Mag, 2009
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Amarezza

Un libro, a mio parere, terribile. Non tanto per le tematiche di Khaled Hosseini, che con il Cacciatore di Aquiloni mi ha commossa e ha accompagnato tanti dei miei pomeriggi, quanto per la crudezza straziante con la quale sono state narrate le varie vicende. Per un periodo lunghissimo ho messo il segnalibro e l'ho chiuso in un cassetto, rifiutandomi di continuare a leggerlo semplicemente per il fatto che ad ogni pagina piangevo ed alla fine quello che dovrebbe essere un piacere come la lettura si trasformava, inevitabilmente, in dispiacere, amarezza e strette al cuore.

Sicuramente una triste realtà, sicuramente lo specchio di un'Arabia Saudita chiusa nella sua mentalità e che si fa portavoce di valori religiosi imponendo però regole, specialmente per quanto riguarda le donne, mai riportate dal Corano, ma davvero poco piacevole.

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Miriam Opinione inserita da Miriam    07 Aprile, 2009
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Lento, forse pure troppo

La storia si trascina piuttosto lenta, con l'impressione che non accada mai nulla salvo gli eventi in sottofondo dell'Afganistan (ma questo mi sembra d'averlo già letto.. nel cacciatore di aquiloni). Il tentativo di mettere a confronto due vite non è riuscito al meglio, anzi ha spezzato la trama. Insomma uno azzeccato e uno toppato (per fortuna che la gente lo ha acquistato sull'onda del primo). Deludente

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Chi ha letto il cacciatore di aquiloni potrebbe rimanenrne deluso
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Roberto Nordio Opinione inserita da Roberto Nordio    06 Aprile, 2009
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Non vola in alto come gli aquiloni

Il tentativo di lavorare su più piani non risulta convincente, anzi spezza il ritmo della storia che stenta di per sé a decollare. Rispetto al cacciattore di aquiloni, molto meno coinvolgente, forse troppo descrittivo (una delle regole è raccontare e non desrivere). Per il resto un buon lavoro stilistico, molto meno sulpiano tecnico. Dimostrazione che non tutte le ciambelle vengono con il buco.

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libri ambientati nell'islam
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ELISA E LA BETTA Opinione inserita da ELISA E LA BETTA    02 Aprile, 2009
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mille splendidi pianti

Khaled Hosseini non si è smentito nemmeno in questo libro regalando ai lettori una storia di straordinaria intensità e pienezza dei sentimenti. Un libro straziante nella descrizione di una agghiacciante realtà, ma anche un libro di speranza in cui non si puo' fare a meno di essere dalla parte delle donne, qualsiasi sia il tipo di rapporto che le unisce. Un racconto straordinario, ancora una volta una panoramica che mostra quanto interessante possa essere, nel considerare i lati positivi e culturali, l'universo afgano.

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IL CACCIATORE DI AQUILONI
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kabubi81 Opinione inserita da kabubi81    15 Ottobre, 2008
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Mille splendidi soli

Devo ammettere che dopo aver letto Il cacciatore di aquiloni non mi aspettavo che questo secondo lavoro di Hosseini fosse all' altezza... e mi sono ricreduta dopo poche pagine! Lo stile, l' amore dell 'autore per i termini in lingua e le descrizioni delle tradizioni orientali sono sempre gli stessi, qui in più c'è la possibilità di capire, e quasi sentire sulla pelle, cosa vivono e provano donne nate in una realtà così dura e sfortunata da non poter pensare sia tanto reale ed attuale... Consigliato soprattutto alle donne.

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Opinione inserita da Ylenia    28 Marzo, 2008

Dalla penna al cuore

Un libro che arriva diretto al cuore. Un'opera che ci trasporta in un mondo in cui essere nate donne è quasi una colpa. Hosseini ci mette di fronte ai nostri fantasmi, a una realtà che credevamo lontana, impossibile forse, ma che è invece molto più vicina e reale di quanto avremmo mai pensato.

Chi ha letto questo libro e incontrerà per strada una donna col velo, non la guarderà più allo stesso modo, garantito.

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Moth Opinione inserita da Moth    28 Febbraio, 2008
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Mille splendidi soli

In "Mille splendidi soli" si vede un miglioramento rispetto al cacciatore di aquiloni, soprattutto per quanto riguarda lo stile: meno passi falsi e una scrittura lineare che costruisce un romanzo compatto sviluppando meglio la trama, più sostanziosa e interessante.

Il libro non aggiunge niente di nuovo a quel che è già risaputo sulle donne afghane e la situazione attuale, ma racconta comunque una bella storia ricca di personaggi interessanti e complessi.

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Il cacciatori di aquiloni, i vari libri sul medioriente e sulla condizione delle donne nel mondo
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Opinione inserita da Maristella    04 Febbraio, 2008

Mille splendidi soli

“Ogni fiocco di neve

È un sospiro di una donna infelice

Da qualche parte del mondo.”



Dopo aver incantato ed emozionato i lettori di tutto il mondo con “ Il cacciatore di aquiloni”, Khaled Hosseini ci accompagna nel dolente mondo delle donne afghane, un mondo pervaso di sopportazione, di sottomessa coercizione, di violenza e di brutale e profonda umiliazione quotidiana che tuttavia non ha il potere di strapparne il coraggio, la solidarietà e la grande determinazione ed energia versata nella silenziosa lotta per l’aspirazione ad un futuro migliore.

E’ la storia di due donne completamente differenti: Mariam, una ” harami” figlia illegittima di uno degli uomini piu’ potenti di Herat, nata dalla relazione con una serva, destinata a vivere ai margini della società, in quanto generata nel peccato e nella vergogna e Laila, nata vent’anni dopo a Kabul, proveniente da una famiglia di maggior cultura ed elevazione sociale, con un avvenire che sembrerebbe configurarsi nettamente migliore. La vita unirà i loro destini, portandole a percorrere un accavallarsi di circostanze che le vedrà, entrambe spose del bieco calzolaio Rashid, condividere un destino comune all’ombra di una profonda disperazione che fortificherà il loro legame e defluirà in un attaccamento profondo e indissolubile.

La loro storia si intreccia intimamente con trent’anni di storia afghana, ripercorrendone il periodo monarchico, l’invasione sovietica, le guerre civili fino all’avvento del regime talebano intorno al 1996. I talebani sviliranno la figura femminile con ogni genere di crudeli e spietate vessazioni che si dilateranno al di là di ogni immaginazione.

Ma la fortezza dell’animo femminile, chiuso in un casalingo e ingabbiante universo di pochi metri quadri, soffocato dal peso del burka che, pur togliendone il respiro, ne protegge la dignità preservandolo da sguardi di irrazionale condanna e gelido disprezzo, riscatterà un infame destino seppure con il sacrificio estremo che porterà alla libertà, dopo aver percorso i sentieri dell’amicizia e dell’amore.

Con una narrazione sensibile e ben concertata, che divulga una trama densa ed autentica, ricca di personaggi, di eventi e di colpi di scena congiunti alle vicende storiche riportate, vicende che palesano i loro effetti aggressivi ed indelebili sulle esistenze colpite, Hosseini, ancora una volta, ci coinvolge nell’abbraccio a questo suo Paese tanto amato e tanto straziato, nella speranza che “i mille splendidi soli che si nascondono dietro i suoi muri” possano tornare a illuminare questa nazione dove alfine possa finalmente regnare pace, giustizia e prosperità.

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Il cacciatore di aquiloni
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