La luce sugli oceani La luce sugli oceani

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Antonella76 Opinione inserita da Antonella76    31 Luglio, 2017
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"I bambini amano sempre", ma..



Come si può commentare questo libro senza fare spoiler?
Impossibile, ma ci provo.
Quindi la prendo alla larga e parto dicendo che, per me, il titolo è bruttissimo, di quelli banali che proprio "allontanano", la copertina è orrenda e respingente, la scrittura è piana, lineare, semplice (forse troppo)...ma la storia prende.
Tocca una tematica forte che non ti permette di rimanere indifferente, cerca di farti prendere una posizione netta, mentre tu sei lì che oscilli continuamente.
Vorresti schierarti con decisione dalla parte del "giusto", ma poi non ce la fai, ti lasci trasportare...e alla fine non lo sai neanche più cosa sarebbe davvero "giusto" fare.
Il tema della maternità è difficile da affrontare perché va a toccare la parte più indifesa dell'universo...i bambini.
Alla fine a pagare sono sempre loro.
Sono i bambini che sanano le ferite degli adulti inferte dal loro stesso egoismo smisurato, mentre a loro non rimane che il tempo "gran dottore", quello che aggiusta tutto, che fa dimenticare...
"I bambini amano sempre"...sì è vero, ma a che prezzo?
Io, comunque, la mia decisione l'ho presa, mi sono schierata e, alla luce di questo romanzo, dico "no".
No, la maternità non è un diritto da perseguire a tutti i costi.
Non può essere sorretta da un "mors tua, vita mea".
Non si dovrebbe mai basare la propria felicità sull'infelicità di qualcun altro...perché in questi casi il dolore si moltiplica, si propaga a macchia d'olio, sempre.

Ma questo è anche un romanzo sulla differenza fra solitudine e isolamento, sugli opposti di "luce" e "ombra" generati dal Faro, che poi è anche metafora di amore e colpa, salvezza e pericolo...sulla possibilità di riscattare i propri errori.
È un libro sulla "perdita": tutti perdono qualcosa, nessuno escluso.

La storia è intensa e struggente, credevo di dare fondo alla scatola dei kleenex, ed invece no, niente lacrime...forse a causa di una scrittura troppo lieve, non incisiva, descrittiva, ma non penetrante, senza picchi di pathos, senza affondi.
Peccato, poteva essere un gran libro.

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Pia Sgarbossa Opinione inserita da Pia Sgarbossa    01 Giugno, 2014
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L'AMORE USURPATO.

AMORE CONTRO AMORE : tre parole per sintetizzare questo meraviglioso libro che si conquista il primo posto nel mio cuore, tra tutti quelli letti finora.
L'inizio sembra una favola dalla trama idilliaca e romantica. Un grande amore e la vita in un faro che non isola , ma favorisce una solitudine paradisiaca.
Tom e Isabel i due protagonisti.
Ben presto purtroppo la vita riserba loro prove difficili e Isabel che ha un istinto materno vivo e acceso, in cui facilmente mi ritrovo, subisce la peggiore delle sorti: muoiono si seguito i tre figli che sperava di dare alla luce.
Ecco che il giungere di una bambina di pochi mesi in una barca, finalmente le permette di poter offrire tutto l'amore che può dare una mamma, che ama esserlo.
Mentre lei è tutta presa da questa sua nuova mansione, in Tom si innesta il tarlo del dubbio...lui che ha vissuto la guerra, che ha dovuto uccidere, che sa cos' è la sofferenza, perchè l'ha vissuta in prima persona, che ama ... forse nel vero senso della parola ...
Tom ama tantissimo Isabel e ha una consapevolezza che è da pochi: sa che ogni persona ha un limite di sopportazione al dolore, oltre al quale nulla si può.
E proprio quando credevo di trovarmi senza alcun problema dalla parte di Isabel, condividendo prima la sua sofferenza e poi la sua gioia, ecco che la trama del libro mi riserva una sorpresa inaspettata.
Mi trovo a questo punto dilaniata tra due amori di pari intensità; si tratta di due amori di madre: quella naturale e quella acquisita.
Devo essere sincera , mi sono sentita impotente nel saper fare una scelta.
Ed è stato questo il momento che ho iniziato a simpatizzare e a capire meglio la figura di Tom, che inizialmente ho faticato a comprendere: la sua saggezza, la sua capacità di comprensione, il suo livello elevato di capacità di rispetto per l'essere umano.
Che libro ragazzi!!!
Che belle riflessioni!!!
Quante volte può capitare di essere fortunati a scapito di qualcun altro...se penso a quando ho provato questa sensazione all'inizio delle mie supplenze scolastiche , quando mi ritrovavo da una parte a gioire per la supplenza ottenuta, dall'altra ad essere dispiaciuta per quello che era successo all'isegnante titolare che per esempio, a causa di un incidente o di una malattia, aveva dovuto assentarsi...solo in caso di una maternità il problema non sussiteva.
...A quanti lavori sussistino grazie a dolori altrui: insegnanti di sostegno...poliziotti...avvocati...medici....e tanti tanti altri...
Quante volte si è felici di incontrare una persona e pensi che ti sia stata mandata dall'alto , per poi invece renderti conto che semplicemente era la prima persona che hai incontrato dopo essere approdata , arrivando da un periodo di vita turbolente.
Quante volte si assiste a modalità di reazione diverse di fronte alle avversità della vita, rendendosi conto che ogni persona ha il proprio limite di sopportazione e di come questa connotazione inviti a molta cautela nel giungere a giudizi affrettati...
Quante volte pensi che la vita ti abbia provato già abbastanza e poi di colpo ti tira un altro scherzo come un baro maligno...
Qunate volte pensi di capire nel profondo una persona e di parteggiare persino per lei, fino a quando non ti capita di sentire l'altra versione per capire che c'è un'angolatura che non avevi considerato e percepisci sfumature che non avevi previsto e considerato.
Quante volte ci è in grado di essere un faro per gli altri ma non si è capaci di illuminare lo spazio più vicino intorno a noi.
Tra mille pensieri ho terminato la lettura e con una grande consapevolezza:
"In circostanze diverse un amore così sarebbe stato ricambiato per tutta la vita".
Una vita che da' e toglie...che illumina e rabbuia...che ti fa salire e poi scendere...Una vita che porta gioia e che forse proprio grazie al dolore ti fa comprendere l'importannza della gioia vissuta...
La conclusione della narrazione , in parte a mio avviso, fa capire la scelta dell'autore, che ripaga in qualche modo la figura che credo sia stata sicuramente in qualche modo la sua preferita .
Un libro da leggere...assolutamente... !
Pia

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A chi sa quanto sia indelicato giudicare gli altri; a chi ha un istinto materno potente, innato e acceso.
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SunshineAle Opinione inserita da SunshineAle    11 Febbraio, 2014
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Lucy sugli oceani...

Tom e Isabel sono due anime gemelle, le due metà perfette e combacianti di uno stesso cielo. Lui, eroe di guerra, ha deciso di isolarsi dal mondo e di sfuggire così alla sua cattiveria. Si è rifugiato in un’isola lontana, Janus Rock, guadagnandosi da vivere come guardiano del faro. Lei desidera solo una cosa dalla vita, diventare madre, venera ardentemente la completezza che può darle un figlio.. una completezza che lei non potrà mai avere. Isabel sta ancora cercando di superare un momento difficile, quando il ventisette aprile, Dio decide di concedere una tregua a questa donna, donandole una bambina, che arriva all’isola cullata tra le braccia del mare. Ma il miracolo porta con sé delle difficoltà.. La piccola non è sola, la barca su cui è arrivata è naufragata e nasconde tra i suoi resti un cadavere. Isabel non ci pensa su, la piccola è giunta a lei per essere accudita e per essere amata, e nessuno lo deve sapere. Quel mondo di amore devoto però, che trasforma in luce e calore la vita dei coniugi Sherbourne, crea sofferenza e strazio nel cuore di un’altra donna, pronta a tutto per avere indietro i suoi sogni e la sua famiglia.

Inizio dicendo che ho aggiunto questo libro alla mia lista dopo aver letto una recensione che lo elogiava descrivendolo come il “capolavoro letterario che ogni mamma dovrebbe leggere” e io non posso che confermarlo. Credo che questo libro riesca a raggiungere le corde più sensibili dell’animo umano, e se a leggerlo è una madre queste corde vengono dolcemente accarezzate facendole comprendere il vero significato della trama. La storia si svolge in un ambiente magico e solitario, un faro, già questo serve a farti concentrare suoi protagonisti tralasciando i personaggi secondari. Il linguaggio è semplice e scorrevole, l’inizio a mio parere è un po’ piatto e, ad essere sincera, non mi invogliava a proseguire, ma dopo poche pagine ti avvolge come una calda coperta e la storia vera e propria inizia nel migliore dei modi. Isabel è una donna profondamente triste e addolorata dalla vita, ha pianto la morte di tre figli, e quando vede arrivare, come una grazia dal cielo la sua Lucy, in lei si apre un vortice di emozioni. Se la sua vita fino a quel momento non ha avuto senso, guardando quegli occhi e quelle mani tutto trova una logica per continuare ad andare avanti, trovare quella bambina per lei è stato come trovare il tassello mancante del puzzle, l’ultimo pezzetto di cielo che le mancava per vivere serenamente. Se però questo fa stare bene lei, rende straziante la vita di un’altra donna, che spera ancora di ricomporre la sua famiglia. Questo libro ti porta a riflettere, ti porta a seguire il sottilissimo filo che divide il bene e il male, chiedendoti da che parte staresti tu. I figli sono di chi li crea o di chi li accudisce? Questa è la domanda che mi sono posta più volte leggendo. Io sono mamma, ho una bambina di quasi tre anni, più o meno l’età di Lucy quando sono iniziate a venire a galla le bugie, e mi sono immaginata come reagirebbe mia figlia se venisse di punto in bianco allontanata da me. Quanto odio potrebbe provare per un’altra persona che volesse accudirla, anche avendone diritto, ma che per lei sarebbe una perfetta sconosciuta? Non sono ancora riuscita a darmi una risposta concreta, se legalmente la madre è una, sentimentalmente Isabel e la piccola sono complementari, sono unite dall’affetto e dalla conoscenza reciproca, e non c’è dolore altrui che tenga. Una frase che mi ha particolarmente colpita è stata questa: “Non c’è modo di difendersi dall’amore per un figlio”. Ho trovato queste parole profondamente vere. Non puoi dire cosa saresti capace di fare per tuo figlio, l’amore che provi per quel bambino indifeso, che proteggeresti dalla cattiveria del mondo al costo della vita. Non è un amore da cui puoi fuggire, non puoi negarne i sentimenti. Vivi in base ai suoi movimenti, sei attratta da lui come una calamita e tutto ruota intorno ai suoi bisogni. È un mistero come le tue necessità diventino superflue per accontentare le sue. . per Isabel è stato così, amore a prima vista. Un imprinting naturale. Alla fine del libro la mia bambina mi ha chiesto come si chiama la piccola ritratta in copertina. All’inizio non sapevo che dirle..ma poi la risposta è uscita spontanea. Per me la piccola del libro è “Lucy”. La luce dell’oceano che ha illuminato le giornate di Isabel, anche se si tratta di una luce rubata e di cui non avrebbe avuto diritto.

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mia77 Opinione inserita da mia77    23 Novembre, 2013
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La Luce sugli oceani di M.L.Stedman

Questo romanzo è molto intenso: l'ho letto alla luce fioca della mia lampada da comodino, al caldo, sotto le coperte. E' un romanzo che ogni madre dovrebbe leggere. La trama è abbastanza semplice, la lettura è scorrevole ed il significato è profondo e struggente. Questo è il classico romanzo che non delude le aspettative del lettore e che ti chiede di immedesimarti in ognuno dei tre protagonisti, per sapere cosa avresti fatto nei loro panni. E' un'interrogazione sul voler essere madre a tutti i costi, sul senso della giustizia, sul fatto che ragione e cuore molto spesso lottano tra di loro. Questo libro ti chiede una riflessione su chi sia la vera madre, su chi siano i veri genitori: quelli che ti mettono al mondo o quelli che ti crescono? Ho cercato di capire le ragioni di Isabel, che voleva una figlia a tutti i costi ( senza preoccuparsi troppo di chi avrebbe sofferto per la sua decisione), ma anche quelle di Hanna ( che giustamente non ha mai rinunciato alla sua bambina e l'ha cercata fino alla fine). Il finale è dolce-amaro... Bello: lo coinsiglio a ogni genitore!

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andrea70 Opinione inserita da andrea70    23 Settembre, 2012
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Davvero bello

"Bene e male, giusto e sbagliato possono essere come serpenti: così avviluppati da non riuscire a distinguerli finchè non hai ucciso entrambi..."
In una sperduta isoletta australiana cercano un nuovo guardiano del faro, il faro che farà da guida ai naviganti in difficoltà nelle notti di tempesta, un compito difficile che espone ad una vita spartana ed estremamente solitaria. Quello che va cercando Tom, un giovane uomo già stanco della vita per le troppe brutture viste in guerra, tormentato da un passato a cui sente di essere sopravvissuto senza merito. Solo l'incontro con la giovanissima ed esuberante Isabel gli darà la forza di provare a ricominciare, i due si sposano e si trasferiscono sull'isola ma non sarà solo felicità: Isabel perde tre bambini e sembra impossibilitata a portare a termine una gravidanza, finchè un giorno Tom recupera una scialuppa alla deriva, a bordo vi sono un uomo già morto ed una neonata avvolta in un maglione ma miracolosamente incolume. L'istinto materno disperato di Isabel , che ha da pochi giorni perso un altro bambino, travolge il buon senso ed il senso del dovere di Tom, la donna lo convince a non dichiarare il ritrovamento della barca e a prendersi cura loro della bambina come se fosse figlia loro nell'egoistica e semplice convinzione che non abbia più nessuno al mondo . Ma il destino è un giocatore crudele e non molto lontano una donna non ha mai smesso di cercare la figlioletta. Questa è la parte più bella del racconto, quella nella quale Tom esce dal sogno e capisce di aver costruito in realtà un incubo fondato sulla menzogna avendo sottratto la figlia alla legittima madre. Isabel invece non cede, per lei la piccola Lucy è tutto, non è disposta a compromessi, a fare passi indietro. Ogni personaggio fa scelte difficili, credo una donna possa capire più a fondo il comportamento di Isabel e della vera madre. In mezzo il dolore e lo sconvolgimento di una bambina. Quello che accade dovrete leggerlo, il finale è davvero molto commovente. Bene e male , giusto e sbagliato si muovono su un confine sottile sul quale spesso la ragione ed il cuore non sono dallo stesso lato.
In questo senso il personaggio di Tom è assolutamente splendido, il suo compito è proteggere le persone che ama , a qualunque costo, lui , nella tempesta degli eventi decide di adempiere a questa promessa per quanto possa essere alto il prezzo da pagare.
E' un romanzo che appassiona e fa riflettere sul dono della maternità ma non solo, sul peso delle scelte che facciamo, sull'odio e sul perdono e sul fatto che qualche volta l'amore alla fine trova una strada per arrivare anche passando per il labirinto che è il cuore degli esseri umani.

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elyprincess Opinione inserita da elyprincess    11 Settembre, 2012
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AH QUANTO MI E' PIACIUTO QUESTO LIBRO!!!

Ma che bel libro!!!!!!!!!! Bella l'ambientazione, bello l'argomento trattato. Adoro l'acqua, il mare, l'oceano e questo romanzo li vede protagonisti. I personaggi sono persone del popolo senza troppe pretese, hanno una bontà d'animo inimmaginabile. Viene descritto il loro pensiero attraverso i loro gesti, le loro paure attraverso il manifestarsi della natura.. E' un libro di una semplicità disarmante ma allo stesso tempo è profondo, intrigante. Tratta l'argomento della maternità da un punto di vista tutto nuovo. Il finale mi ha strappato anche qualche lacrimuccia e credo che quando un libro ti commuove meriti proprio un dieci e lode!

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Romanzi profondi e commoventi!
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lilith shadows Opinione inserita da lilith shadows    10 Settembre, 2012
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Un libro che mantiene le promesse

Per una volta, un libro che non delude, ma supera le attese create dalla promozione pubblicitaria e dal retro di copertina.
La trama non è particolarmente complessa, e a ben guardare nulla di così originale. Il tema principale che fa da veicolo all’idea di base proposta dall’autrice, la maternità “defraudata”, è già stato ben sfruttato sia nel settore cinematografico oltre che letterario.
Ma qui, la capacità di tratteggiare i personaggi e renderli reali, di facile immedesimazione per il lettore, rende questo romanzo di grande impatto. È immediato l’immergersi nella storia e immaginarsi i protagonisti in tutte le loro sfumature umane, con le loro caratteristiche peculiari; pregi e difetti. È facile simpatizzare con loro e seguirne a passo a passo l’evolversi delle storie, il loro incrociarsi e scontarsi. E proprio per l’efficacia con cui sono presentati al lettore, con cui ce li fa amare, è ancor più difficile distinguere gli antagonisti dai protagonisti. Infatti, non ci sono buoni o cattivi, ma persone normali che compiono scelte in situazioni estreme. E ne vivono le conseguenze. Esseri umani in cui giusto e sbagliato oscillano in continuazione, rendendo difficile prendere la parte di uno piuttosto che dell’altro, pur quando gli effetti di tali scelte sono palesemente terribili e crudeli, ancor di più trattandosi di uno dei temi più delicati e di maggior impatto emotivo quale il rapporto madre-figlia.
Si è portati naturalmente a riflettere, a struggersi, a vivere l’emozione forte attraverso gli occhi dei protagonisti, la cui voce è tanto intensa che pare quasi narrata in prima persona, malgrado il punto di vista del narratore sia esterno. Ma difficilmente si condanna e biasima. In questo senso l’obiettivo primario della Stedman, da lei stessa esplicato nell’intervista riportata alla fine del libro: riflettere sulle diverse sfumature di bene e male, giusto e sbagliato nell’uomo, è perfettamente centrato. Grazie soprattutto all’ottimo uso sia dei punti di vista, che dei tempi narrativi. L’intercalare del presente che serve a rafforzare i tratti dei personaggi e dargli carattere, oltre che a coinvolgere maggiormente il lettore, è stato di sicuro un’ottima scelta.
Per il resto la storia scorre senza intoppi su di una solida struttura narrativa. Non sempre lineare, con rimandi al passato dei protagonisti, ne racconta la storia in modo coinvolgente e facile da seguire. Lo stile narrativo è scorrevole e sempre fluido. Immediato e ricco, ma non eccessivamente, d’immagini del mondo marittimo in perfetta coerenza con le ambientazioni, di cui dà un quadro non troppo descrittivo ma più che sufficiente a calarsi nell’atmosfera.
Tra i personaggi di maggior spicco risalta Tom, col suo pesante passato di eroe di guerra, uomo introverso ma di gran cuore, la cui perseveranza nel rimediare alle scelte compiute lo riscatta. E una nota va anche al sergente Knuckey e al capitano Ralph, che vanno di là dal puro giudizio, criticando i fatti e non l’uomo.
Nemmeno la conclusione del romanzo, affatto scontata, delude.

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mokygio Opinione inserita da mokygio    03 Settembre, 2012
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Storia affascinante

Una storia straordinaria molto affascinante non solo per l ambientazione suggestiva in cui si svolge, ma soprattutto per il contenuto.
Quante domande ti poni? Cosa avrei fatto al posto di quella donna? E un libro che fa riflettere sulla maternità, chi e giusto essere la madre del bambino? Chi lo cresce o chi lo mette al mondo? E un libro scritto in maniera eccellente, e una lettura veloce grazie alla sua piacevolezza.
L ambientazione e magica , credo che chiunque lo legga chiuda gli occhi e si immagini seduto in quel faro di quell isolA sperduta
Personalmente speravo in un finale diverso ma riflettendo bene forse e stato giusto così
Leggete questo libro che vi trasporterà in un mondo surreale!

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Opinione inserita da Rina    28 Agosto, 2012

follia

E' la storia di vite che si intrecciano, vite segnate da eventi che le hanno turbate. E', a mio parere, un teatro in cui sono rappresentate le follie, pazzie e ossessioni degli uomini. Il protagonista, Tom, un uomo che vive appeso al ricordo della guerra, da cui non riesce a divincolarsi, ma anzi, più ne fugge più lo ritrova. Ha paura che gli eventi della guerra lo abbiano cambiato, reso folle, ma non è così. In realtà la sua storia lo ha reso un uomo forte, serio e maturo, capace di amare rinunciando alla sua stessa libertà. Poi c'è la piccola Lucy, che trasportata dall'ossessione della madre, dalle maldicenze, dai falsi pregiudizi e dalle leggi, si ritrova confusa, in balia del mondo, incapace di decidere chi amare. La sua vera mamma, colei che l'ha partorita, è una figura molto forte all'interno del libro (nonostante se ne parli solo verso la fine) l'unica a cui sono riuscita a dare un volto, il volto stanco di una donna che ha perso tutto e che crede ancora di poterlo ritrovare. Infine la protagonista femminile, Izzy, una donna che tutti ritengono sana, educata e di buona famiglia ma che invece è malata, è ossessionata dal desiderio di diventare mamma, un desiderio che trasforma in un capriccio che compromette la sua stessa vita, ma soprattutto quella di chi la ama.
Quello che mi è piaciuto molto di questo libro è il modo in cui mi sono immedesimata nei personaggi. Ero furiosa, a volte triste, a volte felice leggendo la storia. E' scritto molto bene, per nulla banale, si scorre facilmente ma non è superficiale, anzi ho apprezzato le lunghe descrizioni dell'autrice, tutto è rappresentato a 360 gradi. Splendido!

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Opinione inserita da paol    20 Agosto, 2012

bellissimo romanzo

Ho iniziato a leggere questo libro perché mi interessava l'ambientazione sull'isola, ma poi mi sono appassionata anche alla storia in alcuni momenti molto commuovente per Lucy e le sue mamme...
Bella la descrizione del faro e del mare che io adoro.
spero arrivi presto un secondo libro...

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Opinione inserita da Braddina    18 Agosto, 2012

L'acqua e la maternità

Meravigliosi i paesaggi che fanno da sfondo alle vicende del libro in particolare per chi ama il mare: paesini sulla costa australiana e soprattutto l'isola di Janus esposta ai venti e alle maree dell'Oceano. Libro incentrato sul dramma della maternità mancata e sugli strani scherzi del destino. Bellissima la figura di Tom, marito premuroso che sta accanto alla moglie durante i suoi numerosi aborti e che farebbe di tutto per la serenità della sua donna, anche addossarsi colpe che non sono direttamente sue. L'ho trovato un po' troppo tormentato e forzato nella descrizione del dramma umano vissuto dalla coppia e anche dalla piccola Lucy, vittima dell'intera vicenda. Intenso e commuovente il finale! Da leggere!

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Opinione inserita da Alessandra    30 Luglio, 2012

L'amore per un figlio non accetta compressi.

“I sogni durano per sempre, ma la volontà di tradurli in realtà spesso si offusca”
Per evadere da una vita che lo tormenta, Tom si rifugia nella magia dell’Oceano trovando un clima di pace e cogliendo con stupore tutto ciò che la natura gli offre. Tom è un ottimo guardiano del faro, ligio al suo dovere. Impeccabile. Tuttavia la sua vita è macchiata di sangue: quello di una guerra che ha fatto vedere ai suoi occhi troppo vite spezzate, e il ricordo dei compagni morti è un passato indelebile, concreto e asfissiante.
Poi c’è Isabel. La luce della sua vita, un amore che vince la solitudine del faro. Lei è pronta a seguirlo. Le loro vite si uniscono. Nell’immensa voce dell’Oceano. Ma l’amore non può vincere il dolore per dei figli persi, negati dal destino, cancellati dal sale amaro delle onde, il cui suono, da grido d’amore, diviene il pianto straziante di due innamorati distrutti dalla sofferenza.
Poi arriva una bambina, cullata dal placido respiro del mare, inerme e indifesa, ma forte per la sfida che la natura le ha posto contro. Il buio della loro vita si riaccende per la speranza. Ma il guardiano del faro dovrebbe scrivere tutto. Annichilire la felicità per fare la cosa moralmente giusta. Cos’è tuttavia la morale quando è in gioco un figlio, cosa sono le sottigliezze del giusto e non giusto quando il tuo ventre può tornare a vivere? In questi caso il bene e il male, l’etico e il non etico si confondono, e solo il cuore prende la scelta.
Chi legge non può non rimanere straziato, senza parole di fronte a questo dolore senza nome, non può capire. Può solo astenersi dal giudicare e rispettare il tormento senza nome che è la perdita di un figlio. Lucy, il nome della bambina, è di per sé sinonimo di luce. Ma tanto è più forte, tanto più le ombre si addensano intorno a lei.
Immagine suggestive si abbattono sul lettore, pagine che si frantumano contro di te con la potenza invincibile e il fragore potente delle onde, col grido di disperazione o la calma di serenità che l’acqua infonde. Atmosfera coinvolgente, personaggi che vivono di forza propria, amore, odio e perdono che si agitano in una tempesta che incute timore, ma dalla quale non ci si può separare.
Ma anche nella disperazione, nello sconforto, nel mare in burrasca, quando l’Oceano riversa sull’uomo la sua frustrazione e il suo odio, splende comunque il faro, guida e compagno della vita. Guardiano della serenità.

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Tucciarone Opinione inserita da Tucciarone    25 Luglio, 2012
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Strano effetto..

Questo libro fa uno strano effetto... da una parte è commovente e si prova rabbia verso il destino che a volte è proprio creudele, ma dall'altra lascia piuttosto confusi. E' una storia molto bella, l'unica cosa è che il flashback dura troppo. E la seconda parte è confusa, ciò che crea un'atmosfera cupa, proprio come ci si sente. L'autore ( O autrice?) sa giocare molto bene con i sentimenti del lettore, facendogli provare ciò che sente il protagonista. lo consiglio, solo che non capisco una casa. Si tratta di un autore od un'autrice?? Non c'è scritto da nessuna parte!

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katia 73 Opinione inserita da katia 73    02 Luglio, 2012
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La luce sugli oceani

Ero troppo incuriosita delle recensioni lette e così dato che avevo anche una settimana di ferie per godermelo l’ho comprato, non è durato però l’intera settimana l’ho divorato in tre giorni, un po’ sotto l’ombrellone un po’ la sera a casa, un libro che si legge tutto d’un fiato.

E’ sottile, molto sottile il filo che divide quello che è giusto e quello che è sbagliato in questo romanzo, ognuno di noi ,a seconda del proprio vissuto, darà un significato diverso alle azioni che compiono i protagonisti, ma qualsiasi lettore non potrà non commuoversi o emozionarsi durante questa lettura .

Per una donna il desiderio di un figlio che non arriva è un pensiero che riempie la giornata, ti addormenti la sera con quel pensiero e quando apri gli occhi al mattino è di nuovo lì, pronto a non abbandonarti qualsiasi cosa tu faccia, ed è proprio quello che capita ad Isabel, per chi forse ci è passato è facile capirla, la bambina era lì, sola , arrivata sull’isola su una barca con un uomo ormai morto, cosa ci può essere di più semplice e naturale che prenderla e tenerla con se per crescerla ed amarla ? Probabilmente sua mamma è morta, affogata, è questa l’idea che si è fatta, l’idea a cui vuole fortemente credere, l’unica con cui si può pulire la coscienza e godersi finalmente questo dono inaspettato.
L’iniziale riluttanza di Tom, suo marito , si placa quando vede la moglie così serena e appagata, lui, che ha conosciuto l’orrore della guerra, la morte dei suoi compagni, un soldato, un uomo ligio al dovere e rispettoso delle regole piano piano cede le armi e prova a credere in questo sogno, senza mai però abbandonare totalmente il pensiero che quello che stanno facendo avrà delle conseguenze, il coraggio di un uomo sta nel convivere con i propri errori, è questo quello che pensa la mamma di Isabel.
Ma sulla terra ferma qualcuno sta forse ancora aspettando questa bambina ? Questa piccola creatura ha una madre e una famiglia che l’attende ?
Avete mai provato a perdere di vista anche solo per pochi minuti i vostri figli ? A chi è successo sa che sono attimi che sembrano ore, che il respiro si affanna, le gambe a volte fanno fatica a reggerci che non si connette veramente più, panico totale, se questa bambina ritrovata avesse una mamma come starebbe ? Perché un genitore non perde mai la speranza, non si può arrendere mai.
Bellissimo romanzo, personaggi veri, approfonditi in maniera meravigliosa, ognuno con le proprie caratteristiche , e anche l’ambientazione, il faro l’oceano il suo odore il suo rumore, ha un ruolo fondamentale nel testo. Scritto davvero bene, un libro per riflettere, che sa tenere ottima compagnia e lascia intense emozioni. Leggetelo.

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Pupottina Opinione inserita da Pupottina    03 Giugno, 2012
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Vari punti di vista sulla maternità

“La pioggia diventa sempre più forte, e il tuono in lontananza brontola perché il fulmine non l’ha aspettato”. Solo un assaggio per introdurre un romanzo che ha tutti gli ingredienti per essere considerato un autentico capolavoro, un romanzo perfetto fatto di personaggi cui ci si affeziona proprio per le loro umane imperfezioni. Un romanzo sull’amore, sulla maternità, sul senso di colpa, sulla guerra, sulla morte, sulla giustizia, ossia su ciò che è giusto o sbagliato.
A volte si fanno cose, credendo di non nuocere agli altri. A volte le si fanno per egoismo. In altre si crede o si spera che nessuno verrà a saperlo … ma quanto si potrà sopportare il senso di colpa?
Spesso si crede di vedere negli accadimenti della vita coincidenze o segnali che il destino ci manda.
È sempre molto difficile prendere la decisione giusta e a volte si è davvero convinti di averlo fatto, cioè di agire nel bene.
La miseria umana emerge con tutta la sua prepotente consapevolezza in questo romanzo, scritto per essere apprezzato, compreso, per far riflettere intimamente il lettore che ne subisce gli eventi, vedendo se stesso e il proprio agire in quello dei personaggi.
Si resta anche conquistati ed affascinati dall’ambientazione del romanzo: l’Australia, fatta di oceano, luce e spazio. Il periodo storico è di poco successivo agli anni della Prima Guerra Mondiale.
Ci sono due madri che soffrono ed un’unica figlia, vista sia come dono sia come proprietà. “Sono la figlia che hai sempre voluto. Adesso sei tu mia madre. E nessuno lo verrà a sapere.”
C’è un uomo che vuole fare sempre la cosa giusta perché ne ha viste troppe sbagliate.
C’è la guerra nel ricordo di tutti. La guerra che ha trasformato il loro modo di vedere la vita e di pensare al futuro.
C’è un bellissimo faro dove si è costretti a vivere in solitudine, a contatto con la natura, e dove si rischia di impazzire per l’insopportabile isolamento, poiché lì tutte le emozioni si acuiscono, sia positive sia negative.
Non mancano: l’amore, in tutte le sue forme; l’ossessione del ricordo; la psicologia che distingue fra giusto e sbagliato; il mistero di un noir; le indagini di un poliziesco; le fasi procedurali di un legal thriller; le potenti descrizioni che delineano la natura, attraverso vigorose e sfumate pennellate .
C’è tutto in questo romanzo, intimamente psicologico, che è un reato non leggere. È uno di quei libri che influenzano la vita e che riescono introspettivamente a parlare al cuore e alla mente. I lettori ideali per questo libro sono sia uomini che donne. A ognuno questo libro può trasmettere qualcosa. Il lettore può essere d’accordo o in disaccordo con l’agire dei personaggi, ma non può non riflettere sulle scelte che prendono, immedesimarsi, commuoversi, comprendere e giustificare le loro motivazioni.
“A volte la vita si dimostra dura. A volte ti dilania. E a volte, quando pensi che sia già successo il peggio, torna indietro a prendersi un altro morso.”

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Foschia75 Opinione inserita da Foschia75    16 Mag, 2012
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I figli sono come l'aria che respiri......

L' amore per te guidi le mie scelte come la luce del faro guida i marinai nell' inquieto oceano....

Questo è il pensiero che mi ha sfiorato appena chiuso questo scrigno che racchiude tutto quello che un uomo e una donna possono provare verso un figlio, spingendoli a scelte difficili se pensate con il raziocinio, ma immediate se prese con il cuore.
Sono più che mai convinta che i libri non capitino mai per caso, a volte siamo noi che scegliamo loro....a volte sono loro che scelgono noi. Ho iniziato a leggerlo in treno tornando dal salone del libro di Torino, il giorno della festa della mamma (che da cinque anni festeggio anche io), dopo aver lasciato i miei figli per la prima volta dalla loro nascita. Sarà per questo che la lettura è stata ancora più sentita e fisica. Una volta tra le righe, ho vissuto nel faro con i protagonisti, ho piantato croci, ho contemplato le stelle e il mare in burrasca.....ho sofferto con loro. Quando diventi madre il punto di vista, le azioni e le scelte cambiano radicalmente e saresti pronta a uccidere pur di proteggere i tuoi figli, tipico di tutti i mammiferi ma probabilmente nell'uomo raggiunge livelli esponenziali. Può un dolore come la perdita di un figlio rendere ciechi davanti alla razionalità e alla propria coscienza, portandoti a commettere errori che si ripercuoteranno anche sulle persone che ti circondano? Possiamo omettere una verità e cambiare il corso della vita di diverse persone? Dipende da quello che c'è sul piatto della bilancia. A volte quando siamo accecati da un dolore sordo e da una gioia improvvisa, non ci rendiamo conto di quello che è giusto o sbagliato davanti alla verità. Ci costruiamo degli alibi, delle giustificazioni per tacitare la coscienza.....senza pensare alle implicazioni a lungo termine, e alle sofferenze altrui che ne potrebbero scaturire.
Questa storia parla di due giovani sposi che la vita mette alla prova negandogli brutalmente la gioia di un figlio, e costringendoli a piantere una croce dopo l'altra....fino a quando nella loro solitaria e isolata vita non arriva dal mare, un segno che Dio non li ha abbandonati. Ma da quel momento la loro esistenza diventerà un castello di carte costruito sulla menzogna....e si sa, le bugie prima o poi vengono scoperte....e il loro idilliaco castello crollerà sotto il peso della verità taciuta, che cambierà per sempre la vita dei protagonisti e delle persone a loro vicine. Nella vita tutto ha un prezzo, e le bugie sono quelle che richiedono quello più alto da pagare. Il passato non si può cancellare, ma dagli errori si può imparare. La coscienza è una grande compagna di vita che come un faro può guidarti nelle scelte più difficili....la maggior parte delle volte è il cuore a guidare le nostre azioni, e riconoscere i nostri errori, in quest'ultimo caso, è veramente difficile.
Nelle ultime quindici pagine ho pianto senza freni e mi sono resa conto che l'amore per un figlio è come l'aria che respiri....non puoi farne a meno. La mia recensione è sicuramente di parte, ma non penso che questo libro possa lasciare indifferenti.

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