Io prima di te Io prima di te

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sonia fascendini Opinione inserita da sonia fascendini    08 Giugno, 2020
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drammaticamente leggero

Appena iniziato questo romanzo ho pensato di essermi cacciata dentro un polpettone romantico pieno di luoghi comuni. In effetti qualche caduta dentro il banale e lo scontato c'è, però nel complesso l'ho trovato abbastanza gradevole. la storia è quella di una ventiseienne rimasta disoccupata, che per disperazione e senza avere alcuna qualifica accetta di fare la badante/assistente per un tetraplegico grave. I due intrecciano un rapporto di amicizia o forse di amore che porterà un timido raggio di sole nella vita di lui e forse qualcosa di più in quella di lei. Molti sono i temi difficili toccati in questo romanzo primo fra tutti il diritto di scegliere il suicidio assistito. La Moyes però riesce a parlare di questo, ma anche dei dolori fisici e psicologici di chi è bloccato dalle spalle in giù con garbo e delicatezza. Non mancano anche attimi di ironia o qualche sorriso, ma senza mai andare sopra le righe o risultare fastidiosi. Mi è piaciuta la scelta di un finale non scontato e secondo me molto rispettoso di sentimenti di Will: il protagonista. Non un supereroe, che deve per forza accettare la sua condizione, ma un uomo come tanti che il destino ha caricato di sofferenze al di là dell'inimmaginabile.

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lettricelibera Opinione inserita da lettricelibera    22 Aprile, 2020
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Si ride, si piange e si spera

"Vivi bene. Semplicemente, vivi. Con amore, Will"

Io prima di te è un romanzo rosa, ma non è la classica storia d’amore rose e fiori, sì la componente romantica è presente, ma ci sono soprattutto tenerezza, dolore e qualche risata.

È un romanzo che insegna l’importanza della vita e che bisogna imparare ad apprezzare le piccole cose di tutti i giorni, perchè un giorno potresti non averne più la possibilità.

Il libro è straordinario, contiene molti spunti di riflessione e al suo interno nulla è banale o scontato, neppure il finale.

Ti fa versare un mare di lacrime, ma ti tiene col fiato sospeso fino alla fine, sono presenti anche momenti felici che alleggeriscono la tensione e rendono il tutto ancora più bello.

Riletto più volte nel corso degli anni lascia sempre le stesse sensazioni e gli stessi interrogativi.

"Sei scolpita nel mio cuore, Clark, fin dal primo giorno in cui sei arrivata con i tuoi abiti ridicoli, le tue terribili battute e la tua totale incapacità di nascondere ogni minima sensazione. Tu hai cambiato la mia vita"

Lo stile è scorrevole e accattivante, i dialoghi sono una componente molto presente e permettono al lettore di entrare ancora di più nella storia.
Le descrizioni molto accurate danno modo di immedesimarsi ulteriormente nelle vicende dei protagonisti.

La narrazione è quasi tutta dal punto di vista della protagonista Louisa, tranne il primo capitolo che è raccontato da Will.

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alexandrasc Opinione inserita da alexandrasc    18 Settembre, 2019
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Lei prima di lui

Finito il libro in una settimana e quello che mi resta è il ricordo di tante lacrime versate (durante varie fasi del libro e non solo per il finale) e tanta tenerezza, amore e amarezza.
Il libro tocca temi molto impegnati ma viene raccontato con gli occhi di una ragazza ottimista e allegra che rende il tutto più leggero e piacevole alla lettura. La storia non risulta mai banale, noiosa o troppo deprimente.
Il finale sarebbe potuto essere più favolesco e romantico ma si sarebbe perso il senso della realtà.
E invece ha mantenuto l'aspetto morale del tema: il libero arbitrio di ogni uomo sulla parola fine della propria esistenza.
*Spoiler*
Durante la lettura vivi varie emozioni.
Amarezza nel constatare la difficoltà di vita del quotidiano di persone tetraplegiche costrette a dipendere da altri anche per i propri bisogni primari.
Difficoltà di affrontare le banalità quotidiane della vita. Risulta un'avventura anche fare una semplice passeggiata o assistere ad uno spettacolo al teatro.
Difficoltà nel gestire malesseri del proprio corpo.

Nel libro si vive il piacevole evolversi di due personalità.
La protagonista, Louisa, che la si conosce in principio come una ragazza frivola e superficiale ma piacevole nella sua semplicità e che via via sboccia come un fiore mostrando una grande maturità e intelligenza.Maturità che viene fuori grazie a Will che la spinge a superare quelli che per lei sono limiti insormontabili.
Will, uomo di 35 anni, tetraplegico a seguito di un incidente stradale avvenuto 2 anni prima. In principio viene presentata come una persona brusca, burbera e depressa ma via via viene contagiato dalla simpatia e allegria della ragazza. Se ne innamora da subito (anche se nel libro dalla prospettiva della ragazza non risulta da sempre chiaro) e cerca di proiettare in lei i suoi sogni repressi di una vita "normale".
Si accorge delle sue potenzialità ma anche dal suo vivere senza sogni ed ambizioni e poco per volta le apre la mente.
Per tutto il libro sembrerebbe che sia lei a volere manipolare la vita di lui nel convincerlo a non fare quel passo fatidico (da tutti tanto temuto, tranne dal diretto interessato).
In realtà si scopre alla fine che lui, con la sua forza di carattere, non rinuncia al suo progetto di fine della sua esistenza ma riesce a far cambiare direzione nella vita della sua amata. Le fa vivere esperienze mai vissute: teatro, tatuaggi, lettura, film impegnati, studio, viaggi.
Le fa abbandonare l'idea di una vita ristretta nella semplice cittadina e le fa accarezzare la speranza di poter cambiare il suo futuro in meglio.

Secondo tante critiche, nel libro si dimostra che l'amore non sempre vince…. Secondo me è il contrario…
In questa storia, l'amore ha salvato due anime. Lui ha avuto più serenità e consapevolezza per raggiungere la sua pace interiore e lei ha avuto il coraggio e sicurezza in se stessa, infuso dall'amore, per fare il salto verso nuovi orizzonti del futuro.
Bellissimo anche il finale con la presenza morale di lui a Parigi per il loro tanto sognato viaggio mai avvenuto.

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La Lettrice Raffinata Opinione inserita da La Lettrice Raffinata    10 Novembre, 2017
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Tema pesante, tono leggero

Prima di commentare il romanzo come di consueto, vorrei fare una breve premessa. Credo sia impossibile leggere questo volume senza riflettere sulla situazione del protagonista e senza porsi il classico quesito: “al suo posto, come mi sarei comportato/a io?”.
A mio avviso, uno dei propositi dell’autrice era proprio far ragionare i suoi lettori e far loro comprendere che in alcuni casi non si possono trovare delle risposte univoche, ma che ognuno deve valutare e decidere per proprio conto. Sviluppando un poco la propria empatia, si può comprendere come ogni persona reagisca ad un trauma in modo diverso, ma non per questo deve essere giudicata.
Tema centrale del romanzo è la crescita e la presa di coscienza di sé della protagonista, Louisa Clark. Nelle prime pagine la conosciamo come una ragazza insicura delle proprie capacità e, soprattutto, del suo futuro, a dispetto dell’affetto che evidentemente la lega alla sua famiglia e della lunga relazione con il fidanzato.
La vita riserva però un’inattesa svolta per Lou: la perdita dell’impiego di sempre la farà conoscere Will; e la sua vita non tornerà più ad essere quella di prima.
Dal canto suo Will, un tempo uomo d’affari di conclamato successo ora costretto a vivere su una carrozzina, non dimostra in concreto alcun cambiamento nel suo carattere, ma si adopera in ogni modo per aiutare Lou a sviluppare il suo vero io.
La storia si sviluppa molto velocemente, priva di veri e propri colpi di scena ma non per questo incapace di incuriosire il lettore che, sebbene abbia intuito la storia d’amore praticamente dalla copertina (grazie tante, Mondadori), è impaziente di scoprire come si giungerà ad essa e come questo cambierà le vite dei protagonisti.
Tra questi, Will è di certo “svantaggiato” dal momento che al lettore non viene mai concesso di sbirciare il suo POV, mentre di Louisa conosce praticamente tutto, dal momento che la maggior parte degli eventi vengono presentati attraverso i suoi occhi. Ho trovato molto interessante il personaggio di Treena, affatto convenzionale e con delle idee molto chiare su ogni argomento, pur conscia di non poter piacere a tutti.
Per quanto riguarda gli altri personaggi secondari, ritengo che una buona parte sia troppo stereotipata e con dei ruoli quasi da comparse, a dispetto della forte connessione con i protagonisti, come nel caso della sorella di Will.
In generale, lo stile della Moyes è molto scorrevole, di certo per merito delle predominanza dei dialoghi sulle parti più descrittive.
Sono presenti alcuni capitoli POV di coprotagonisti a dir poco superflui, che nulla aggiungono alla narrazione, né all’introspezione dei personaggi stessi: tutto poteva essere reso nel POV di Lou. Queste parti mettono poi in evidenza come l’intero romanzo sembri essere più una raccolta di interviste per un documentario che la trasposizione dei pensieri dei personaggi, specie per il modo molto diretto con cui questi si rivolgono al lettore. Anche quando la narrazione è incentrata su Louisa si può notare questo dettaglio, seppur in tono più lieve.
Altro particolare che non ho affatto apprezzato sono stati i continui tentativi dell’autrice di smorzare la tensione con battute o siparietti comici, spesso incentrati sulla protagonista: capisco la necessità di allentare l’angoscia, ma in alcuni casi esagera davvero senza che ce ne sia bisogno.
Sono rimasta positivamente colpita invece dal coraggio con cui la Moyes ha descritto nel dettaglio la vita di un uomo tetraplegico, sicuramente grazie ad un ottimo lavoro di ricerca. Ciò permette al lettore di poter comprendere un po’ meglio Will e il suo mondo.

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Vivix Opinione inserita da Vivix    12 Luglio, 2017
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Una svolta

Ho scoperto dell’esistenza di questo libro soltanto molto tempo dopo aver visto il film e, avendolo amato, non potevo non leggerlo. La pellicola per me è semplicemente stupenda (oltretutto i protagonisti sono due attori che adoro) perciò per questo volume avevo aspettative altissime, credo le più alte in assoluto che abbia mai avuto.
Mi trovo davvero in difficoltà nel decidere cosa pensare del libro. Ovviamente la storia mi è piaciuta molto, soprattutto ho apprezzato piccole scene che nel film non sono state inserite. Altrettanto chiaramente conoscevo già la trama ed il finale (che è stato per me inaspettatissimo quando ho visto il lungometraggio) perciò addio effetto sorpresa. Questo però non mi ha rovinato la lettura, non nel modo che ci si potrebbe aspettare. Non ero annoiata dalla mancanza di suspance ma, allo stesso tempo, mi aspettavo che il libro fosse strutturato in un certo modo e riscontrando che non era così sono stata un po’ delusa.
Mi aspettavo più sentimento, più amore da parte di Will, mi aspettavo che Lou capisse prima ciò che prova per lui. Nei ringraziamenti l’autrice ha scritto che “Io prima di te” è una storia d’amore, ma io non sono d’accordo e tuttavia riconosco che il titolo sia davvero azzeccato: è la storia di Lou, che si accontenta della vita da anni senza viverla davvero, senza provare un briciolo di esperienza nuova o un brivido, questo fino a quando Will la costringe a rivedere tutto il suo mondo e la spinge a migliorarsi. Io credo che il nocciolo di questa storia non sia, appunto, l’amore tra i due, che è piuttosto lasciato nel vago, ma si tratta invece di un inno alla vita, di un incitamento a non dare tutto per scontato, a non accontentarsi, a non fermarsi alle cose facili perché abbiamo una sola vita che potrebbe finire o diventare limitatissima da un momento all’altro come è successo a Will. E’ per questo che quelli che sul momento mi sembravano passaggi inutili (i battibecchi tra Lou e la sorella, ad esempio) in realtà erano funzionali a farci avvertire tutto questo.
Un altro aspetto importante è l’eutanasia, ho notato che la scrittrice ha inserito POV di molti personaggi diversi che dicono la loro su questo tema: lei non indica la via giusta o sbagliata, si limita a descrivere le possibilità.
Infine, speravo che la situazione di Will fosse approfondita, l’autrice parla dei suoi problemi ma si tiene anche qui abbastanza sul vago.
Il finale, nonostante già lo conoscessi, mi ha sciolta in lacrime quasi come se si trattasse di un colpo di scena e mi ha fatto tornare in mente gli stessi sentimenti e le stesse domande che mi aveva suscitato il film:
“Will ha fatto la scelta giusta”
“No, come è potuto essere così egoista?”
“Davvero era l’unica soluzione? Davvero il supporto e l’amore di Lou e della sua famiglia non erano abbastanza?”
“Era destinato alla sofferenza e all’immobilità per il resto della vita”
“Lo ha fatto perché la sua situazione era insostenibile nonostante le possibilità che Lou gli ha dimostrato esistevano, oppure semplicemente non voleva adattarsi, non voleva accettare che lui, il grande avventuriero e uomo di successo, fosse destinato a quel tipo di esistenza?”
“E’ stato un capriccio? Il modo di dire di nuovo la sua dopo due anni?”
“Cosa farei io al suo posto?”
Domande alle quali non c’è risposta.

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cuspide84 Opinione inserita da cuspide84    21 Ottobre, 2016
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SEMPLICEMENTE STUPENDO

Da amante dei thriller ero molto scettica su questo libro, mai e poi mai avrei pensato mi piacesse così tanto da non vedere l'ora di tornare a casa per continuare a leggere e per scoprire se alla fine Lou ce l'avrebbe fatta o meno nella sua impresa.

Ma parliamo del libro, anche se ormai la trama è ben nota a tutti (soprattutto dopo il film).

Will è un giovane arrogante, bello, spericolato, uno squalo nel suo lavoro.

Louisa è una giovane stravagante, chiacchierona, piena di vita... perde il lavoro e la cosa la fa cadere in una certa angoscia, anche perchè la sua famiglia ha bisogno del suo stipendio per arrivare a fine mese.

Le loro vite sono destinate ad incontrarsi nella maniera più strana: lei ha bisogno di un lavoro, lui ha bisogno di un'assistente, a detta di sua madre quanto meno.

Il tutto non sembrerebbe molto strano, se non fosse che Will ha subito un bruttissimo incidente e ora è costretto su una carrozzina, non riesce a fare nulla da solo, mangiare, bere e qualsiasi altra cosa che vi venga in mente.

Ed è così che Lou diventa il suo braccio, piano piano conquista la sua fiducia ed entra nel suo mondo di uomo scorbutico, triste, incazzato con la vita e con il destino che gli è capitato.

Il suo contratto però è breve e lei non ne capisce il motivo, finchè... dopo una strana visita e dopo aver ascoltato alcuni discorsi non fa due + due, arrivando a capire il perchè della brevità del suo contratto e le vere intenzioni di Will.
Le proverà tutte, si inventerà qualsiasi cosa per fargli cambiare idea, ma ci riuscirà?

Nel frattempo l'amore bussa alla porta e senza accorgersene Lou sarà legata a Will più di quanto possa immaginare.

Un libro forte, pieno di sentimenti, bello, bellissimo, intenso, indescrivibile.

Un libro che affronta la vita in tutte le sue sfaccettature, compresa la tanto discussa tematica dell'eutanasia.

DA LEGGERE, ASSOLUTAMENTE.

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Phoenix25 Opinione inserita da Phoenix25    03 Ottobre, 2016
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quando l'amore non basta

Sarò sincera: ho letto questo libro spinta dalla curiosità del trailer del film. Paradossale, lo so, ma non conoscevo Jojo Moyes ed é stata una piacevolissima scoperta. Non amo i romanzi rosa stucchevoli dove mi annoio capendo già cosa succede nelle pagine successive.

*spoiler
Lou è una ragazza comune, che vive in una piccola cittadina e la routine quotidiana, gli spazi conosciuti, le persone conosciute, sono ciò che la fanno sentire al sicuro, sotto una campana che non sente la necessità di rompere. In cerca di lavoro, trova occupazione in casa dei Traynor, dove conoscerà colui che la cambierà per sempre. Will.

Esistono persone che cambiano il tuo essere nel profondo. Per quanto poco tempo tu possa stare con loro, nel momento stesso in cui le stai vivendo, sai già che non potrai essere più la stessa. Non potrai più essere com'eri prima di loro. I piccoli gesti condivisi, finire un pensiero cominciato dall'altro, quegli sguardi che anche in mezzo a decine di persone, restano fissi.

Will però, tetraplegico a causa di un incidente, non sente questa nuova vita come sua. E vuole andarsene da questo mondo. Fa un patto coi genitori concedendo loro 6 mesi.
Lou si rende conto di amarlo, ma si rende anche conto di non essere "abbastanza da fargli cambiare idea". Distrutta da questa constatazione inizialmente si arrabbierà con lui, per poi esserci nell'ultimo momento. Il più difficile, immagino.

La Moyes affronta il tema dell'eutanasia in maniera delicata, come una scelta consapevole individuale, come una possibilità reale, fornendo attraverso i vari personaggi i differenti punti di vista e atteggiamenti nei confronti di una scelta che molti faticano a capire e accettare.

La storia d'amore tra Lou e Will é delicata, fatta di complicità, di intuizioni e sorrisi, di una struggente malinconia.

Si piange durante la lettura di questo libro, non solo alla fine come tutti si immaginano.

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Still Alice
Quasi Amici
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Amante di Libri Opinione inserita da Amante di Libri    10 Settembre, 2016
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La forza di volontà a volte non è tutto.

Louisa Clark ha sempre vissuto una vita ordinaria: viveva con i suoi, dormendo in una minuscola stanza; amava lavorare come cameriera e stava con Patrick da sette anni.
Tuttavia, la sua vita subì di colpo un cambiamento, con la perdita del suo lavoro si è ritrovata spaesata e costretta a vagliare nuove opportunità in base alle sue capacità.
E così che entra nella vita di Will Traynor, un trentacinquenne uomo di successo, brillante, rimasto vittima di un incidente che gli ha sconvolto la vita.
La presenza di Lou cambierà in positivo la vita, porterà una ventata d’aria fresca e di spensieratezza, inizieranno a conoscersi e pian piano lo spingerà a vivere la sua vita; viceversa Will porterà Lou a riflettere sulla vita e passioni.

"È una città così piccola. Così limitante. Dove tutto ruota intorno al castello. [...] Penso sempre che questo sia uno di quei luoghi dove la gente desidera tornare quando è stanca di tutto il resto, o quando non ha abbastanza immaginazione per andare da qualche altra parte."

Alla base del libro vi sono due concetti fondamentali: la cura e il cambiamento. La vita di entrambi i protagonisti viene stravolta; lui per uccidere perde la voglia di vivere e si sente preso da un secondo di apatia, lei sarà investita da lui. Il prendersi cura giorno per giorno di lui, porterà Lou a comprendere che oltre la sua cittadina, la sua casa c'è ben altro, sarà investita dal cambiamento. Un libro umanitario che ti fa comprendere l'importanza del prendersi cura degli altri e quanto questo possa essere difficile. A volte ci lasciamo trasportare troppo dalle emozioni ed è quello che succederà a Louise anche se in molti casi ciò può giovare alla vittima/paziente. Il loro legame sarà sempre più forte ogni giorno basato su un interscambio di notizie e passioni e sull'iniziativa messa in atto dalla stessa Lou. Mi ha colpito molto la frase: "Questo accadeva prima di me", si pensa che la solo presenza e costanza dell'amore possa far cambiare decisione a soggetti relegati in condizione di salute con prognosi segnate. Tutto ciò, ahimè non basta. Verrà trattata vista la condizione del protagonista, un tema caro come l'eutanasia, oggi giorno difficile da affrontare ma sempre attuale. Vi consiglio anche la trasposizione cinematografica, Emilia Clarke nella sua spensieratezza e forza, rappresenta la protagonista del libro, stessa cosa per il tenebroso e dolce Sam Claflin. Lasciatevi trasportare dalle emozioni e troverete che alla fine il finale non è poi così scontato.

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Per chi ama i libri sulla cura o per chi ha visto film come Quasi Amici e Qualcosa di buono.
Jojo Moyes scrive libri che sono gradevoli alla vista :)
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marbald75 Opinione inserita da marbald75    09 Settembre, 2016
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Finale non scontato

Il romanzo si incentra sui due protagonisti principali, Louisa e Will, due persone completamente diverse provenienti da mondi molto distanti fra loro. Will figlio di una famiglia ricca, colto, abituato a vivere la propria vita al massimo sia al lavoro che fuori si ritrova inchiodato ad una sedia a rotelle a causa di un incidente stradale con una moto causandogli una tetraplegia non curabile. Louisa è una ragazza molto semplice, abituata a piccole gioie quotidiane di cui si accontenta che si ritrova senza lavoro a causa della chiusura del bar dove lavorava vicino al castello, massima attrazione della città dove vive e che viene gestito dal padre di Will. Queste due condizioni portano i due ad incontrarsi e piano piano, grazie anche all'incredibile vitalità di Louisa nascerà tra loro un profondo sentimento che in pochi mesi creerà un fortissimo legame descritto con il giusto ritmo dalla scrittrice Jojo Moyes. La trama in sé non sarebbe eccezionale ma i risvolti della condizione di Will, le difficoltà affrontate da Louisa quando era più giovane e il pesante e onnipresente peso dell'eutanasia che pervade tutto il romanzo lo rendono comunque un libro molto interessante e molto piacevole da leggere, in alcuni casi viene da sorridere, in alcuni casi viene letteralmente da piangere. Nel complesso è un bel libro e il finale non è scontato.

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martaquick Opinione inserita da martaquick    21 Luglio, 2016
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UN ROMANZO ABBASTANZA TOCCANTE

Ebbene sì, sto recensendo questo libro che pensavo non avrei mai letto.
Eccomi qui caduta nel tunnel di io prima di te di Jojo Moyes, io che non sono una grande amante di libri romantici o comunque strappalacrime, ma che in un periodo leggermente pesante mi sono decisa a prendere qualche libro "leggero" e avendo letto recensioni positive su questo romanzo mi sono detta: perchè no?
La storia è bella per come ci è presentata nonostante i tipici stereotipi delle storie d'amore drammatiche, la ragazza gioiosa e positiva che incontra un uomo scorbutico e arrogante ma con il particolare, che si rivela essere il centro della storia, della sua vita in una sedia a rotelle dovuta ad un incidente di due anni prima.
Will è un ragazzo ricco e amante della vita che si vede costretto ad avere una costante necessità di aiuto da parte degli altri per sopravvivere alla sua condizione e decide di non avere più la forza di vivere. Lou è una ragazza piena di vitalità e dotata di una grande parlantina e ritrovandosi senza lavoro viene assunta come assistente di Will.
La svolta della storia si ha quando Lou viene a sapere dell'intenzione di Will di recarsi in Svizzera per morire per sua scelta in modo legale e qui partirà una vera e propria missione per Lou, salvare la vita del suo amato Will. Amato perchè durante i mesi di assistenza tra i due nasce una simbiosi e una complicità che sfocia in un amore forte che creerà grande scompiglio nelle loro vite.
Il finale per me scontato, non voglio riportarlo nella mia recensione ma voglio solo dire che a me il tutto è piaciuto anche se non ci ho trovato nessun elemento di originalità, ho davvero apprezzato i protagonisti e l'assistente medico Nathan, mi è piaciuto l'approfondimento sulla vita di persone paraplegiche e non si può immaginare che difficoltà sia per loro affrontare ogni giornata con tutti i disagi che ci possono essere nel vivere costretti su una sedia a rotelle.
Mi è dispiaciuto non leggere qualche cosa in più su protagoniste come la sorella di Lou, Katrina. Chi è il padre del bambino? Invece mi sono molto immedesimata nell'ambito famigliare della famiglia Clark, gli spazi ristretti in una casa troppo piccola per una famiglia così grande come succede molto spesso anche a me.
Il lato romantico del libro devo dire che non è eccessivo anche se a metà libro mi stavo un po' stufando ma poi ho deciso di continuare perchè infine la storia merita di essere letta interamente.
Posso dire di aver apprezzato il libro ma adesso mi prenderò una lunga pausa dai romanzi d'amore!

NB a breve so che uscirà il film con gli attori Sam Clafin e Emilia Clarke che io adoro e trovo davvero bellissimi e credo che andrò a vedere il film solo per potermi godere le loro performance.

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GRest93 Opinione inserita da GRest93    07 Luglio, 2016
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io prima di te

Appena entri in libreria non puoi non venir catturato dalla pubblicità di questo libro e da come te lo descrivono.
Ti lasci convincere che sia un libro sensazionale, leggi le varie opinioni in merito e speri di aver trovato una storia che ti sconvolgerà vita .
Beh, è proprio così.
Da quando ho iniziato a leggere le prime pagine c’è qualcosa che mi ha subito catturata.
Non puoi non avvicinarti in qualche modo alla stravaganza di Lou e al carisma di Will e allora è decretata la tua fine.
La storia racconta di Louise o “Lou” ,come lei preferisce farsi chiamare, che per uno strano scherzo del destino perde il suo lavoro stabile al Buttered Bar e si ritrova a dover cercare un impiego per poter aiutare la sua famiglia, comprensibilmente provata dalla crisi economica. E’ una ragazza tenace e caparbia, non si spaventa delle difficoltà della vita ed è disposta ad accantonare un po’ di sè per far star bene i propri cari. Loro, in compenso, sembrano non ritenerla “abbastanza” e privilegiano in tutto e per tutto la sorella Katrina, la prediletta della famiglia.
Nonostante tutto lei non si arrende, cerca il modo di rimboccarsi le maniche e, dopo vari tentativi lavorativi falliti e dopo aver abbandonato le sue riserve, decide di provare a ricoprire l’impiego di assistente domiciliare. Qui conosce Will, un giovane e attraente trentenne tetraplegico che sembra inavvicinabile .
Inizialmente non è semplice perché Will ha perso totalmente la voglia di vivere e crede che il senso del suo esistere si sia perso con l’uso delle gambe, causato da un incidente avvenuto due anni prima.
Lou ci prova fino alla fine. Prova a rendere la sua vita di nuovo piena di colori e di suoni. Prova a fargli vivere una sorta di normalità e lo porta alla scoperta del mondo esterno, a lui sconosciuto da dopo l’incidente. Ma tutto assume un senso più profondo,perché per una fortuita coincidenza,Lou scopre che la sua missione non è semplicemente farlo sorridere ma consiste nel salvargli la vita.
Non è mai semplice evitare di cedere allo sconforto ed evitare di lasciarsi sopraffare dalla negatività, ma lei ci riesce e tenta fino alla fine perché realizza di non poter far a meno di lui. Non puoi non sperare con lei che lui decida di ricredersi e inevitabilmente senti che anche tu puoi essere diverso e puoi affrontare la vita con uno spirito positivo.
Ovviamente il finale NON è scontato e non credo sia così facile accettarlo.
O almeno, per me non è stato così.
All’inizio non potevo crederci. Trovandoti di fronte a qualcosa di sorprendente e inaudito due sono le possibilità : o sfoghi la tua rabbia repressa o ti lasci prendere dallo sgomento e piangi come un fiume in piena . Nel mio caso sono passata dalla prima alla seconda nel giro di pochi giorni.
Penso che però sia giustificato, perché volevo e speravo in un finale migliore.
Stilisticamente parlando, invece, devo ammettere che il libro mi è piaciuto molto. È ben strutturato,molto scorrevole e ben calibrato in ogni vocabolo e delinea perfettamente i personaggi e li inserisce molto bene nell’ambiente e nella storia. Sembra infatti di vederli passeggiare nei pressi del castello e di sentirli direttamente chiacchierare nelle vicinanze, come se fossero di fronte a noi e potessimo ampiamente apprezzare la loro compagnia,seppur momentanea. L’autrice ha la dote innata di non farti smettere di leggere fino alla fine e per me il tempo e le pagine sono volati. Che dire, piacevole!
In sintesi lo definirei un libro tristemente crudo e ti spinge molto a riflettere. E’ davvero il caso di dire “Amati nonostante tutto, nonostante tutte le condizioni avverse e le sventure. È il solo modo per andare avanti e poter amare gli altri”.
Inizialmente avrei preferito non consigliarlo, soprattutto perché richiede mente lucida e un po’ di serenità emotiva. Avendo già visto che è in arrivo il seguito, non posso far altro che attendere di vedere cosa farà Lou e sperare in un miglioramento della sorte. Resta il fatto che il libro non è così leggero come sembra, quindi il mio voto complessivo è 3 su 5.

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lapis Opinione inserita da lapis    14 Giugno, 2016
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Possibilità

Pur avendone sentito parlare molto, anche in termini particolarmente positivi, qualcosa mi ha sempre trattenuto dall’affrontare questo libro. In parte il pregiudizio di trovarsi di fronte al solito romanzo d’amore che strumentalizza i sentimenti, facendo leva sul delicato tema della malattia e della morte. In parte il timore che, nel caso fosse invece riuscito a toccare le corde del cuore, mi sarei ritrovata in una valle di lacrime. Che poi è quanto effettivamente è accaduto. Ma ne è valsa la pena.

Di cosa parla questo romanzo?

Parla d’amore. Un amore che nasce a poco a poco tra due persone profondamente diverse ma che, in qualche modo, non stanno vivendo appieno la loro vita. Louisa forse nemmeno lo sa e si rifugia nella sicurezza della sua cittadina di provincia e nelle confortanti mura domestiche, senza chiedersi se e cosa potrebbe fare, per non esporsi al rischio di essere nuovamente ferita. Will invece lo sa perfettamente perché prima dell’incidente che lo ha inchiodato a una sedia a rotelle, impedendogli qualsiasi movimento dal collo in giù, la vita la amava, la assaporava, la aggrediva con tutte le sue forze. E adesso spera solo nella morte.

Parla di scelte. Scegliere di non vivere. Quando le tue giornate implicano una sofferenza fisica da cui non puoi liberarti nemmeno per un istante. Quando non puoi più alzare la mano nemmeno per dare una carezza. Quando uscire di casa significa sopportare costantemente sguardi curiosi, pietosi o fintamente indifferenti. Quando pensi che la tua vita inchiodi chi ti ama a un futuro di assistenza, limitandone le possibilità. Quando tutti i posti del mondo, anche i più belli, ti ricordano quello che eri e che non sei più.

Parla di doni. E quello che tanto commuove è scoprire che proprio chi crede di non aver più nulla da donare, perché ha bisogno di essere lavato, imboccato, accudito, è chi fa il regalo più grande: Will insegna a Louisa a vivere, a credere in sé, a non avere paura. Come può chi ha tanta sofferenza nel cuore riuscire a guarire le ferite del tuo? Come può chi non vede più futuro riuscire a cambiare il tuo, ad aprirti la mente e darti al forza per sfidare il domani? Ecco che le parole amore e generosità assumono un significato nuovo, che fa bene e male allo stesso tempo. Perché non ci sono risposte possibili e sogni realizzabili.

La forza di questo romanzo non sta tanto nella storia, semplice e fondamentalmente prevedibile nel suo sviluppo, ma nel trattare un tema così attuale e importante con sentimenti delicati e una straordinaria capacità di immedesimazione. Jojo Moyes non vuole offrire soluzioni o supportare posizioni, ma semplicemente trasmettere emozioni vive e intense, capaci di entrarti sotto pelle: la gioia negli occhi di Will, che brillano nello scoprire una luce nuova in quelli di lei; la tenacia di Louisa, che lotta contro il tempo per convincerlo delle possibilità che la vita può ancora offrirgli; la sofferenza di lasciar scegliere chi si ama. Al lettore non rimane altro che viverle, sorridere, commuoversi e soffrire, diventando parte integrante della storia, e così facendo, magari, interrogarsi su cosa possa significare vivere in prima persona queste situazioni.

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fede.book21 Opinione inserita da fede.book21    26 Mag, 2016
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Un amore all'improvviso

Penso sia la recensione più difficile che mi sia mai capitata finora.
Ho appena finito di leggerlo e sono senza parole in uno stato abbastanza confusionale.
Non so ancora se sono d'accordo o meno con la storia e forse non lo sarò mai al 100%, ma so che ho fatto anche le tre di notte perché non riuscivo a smettere di leggerlo quindi qualcosa vorrà dire.

E' un libro ricco: di problemi, di difficoltà, di scelte, di temi importanti ma soprattutto di amore. Quell'amore vero che non tutti nella vita provano e che non sempre è come ce lo aspettiamo
.
Ero molto incerta durante la lettura, perché temevo che le parole usate fossero troppe, che alcuni dettagli non necessari avrebbero annoiato, invece leggendo, mi sono resa conto che di tutto il libro non c'è una pagina di cui si potrebbe fare a meno, tutti i dettagli della malattia di Will, tutti i pensieri di Louisa e le parole in più di chi li circonda sono fondamentali per la riuscita di questo romanzo.

E' uno di quei libri che tutti dovrebbero leggere almeno una volta nella vita. Perché ti colpisce e non importa se lo fa in positivo o in negativo, l'importante è che dopo non si può più essere gli stessi, come i personaggi della storia, anche noi avremo fatto un viaggio così particolare e toccante da non poter essere frastornati.

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valepd Opinione inserita da valepd    05 Febbraio, 2016
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Amore a prima vista.

Credo sia stato amore a prima vista. Non quello fra i protagonisti, quello tra me e questo libro.
Non so bene a cosa sia dovuto, forse al mix perfetto tra ironia e serietà.
Non saprei. Sta di fatto che posso finalmente dire che questo libro mi ha distrutto in mille pezzi e subito dopo ha cominciato a ricostruirmi senza che io me ne rendessi davvero conto.
La semplicità e l'intensità del libro sono riuscite a coinvolgermi come se le decisioni di Will e Lou dipendessero da me, o come se queste dovessero cambiare completamente la mia vita. Cosa che, in fondo, è vera.
Avevo le scene del libro, le frasi, in testa per tutto un tragitto che oggi ho percorso a piedi e devo ammettere che il solo pensiero di quest'opera mi ha rassicurato in un modo strano.
Avete presente quando per un qualche motivo vi sentite infastiditi, nervosi? Ecco, in quel momento son riuscita a trovare una leggera sensazione di calma dovuta a questo libro.
E sarò sincera, tutto questo non può che farmi amare ancor di più questo scritto.

Louisa Clark è una di quelle classiche ragazze tranquille, quelle che mai andrebbero a disturbare un vicino, anzi. Sembra una ragazza sulle sue, con troppi pesi sulle spalle per i suoi ventisei anni, nonostante ciò non sembra essere 'sbocciata' appieno.
Ma può mai un fiore sbocciare completamente in assenza di cure specifiche? Non credo.
E questi accorgimenti non sarà propriamente lei a metterli in risalto, se non Will.
Will Traynor potrebbe essere l'esatto opposto di Louisa sotto alcuni aspetti. Il suo bocciolo era sbocciato da un po' quando qualcuno ha deciso di reciderlo senza rimedio.
Vivere ancorati ad una sedia a rotelle, sempre sotto le cure di qualcun altro, non è facile da sopportare per lui. E chi mai può negare qualcosa simile davanti ad un uomo dinamico che, di punto in bianco, non può più decidere per sè?

Will scorbutico. Louisa solare. Will pessimista ed introverso. Louisa ottimista ed impacciata.
Se la leggenda dice che gli opposti si attraggono dobbiamo crederci?
Nonostante queste parole, però, tutti gli opposti hanno un qualcosa di simile. E questo qualcosa di simile li porta a trovarsi in perfetta sintonia l'uno con l'altro, così come lentamente è successo con i due protagonisti.

Il fatto che Will fosse costretto a una sedia rotelle non gli ha comunque impedito di donare tutto il possibile a Louisa che, nonostante tutto, riconosce ogni minimo gesto ricevuto da quell'uomo che, in fondo, non è così antipatico e scorbutico come vuole far credere.
Il libro non presenta questi temi con una pesantezza che alle volte sarebbe lecito aspettarsi, anzi. Riesce a tenere un 'clima' -se così lo si può definire- abbastanza leggero. Tra una battuta e l'altra, tra una confessione ed un ricordo è facile per il lettore perdersi tra le vicende presenti e passate dei due protagonisti, e di tutti coloro che arricchiscono la storia.
Nonostante questo, però, il tema della malattia di Will e delle privazioni reali che contraddistinguono queste malattie non sono per nulla ignorati, anzi.
Questo libro riesce ad essere una spia, diciamo. Mette in luce molti problemi a cui noi molto spesso non ci pensiamo. Non è solo una storia d'amore travagliata e logisticamente complessa, ma è di più. E' il racconto di una malattia inguaribile che può solo peggiorare. E' il racconto di una vita ribaltata, di vite ormai incontrollabili da se stessi. Perchè nonostante questo sia un libro vi sono tantissime persone che, sfortunatamente, vivono nella stessa condizione di Will.
Il problema dell'eutanasia, appunto, è un qualcosa che spesso è sulla bocca di tutti. E qui avete una versione distinta riguardo al tema. Tema che viene espresso sotto molte sfumature, cercando di racchiudere anche i pensieri di tutti coloro che stanno intorno a Will, comprendendo anche i suoi, certo.
Ovviamente essendo un libro 'rosa' si concentra di più sulla parte riguardante l'amore, ma non si può certo dire che il libro finisca là.

Le frasi che Will ogni tanto dedica a Lou sono, alle volte, fin troppo sagge. Dico fin troppo perchè alle volte dice tutto ciò che noi cerchiamo di rimandare. Ci sembra tutto così ''permanente'' come se fossimo in una campana di vetro, ma non lo siamo affatto. Come se situazioni simili fossero distanti anni luce da noi.
Possiamo dire di essere davvero felici qui, così?
Will, in una scena del libro, chiede alla nostra protagonista se si sente davvero felice chiusa in quel piccolo paesino dove la storia è ambientata.
E lei rispondendo di sì suscita in Will una seconda risposta; mentre lui sostiene che non dovrebbe esserlo, che dovrebbe essere altrove a vivere una vita più grande, se così si può dire, ho pensato che tutto quello fosse una metafora.
Non si parla solo di paesi piccoli, con le stesse persone, si parla di routine, si parla di assenza di nuove emozioni, esperienze. Si parla di essere 'arenati' senza sapere davvero a cosa serva tutto quello sforzo se, alla fine, tornando a casa non ci sentiamo neanche appagati, felici.

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Sofiaa Opinione inserita da Sofiaa    03 Agosto, 2015
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Me before you

Snobbato per un sacco di tempo (due anni, l'avevo preso poco dopo la sua pubblicazione), lasciato in un angolo della libreria e finito sulla lista dei libri che avrei voluto vendere. Questo perchè ne avevo letto solo sei pagine, quindi neanche un capitolo, poi l'avevo richiuso e dimenticato. Non ricordo il motivo e non so nemmeno che cosa sia cambiato quando, qualche mesetto fa, l'ho ripescato per caso "dal mazzo" e ho deciso di riprovarci.
La scrittura è semplice ma assolutamente non banale. La bravura della scrittrice ha reso la lettura estremamente fluida e piacevole.
Anno 2009.
La storia diventa interessante fin da subito, quando Louisa perde il lavoro e chiede aiuto ad un'agezia per trovare un nuovo impiego. Mrs Traynor cerca qualcuno che possa aiutare suo figlio Will. Qualcuno che possa aiutarlo davvero. Le strade di queste due donne si incrociano all'improvviso, così come quella di Louisa e Will. Louisa viene assunta per sei mesi, nonostante non abbia alcun tipo di qualifica in campo medico, ma Mrs Traynor vede in lei qualcosa di diverso e le offre il posto. La prima volta che si incontrano, Will si presenta in modo strano, comportandosi come un bambino e Louisa ha paura di non farcela. William Traynor è un uomo di trentacinque anni, tetraplegico dal 2007, ex lavoratore e amante della vita. E' anche un uomo difficile e arrabbiato. Arrabbiato per ciò che non potrà più avere, come la possibilità di essere autosufficiente, ad esempio. Insiste sul fatto di non aver bisogno di una baby-sitter e fa di tutto per impedire a Louisa di buttare giù il muro che si è costruito attorno.
Will ha un segreto e Louisa lo viene a scoprire per caso, quando origlia una conversazione tra la madre e la sorella di lui. Non ci pensa due volte e decide di dare le dimissioni con una lettera. Mrs Traynor la convince a restare, le spiega che cosa è successo davvero al figlio e le spiega anche il motivo per cui è stata assunta solamente per sei mesi. Come inevitabilmente succede quando due persone passano tanto tempo insieme, Will e Louisa cominciano ad affezionarsi l'uno all'altra, si conoscono meglio e i sentimenti che provano diventano piano piano sempre più forti. Louisa si fa in mille per rendere felice Will. Con l'aiuto di Treena, la sorella minore, cerca materiale e informazioni utili che possano dimostrare a Will che anche un tetraplegico ha delle possibilità.
Sei mesi per convincere Will che la vita vale la pena di essere vissuta, sei mesi per cambiare tutto o niente.

Non ho mai, e ripeto mai, mai, letto un libro più di una volta. Questo mi è piaciuto così tanto che l'ho letto per la seconda volta in lingue originale (inglese) e mi ha fatto provare le stesse emozioni che ho provato leggendolo la prima volta. Ho pianto, ho sorriso, ho riso, sono rimasta sveglia di notte per finirlo.
Ah, non ho mai fatto un complimento del genere ad un libro, nonostante ne abbia letti un'infinità.

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mia77 Opinione inserita da mia77    02 Luglio, 2015
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Io prima di te di Jojo Moyes

Romanzo molto interessante, ricco di spunti per riflettere e utile per calarsi nei panni, che non vorremmo mai indossare, di coloro che chiedono di morire dignitosamente.
L'eutanasia, letteralmente buona morte, è il procurare intenzionalmente e nel suo interesse la morte di un individuo la cui qualità della vita sia permanentemente compromessa da una malattia, menomazione o condizione psichica. Il dolore e la sofferenza che si sperimentano durante una malattia per taluni possono risultare incomprensibili ed insostenibili, anche se viene messa in atto una terapia contro il dolore. Chi non lo ha provato non può capire e la decisione pertanto non può spettare a un terzo. Oltre al dolore fisico può risultare insostenibile far fronte alla sofferenza psichica conseguente alla perdita della propria indipendenza (che, in certi casi, può apparire anche peggiore). Per questo una società civile non dovrebbe forzare nessuno a sopportare questa condizione. Sicuramente con questa mia presa di posizione attirerò su di me le critiche dei sostenitori della vita a tutti i costi, ma io mi sento di dire quello che penso, cercando solo di far capire il mio punto di vista, senza cercare di convincere alcuno dello stesso. Ogni essere umano, a mio avviso, è libero di avere un suo punto di vista a riguardo, senza che nessun altro si permetta di giudicarlo. Come me, anche l'autrice di questo romanzo ha parlato di questo importantissimo argomento dall'esterno, senza schierarsi apertamente da nessuna delle due parti, per non influenzare il lettore e lasciare che ognuno ragioni con la propria testa. Coerente con la sua posizione, però, la fine del romanzo. Bello l'insegnamento sulla vita di Will a Lou: mentre lei non riesce a salvare l'uomo che ama da un destino funesto, lui riesce a salvare la donna che ama da una vita scialba e insignificante, lanciandola verso il futuro a piene mani. Pur amandola con tutto il cuore, anzi: proprio per questo, decide di lasciarla libera di vivere una vita "normale", senza i problemi di una malattia che pian piano li avrebbe portati entrambi a spegnersi ogni giorno di più, fino a trascinarla con sé in un inferno senza ritorno. Mi sento di dire che apprezzo moltissimo coloro i quali, pur avendo disabilità gravi, riescono a trovare uno scopo alla loro vita e a viverla pienamente e con soddisfazione e ritengo che il loro punto di vista sia da augurare a tutti i disabili dell'universo. Purtroppo, però, so che non è così, quindi voglio difendere anche coloro che la pensano diversamente e, pienamente capaci di intendere e di volere, decidono di porre fine a una vita secondo loro non dignitosa e non degna di essere vissuta. Alle persone che li amano, spero che il Dio in cui credono doni loro la forza di restare vicini ai propri cari fino alla fine (come ha fatto Lou con Will), anche se non condividono la loro scelta. Questo è dimostrare che ciò che provano per loro è vero Amore, perché amare è volere il bene dell'Altro!
E' un bel libro, scritto in modo fluido e scorrevole e l'autrice è stata coraggiosa: lo consiglio a tutti.
"Non ti sto dicendo di buttarti da un grattacielo o di nuotare con le balene o cose di questo genere, ma di sfidare la vita. Metticela tutta, non adagiarti..."

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violetta89 Opinione inserita da violetta89    18 Febbraio, 2015
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alla fine una lacrimuccia è scesa anche a me!

Dopo aver letto diversi gialli, volevo qualcosa di diverso e ho trovato per caso questo libro e direi che è stata un'ottima scelta.
La storia parte un po' in sordina con la descrizione delle difficoltà economiche della famiglia di Lou e la sua difficoltà nel trovare lavoro, tanto da spingerla ad accettare un lavoro che non avrebbe mai pensato di fare: assistente ad un disabile. Inizialmente questo sembra essere uno scalino troppo arduo per lei: Will è scorbutico e intrattabile, lei resta solo per il buono stipendio. Poi piano piano iniziano a diventare amici e noi con lei iniziamo a entrare nel mondo di Will, iniziamo a conoscere un po' come era pieno di vita prima dell'incidente e come ora sia legato a quella sedia e abbia costantemente bisogno di una persona per fare anche le minime cose indispensabili. Lou si dà da fare per fargli riapprezzare la gioia di vivere, ma forse l'anima di Will è troppo compromessa....
E' un libro che affronta in maniera delicata e sensibile un tema scottante come quello dell'eutanasia, e lo fa senza dare un'indicazione precisa se sia moralmente giusto o sbagliato, riporta tutte le opinioni dei vari protagonisti, diverse contrastanti, e alla fine quello che secondo me dice forte e chiaro è che non sta a noi decidere per gli altri, quello che per noi può essere inaccettabile per altri può essere l'unica via di fuga. Ognuno deve essere libero di decidere per se stesso, perché solo chi si trova in determinate situazioni può capire come ci si senta davvero, chi le vive da fuori non può capire, e compito dei familiari è quello di sostenere e dare amore a prescindere da come la pensino. Questo messaggio che il libro vuole trasmettere l'ho trovato semplice e allo stesso tempo profondo, purtroppo alcuni non vogliono capire e non vogliono accettare, ma sono sicura che se leggessero questo libro probabilmente comprendere qualcosa in più.
La trama ti coinvolge, ti prende, non è una semplice e banale storia d'amore, è amore che si intreccia alla morte e allo stesso tempo alla vita. Alla fine mi sono commossa, penso che quello di Lou sia stato un atto d'amore come se ne vedono pochi oggigiorno. E devo dire la verità, ora che ho appena finito il libro, Lou e Will mi mancano già.

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Mian88 Opinione inserita da Mian88    11 Gennaio, 2015
#1 recensione  -   Guarda tutte le mie opinioni

"Sapere è potere".

La matematica insegna che le rette parallele sono destinate a non incontrarsi mai. Eppure la vita ci dimostra che spesso sono proprio quegli universi che sembrano agli antipodi e privi di qualsiasi cosa in comune, quei mondi che paiono procedere autonomamente senza mai bisogno di incrociare le loro strade, quelli che alla fin fine traggono maggiori benefici da quell'inatteso scambio reciproco. Questo accade tanto nei libri quanto nella realtà ed è ciò che distingue “Io prima di te” da altre opere dello stesso genere.
La ventiseienne Louisa è una giovane ragazza che ancora non sa cosa vuole di preciso dalla vita, si limita ad esistere affrontando le difficoltà quotidiane accantonando se stessa e ciò che desidera, il trentacinquenne Will è l'esatto opposto. E' un uomo che ama vivere, è affamato di vita. Ma un vincolo lo costringe a rinunciare tutto ciò che ama. Nonostante si sia dedicato ad attività spericolate e sport estremi ha subito una lesione C/5 al midollo che lo ha reso tetraplegico mentre aspettava un taxi per andare al lavoro. E da quel momento tutto ciò che rendeva unica la sua esistenza ha perso valore, non ha più significato. Si limita a sopravvivere come se i giorni costretti su quella maledetta sedia non fossero altro che un test di resistenza. Non ce la fa più.
La bravura dell'autrice non è stata tanto quella di mettere in evidenza come l'amore possa nascere tra due persone così diverse e che mai si sarebbero incontrate se non fosse stato per il sinistro bensì è quella di porre il lettore nei panni di entrambi i protagonisti. Quando Lou viene assunta è una ragazza che non crede in sé stessa, con poche aspettative dalla vita, vincolata alla cittadina natia e alla famiglia poiché deve provvedere al loro sostentamento a causa della disoccupazione del padre. Ma dal momento in cui Will entra nel suo microcosmo lei non è più la stessa e non può far finta di esserlo ancora. Riscopre profondità in sé, impara a prendersi cura di un'altra persona e a non compatire chi è portatore di un handicapp bensì ad apprezzarne la forza osservando il “non visibile agli occhi”, non considera più la distanza fisica con Will come un vero impedimento, lo ama con forza disarmante per tutto quello che è e per quello che può offrirle essendo semplicemente sé stesso ed ella a sua volta restando Lou. Matura. Comprende che in lei c'è altro oltre alle apparenze e grazie al compagno riesce a capire che vuole di più dalla vita perché anche lei ha fame di vivere.
Viceversa Will è un uomo affranto. Non può considerare vita quella che ogni giorno è costretto ad affrontare. Non può non considerare una sedia a rotelle come un vincolo e nonostante il suo amore per l'assistente sceglie di portare a termine il suo proposito di felicità anche se questo è determinato dalla sua morte. Può veramente considerarsi vivere la condizione in cui è rilegato? Può essere biasimato per la sua volontà? Ha vissuto al 100% ogni giorno della sua vita, sa cosa aspetta alla ragazza se lei continua a stargli accanto e sa che la sua condizione non può migliorare ma solo peggiorare. Per alcuni la sua scelta può essere considerata come un gesto egoistico, per me invece è una scelta di coraggio ma anche di altruismo. Non è facile decidere di porre fine alla propria esistenza, anche quando si è bloccati su una carrozzina e si può muovere a malapena il collo e parzialmente un braccio. Ed è una scelta altruista perché sa che se continuasse a vivere oltre a far soffrire se stesso rischierebbe di donare giorni bui anche alla donna che ama. E' vero che per lei non sarebbe un problema poiché i suoi sentimenti sono autentici, ma si può colpevolizzare una persona perché sceglie di liberarne un'altra sperando che questa possa vivere al massimo delle sue possibilità e magari con una persona che oltre ad amarla possa anche donarle tutto senza limitarla? Queste sono solo alcune delle riflessioni che il romanzo ha suscitato in me. Potrò risultare rude, potrò avere dissensi ma io non me la sento di deplorare un individuo perché ha fatto una scelta e perché ha potuto farla. Anche se questa è dolorosa per tutti quelli che ha attorno. Questa decisione è prima di tutto sofferenza per chi la prende perché di vita ce ne è una e prediligere per la sua cessazione non è mai una “opzione a buon mercato”. Ma sopravvivere può essere sufficiente? Ci si può accontentare? Si può accettare di dipendere da tutti per qualsiasi cosa? Non tutti ci riescono e non tutti possono.
Personalmente ritengo che la colonna portante del componimento sia Will che, con la sua saggezza e la sua forza di volontà, fa i regali più belli a Louisa: le insegna a vivere, le fa capire che lei “può” se veramente lo desidera, tutti possono se hanno voglia di sprecare le loro energie e lottare, le dona un amore puro e le fa scoprire la portata dirompente di questo sentimento, le ricorda di essere libera.
Questa è la forza della Moyes, oltre a farti versare un miliardo di lacrime ti fa riflettere su uno dei temi che sono più attuali e che ad oggi ancora non hanno raggiunto una definizione. Anni fa lessi il romanzo coscritto dal padre di Eluana Englado e nella mia breve esistenza ho avuto modo di vedere persone in stato di disabilità per i motivi più vari quindi se la domanda fosse posta a me la mia risposta sarebbe che no, io non me la sento di condannare nessuno perché la libertà è vita e la vita è anche scelta.
L'unica cosa che posso consigliarvi è di leggere il romanzo senza pregiudizi per il filone a cui appartiene e senza pretese per lo stile semplice e diretto utilizzato così da riflettere prima di tutto con voi stessi. Immedesimatevi in Will nonché in Louisa e fate tesoro dell'insegnamento.

«So che la maggior parte della gente pensa che vivere nelle mie condizioni sia praticamente la cosa più terribile che possa capitare, ma potrebbe anche andare peggio. Potrei finire per non essere più in grado di respirare da solo o di parlare, oppure avere dei problemi circolatori che potrebbero implicare l'amputazione degli arti. Potrei essere ricoverato per un tempo indefinito. La mia non è una gran vita, Clark, ma quando penso a quanto potrebbe peggiorare certe notti resto disteso sul letto e mi manca il respiro.»
Deglutì. «E sai una cosa? Nessuno vuole sentir parlare di tutto questo. Nessuno vuole sentirti dire che sei spaventato, o che soffri, o che hai paura di morire per colpa di qualche stupida infezione presa per caso. Nessuno vuole sapere come ci si sente a essere consapevoli che non farai più sesso, non mangerai mai più il cibo che hai cucinato con le tue stesse mani o non potrai più tenere tuo figlio tra le braccia. Nessuno vuole sapere che qualche volta mi sento così intrappolato su questa sedia che ho soltanto voglia di gridare come un pazzo al pensiero di trascorrere un altro giorno inchiodato qui. [...] Tutti vogliono vedere il lato positivo. Hanno bisogno che io veda il lato positivo. Hanno bisogno di credere che esista un lato positivo.»

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Io l'ho ricevuto per regalo di Natale e se così non fosse stato non so se lo avrei mai letto. Avrei così errato. Lo consiglio a tutti perché è un romanzo che ti lascia qualcosa e tratta un tema attuale.
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SunshineAle Opinione inserita da SunshineAle    21 Giugno, 2014
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La gente non ha voglia di impegnarsi

Will Traynor , giovane uomo innamorato della vita e degli sport estremi ed ex dirigente aziendale si trova a dover affrontare la più dura e triste delle avventure.. trovarsi inchiodato ad una sedia a rotelle. Will ha trentacinque anni quando viene coinvolto in un tragico incidente stradale e si trova, suo malgrado, ad essere vittima della tetraplegia. L’uomo non accetta la vita che gli è stata imposta, e sa bene come fare per porne fine.. Louisa Clark, invece, giovane donna chiacchierona e vivace ha poche certezze e poche ambizioni, lavora in un locale senza troppe pretese e quando si trova senza impiego non riesce a trovare qualcosa di altrettanto adatto a lei. Fidanzata con Patrick da sette anni sa, nel profondo del suo cuore, di volere qualcosa di più entusiasmante della vita di provincia insieme ad un maratoneta incredibilmente egoista. I due impareranno a conoscersi, a far incontrare i loro due universi ad una tappa comune, in cui Will, che ha conosciuto fama e successo non riesce ad adattarsi ed invece Lou, che potrebbe avere molto di più, si adatta senza troppi problemi a questa vita che non riesce a darle più di quanto è necessario per vivere senza pretese.

Arrivata in biblioteca mi sono buttata subito alla ricerca di un libro di Moyes. Dopo aver letto, ed essermi innamorata del libro “La ragazza che hai lasciato” volevo leggere assolutamente qualcos’altro di questa scrittrice, per valutare se il mio era stato solo un colpo di fortuna, o se effettivamente poteva entrare nella classifica dei miei autori preferiti. Bene, questo libro non ha del tutto soddisfatto le mie aspettative. Mi ha presa dalle prime pagine, questo è innegabile.. la copertina mi era piaciuta subito, perché era molto simile a quella del libro che avevo già letto, e credevo in cuor mio che questo potesse essere di buon auspicio. Il libro è scritto bene. Errori inesistenti e discorsi fluidi, scorrevole e mai noioso. Però è triste..molto, troppo triste! Non è triste da far scendere le lacrime per il racconto di qualche avvenimento particolarmente devastante. È triste la trama in se.. il carattere del personaggio.. non c’è una scena che mi abbia fatta per lo meno sorridere. Mi ha lasciato l’amaro in bocca e mi ha fatta riflettere. È un libro che io, personalmente, se avessi saputo a cos’andavo incontro non avrei preso in considerazione.. è il genere di storia alla Nicholas Sparks, che da quando sono diventata mamma trovo troppo “smielata” e tragica per miei gusti personali. A sedici anni, quando mi trovai per la prima volta di fronte a “I passi dell’amore” di Sparks, me ne innamorai follemente. Trovavo questo genere di storie d’amore una prospettiva allettante per il futuro..mi trovavo a pensare: “Magari potessi vivere io una storia d’amore del genere!”, non rendendomi conto che la storia d’amore in questione era il finale indotto da una serie di pesanti tragedie, che farebbero rabbrividire chiunque. Ora, da donna adulta e particolarmente scettica, posso dire che a me, le storie così non fanno più sognare. Una cosa che mi ha lasciata interdetta è stata anche la faccenda “economica” della storia.. mi ha un po’ rattristata l’idea che solo un tetraplegico ricco come lui, abbia potuto permettersi un viaggio, delle avventure “su misura” ed è stata anche questa parte a non farmelo andare giù.. il rendermi conto che effettivamente queste possibilità non sia aperta a tutti, e ci sia una sostanziale differenza economica che condiziona una persona, anche se disabile. Ho sentito numerosi pareri positivi riguardanti questo romanzo, mi sono sentita anche un po’ insensibile davanti alle facce stupite delle mie amiche quando ho detto che non mi è piaciuto.. ma il mondo è bello perché è vario. O no? Consiglio di leggerlo a chi si lamenta delle piccole cose, a chi non capisce che solo volendolo, solo impegnandosi, potrebbe avere il mondo in pugno.. e invece se ne sta rinchiuso nel suo guscio invisibile, lamentandosi di ciò che potrebbe fare, non capendo che in realtà potrebbe avere qualsiasi cosa, con un po’ più di impegno. Forse è stato anche questo a non farmelo andare giù.. forse mi ha sbattuto un po’ troppo in faccia la verità. Ci lamentiamo di cose che potremmo avere a portata di mano ogni giorno se solo lo volessimo davvero.. "la gente non ha voglia di impegnarsi" parola di William Traynor

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Giu88 Opinione inserita da Giu88    27 Mag, 2014
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Qualcosa in più

Louisa Clark ha 26 anni e conduce un esistenza tranquilla e monotona nella piccola località turistica in cui è nata; vive all’interno di quella realtà che non è frutto di scelte proprie ma che semplicemente nella maggior parte dei casi ci si riversano addosso quando rimaniamo immobili nello stesso luogo e nello stesso punto senza troppe pretese o ambizioni, nella condizione in cui ci si accontenta di quello che la vita ci sta proponendo senza mai chiederle di più, senza ambizioni, percorrendo le tappe di una vita classica, già costruita, in cui ogni passaggio è conseguenza logica di quello precedente. Così Loiusa svolge lo stesso lavora da anni in un bar come cameriera e questo le piace ed ha una relazione stabile da sette con un ragazzo, Patrick, di cui crede di essere innamorata. Le sue giornate trascorrono all’insegna della routine e della prevedibilità e all’interno di essa sembra vivere felicemente senza porsi troppe domande. Quello che Louisa non può prevedere però è che a breve perderà il lavoro e dovrà mettere in discussione tutte le sue certezze. Spinta dalla situazione familiare in cui si trova: il padre sta per essere licenziato, la sorella maggiore, considerata da sempre il genio di casa, ha abbandonato gli studi universitari a causa di una gravidanza ed è costretta a tornare a vivere con i suoi pesando ulteriormente sul bilancio familiare e il resto si ritrova ad accettare un lavoro di cui non è molto convinta; occuparsi per i seguenti sei mesi di un uomo paraplegico finito su una carrozzella dopo un incidente stradale. Will Traynor è un uomo depresso, che ha perso la voglia di vivere, consapevole del fatto che la sua esistenza non sarà mai più quella di prima, che non potrà fare le stesse cose e soprattutto non potrà più essere la stessa persona. La sua è una figura affascinante, caparbio, orgoglioso, deciso, irremovibile, a volte arrogante, tenacemente innamorato della vita stessa che conduceva al massimo delle sue possibilità prima dell’incidente cimentandosi nelle imprese più disparate e avventurose, un uomo che aveva conosciuto il successo, la gloria e la felicità. Un uomo che, non solo aveva chiesto tutto alla vita e lo aveva ottenuto ma lo aveva preteso. L’incontro tra i due personaggi è destinato a sconvolgere gli equilibri di entrambi. Io prima di te è un romanzo intenso che ha come tema centrale l’incontro e il cambiamento, in cui l’amore non è il pretesto iniziale ma la logica conseguenza agli eventi che si manifestano. Sul contrasto tra due anime diverse che si lasciano attraversare l’una dall’altra, sul divenire consapevoli e sul coraggio di scegliere in base ad essa, sulla realtà che viviamo costantemente il più delle volte accomodandoci negli angoli senza avere il coraggio di chiederci chi siamo e cosa saremmo in grado di fare, sulle paure che possono bloccarci e sulla possibilità di poter cambiare la nostra storia in qualsiasi momento. Intenso e commovente scritto in uno stile semplice che lo rende altrettanto scorrevole, la scelta stilistica di inserire qualche capitolo in cui il narratore cambia e diventa uno dei personaggi secondari a seconda del momento aiuta a rendere l’idea di come vengano vissute le cose nei panni degli altri, di come vengano toccati dalla malattia di Will e di quello che realmente comporta, delle cose “non dette” e di come la storia dei protagonisti centrali venga vista dal di fuori.

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Cilla Opinione inserita da Cilla    14 Aprile, 2014
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Qualcosa che non ti aspetti...

Il testo contiene spoiler.

Mentre in biblioteca cercavo un libro leggero e rilassante mi sono imbattuta in questa copertina che sembrava chiamare il lettore che ha voglia di svagarsi con letture poco impegnative.
Ho iniziato subito il romanzo e dopo poche pagine ho pensato: "Ora la ragazza si innamora del tetraplegico e vivono sempre felici e contenti raccontandomi per 400 pagine il loro immenso amore...che noia!"
Lo stile dell'autrice però mi ha preso fin da subito e l'ho leggo tutto di un fiato.
Le emozioni che mi "stropicciano" la pancia sono continue: mi struggo scoprendo le sofferenze che un uomo sopporta convivendo con la malattia, mi ostino nella speranza che possa ancora amare pienamente, sostengo una donna che tenta di far cambiare idea all'uomo che ama, mi commuovo per le scelte di un protagonista di cui tutti siamo innamorati. Importanti sono le domande che questo libro risveglia su due grandi e delicati temi, quali la malattia, e l'eutanasia.
Ho sospirato fino all'ultimo nell'attesa che Will cambiasse idea ma sono rimasta spiazzata, non ho un'idea precisa di come sarebbero dovute andare le cose, sono senza parole, ce l'ho con Will perchè non ha provato a vivere questa storia, ma non riesco a giudicarlo, mi rendo conto che solo chi affronta tali sofferenze può sapere che cosa significhi questo vivere a metà.
Comunque lo consiglio a tutti, leggetelo leggetelo leggetelo e parlatene, cogliete l'occasione per parlare di questi grandi temi, per ridere e piangere, per innamorarsi della vita, la nostra e quella di chi ci sta accanto.

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betti Opinione inserita da betti    25 Marzo, 2014
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... NON E' ABBASTANZA ...

Su questo libro si è ormai detto tutto: sulla ragazza chiacchierona, colorata e stravagante, … la meno adatta ad assistere un tetraplegico; sul ragazzo della city, attraente che non si concede vacanze relax, ma solo all’insegna di attività che lo inducevano ad assaporare appieno la vita, che adorava annientare l’avversario nelle trattative d’affari e fare sesso … il meno adatto ad essere un tetraplegico.
Ma il fato gli è stato avversario ed ora è costretto a vivere una vita che non assomigliava assolutamente a quella che lui aveva pianificato e che voleva.
Sei mesi, si è dato ed ha concesso sei mesi in più e li ha vissuti con la persona più diversa da lui che potesse esistere, ma che alla fine ammise come, quella solitaria anima, che non aveva fiducia nelle sue stesse capacità, che si accontentava di ciò che aveva davanti e non cercava nulla di più, li avesse resi i più magnifici. Aveva ammesso, in un attimo di debolezza come lei fosse l’unica ragione per cui desiderasse alzarsi al mattino.

La lotta, la missione di Lou Clark è stata straordinaria. Leggere della sua tenacia di combattere con quei “no, non voglio farlo”, della volontà e assiduità nel redigere un calendario di eventi per far rinascere in lui la voglia di vivere mi ha esaltato, una ragazza che pensava di essere solo la sorella di una cervellone, una senza coraggio per mettersi in gioco, ha dimostrato che ognuno può fare qualsiasi cosa nella vita. Basta volerlo!

Ogni recensione parla della loro contratto lavorativo, del loro cambiarsi a vicenda, dei loro progetti che ognuno di loro coltivava all’insaputa dell’altro, ma nessuno, credo, ha mai parlato che in questo libro l’amore, che credevo potesse cambiare ogni persona, non ha invece cambiato il pensiero di Will di farla finita. Per lui, l’amore di Lou, non era abbastanza.

Sapevo che il finale di questo libro non era dei più rosei, ma speravo che la morte di Will avvenisse a causa di una qualche patologia e non per una sua diretta volontà.

Capisco tutto, il dolore fisico e morale, l’umiliazione di essere diverso quando poco tempo prima si era normale, ma quando una ragazza confessa di provare il sentimento più bello di questa terra l’arroganza di quel “ non è abbastanza” mi ha distrutta. Il pensiero di Will di non poter essere più come prima, di non poter essere l’uomo che vorrebbe essere con lei ha definito tutto:
«E io non voglio guardarti ogni giorno, vederti nuda, osservarti mentre gironzoli per la dépendance con i tuoi abiti pazzi e non... non essere in grado di fare quello che desidero con te. Oh, Clark, se sapessi cosa vorrei farti in questo momento. E io... io non posso vivere con questa consapevolezza. Non posso. Non è da me. Non posso essere il tipo di uomo che semplicemente... accetta»

Non posso accettare un finale del genere, in cui Lou si rannicchia al suo fianco raccontandogli la loro storia, non posso accettare la sua domanda inespressa: “ com’è che tu puoi distruggere la mia vita, mentre io non ho voce in capitola nella tua?”
Avrebbe dovuto gridarla a squarciagola, sbattendogli in faccia tutto quel rancore per quel gesto che voleva compiere e che la storia “non è una tua scelta” … “è la prima decisione che prendo da quando è successo l’incidente” sono solo stronzate. La resa di Lou è stata devastante e non posso accettarla.
Will è andato avanti con la sua missione senza pensare che forse, quel cambiamento che ha indotto Lou ad essere un’altra persone, coraggiosa ed intraprendente potesse inabissarsi una volta che lui fosse scomparso. Non è successo, certo, ma quante persone si rannicchiano in un angolo, distrutte e disperate pensando che non valga più la pena vivere senza la persona perduta. Magari un concreto e deciso NO poteva cambiare i fatti, solo in nome di quella SPERANZA che si può vivere felici anche in una vita che non si desiderava, imparando giorno per giorno ad accettare UNA NUOVA VITA.
NO è per questo finale.
NO alla morte assistita, quando la persona ha ancora una possibilità per vivere una vita serena e piena d’amore, anche se era diversa da quella che aveva immaginato e voluto, anche se è piena di insidie e di trappole.

Perdono la scrittrice solo se questa storia fosse vera, i fatti reali ed effettivi vanno sempre descritti per come si sono svolti, purtroppo.

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Elisabetta.N Opinione inserita da Elisabetta.N    21 Marzo, 2014
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Vivi bene. Semplicemente vivi.

Questo libro me l’hanno consigliato e io, dopo aver letto la trama, mi sono decisa a comprarlo, ma poi è rimasto in attesa per un po’…
Non so se è lo stesso per tutti, ma io, quando devo affrontare un libro che tocca tematiche delicate come questo, ho bisogno di uno stato mentale particolare, non devo essere troppo giù di morale altrimenti mi trasformerei in una fontana vivente allagando ogni angolo della mia casa, ma nemmeno essere troppo felice perché altrimenti mi allontanerei troppo dai protagonisti.
Una volta trovato questo equilibrio ho potuto assaporare questo delizioso romanzo.

Luisa Clark è la nostra protagonista. È una ragazza semplice che si accontenta di quello che ha e della sua vita semplice, con un gusto eccentrico in fatto di vestiti. Ha un ragazzo da sempre, uno sportivo che non pensa a nulla che non sia correre (noioso!!), due genitori amorevoli e una sorella, ragazza madre, molto intelligente (a quanto è stato detto perché non ha mai dimostrato livelli particolarmente alti di intelligenza durante il romanzo).
La sua banale, monotona e sicura vita verrà sconvolta quando, una volta perso il lavoro, si ritroverà a fare da assistente ad un attraente trentacinquenne tetraplegico, Will Trainor.
Le vite di entrambi verranno sconvolte da questo incontro e nulla sarà più come prima.

Sicuramente l’argomento trattato è molto delicato, ma la scrittrice ha saputo avvicinare il lettore a questa tematica senza necessariamente esprimere la propria opinione in merito. Nemmeno io ho sentito il dovere di prendere una posizione in merito, ma ho semplicemente assaporato il romanzo e le sensazioni che mi ha suscitato.

“Io voglio che lui viva.[…]Ma voglio che viva se è lui a desiderarlo. Se non è così, se lo costringiamo a tirare avanti, non importa quanto gli vogliamo bene: diventeremo solo degli stronzi che gli impediscono di fare le sue scelte.”

Lo stile della scrittrice m è piaciuto molto. Ho adorato il fatto che sia riuscita, anche attraverso momenti divertenti o spiritosi, s trasmettermi sensazioni molto profonde ed intense.
L’intera storia viene raccontata dal punto di vista di Luisa, pertanto conosciamo tutto di lei, le sue emozioni, le sue paure e le sue insicurezze.
Il primo capitolo però è raccontato dal punto di vista di Will, un ragazzo sicuramente diverso da quello che incontra Luisa e che anch’io ho imparato a conoscere durante la lettura. Questo però è un capitolo molto importante, perché ci offre una fotografia della vita di Will prima dell’incidente che lo ha reso un tetraplegico, fondamentale a mio avviso, per capire il suo carattere e la sua evoluzione.

Un libro toccante che non va giudicato, ma semplicemente assaporato.

“Vivi bene. Semplicemente vivi.”

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ALI77 Opinione inserita da ALI77    19 Marzo, 2014
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IL SENSO DELLA VITA

E’ proprio vero che sono i libri che ti scelgono e non noi che li scegliamo.
Ho scoperto questo libro per caso e sono stata molto colpita dalla trama e dalla copertina, ma veniamo alla trama i protagonisti della storia sono due Louisa Clark e Will Traynor.
Louisa, detta Lou, è una giovane ragazza che ha sempre vissuto nella città dove è nata e cresciuta, lavora in un bar da parecchi anni e non ha dei sogni o dei progetti da realizzare, almeno così sembra in apparenza,si definisce “una ragazza normale che conduce una vita normale”.
Le sue giornate trascorrono seguendo la solita routine, fino a quando un giorno la vita le fa cambiare direzione, il bar dove lavorava chiude e si ritrova a cercare un nuovo lavoro.
In più la sua famiglia conta su di lei, in quanto il padre ha un lavoro molto incerto a causa della crisi e il suo aiuto economico si rivela molto importante.
La ragazza si reca all’ufficio di collocamento e prova a fare un po’ di lavoretti, ma alla fine con le poche qualifiche che si ritrova le viene proposto di fare compagnia a un tetraplegico, appunto Will.
Il ragazzo ha avuto un terribile incidente due anni prima che lo ha ridotto in fin di vita e che lo tiene inchiodato a una sedia a rotelle, deve essere aiutato a fare qualsiasi cosa.
Louisa e Will, non possono che essere delle persone più diverse tra di loro, sono agli antipodi.
Lou è una persona semplice che viene da una famiglia umile, ha una personalità stravagante si veste in maniera molto bizzarra e colorata.
Will invece, è molto ricco ha conosciuto nella sua vita l’amore, i viaggi, il successo e ora che si ritrova in queste condizioni ha perso la voglia di continuare a vivere.
La mamma di Will Mrs Traynor , dopo vari tentativi, decide di assumere Louisa in quanto sebbene non ha esperienza, la trova molto spigliata e simpatica e sembra sia quello che ci vuole per risollevare il morale a suo figlio.
Il rapporto iniziale tra i due giovani non è dei migliori, Will è molto chiuso e riservato e non si apre immediatamente nei confronti di Louisa che faticherà non poco a legare con il giovane.
Louisa e Will, sebbene arrivino da due realtà differenti , riescono con il tempo ad andare d’accordo a superare gli ostacoli che ci sono tra di loro e a crescere e maturare insieme.
Il ragazzo da un lato cercherà di fare capire a Clark che deve viaggiare, conoscere posti e nuove persone e non precludersi la possibilità di vivere veramente.
Lou cambierà a sua volta il giovane Traynor che vede e capisce che il mondo in cui viveva prima era fatto solamente di apparenze e in un'altra situazione il rapporto con la ragazza poteva avere un finale differente.
Louisa ha un ragazzo di nome Patrick, sono insieme da ormai sette anni ma non hanno prospettive di vita insieme e questo ragazzo è più concentrato su di sé, sul proprio lavoro di personal trainer che sulla ragazza.
La protagonista, secondo me, ha un gran cuore sopporta di tutto sia in famiglia che al lavoro, che nella sua vita sentimentale ma non si abbatte, ho apprezzato molto il fatto che si sia messa in gioco nel libro e ha avuto un’evoluzione.
Will, non so se in un’altra situazione avrebbe incontrato e notato una ragazza come Louisa così diversa da lui come mentalità e anche estrazione sociale.
La giovane, ha un contratto che dura solamente sei mesi e c’è un preciso motivo, per questo quando lei lo scopre rimane sconvolta e molto ferita, ritorna da Will solamente perché deciderà in tutti i modi, andando contro la sua famiglia, i pregiudizi e la sorte di far cambiare idea al ragazzo.
E’ un libro che tratta un tema molto delicato, come quello della malattia e anche delle conseguenze che ha un incidente nella vita delle vittime ma anche nei confronti delle persone a loro vicine.
Oltre a questo si parla dell’eutanasia, questo è un argomento molto delicato e va rispettato secondo me qualsiasi decisione si prenda, che sia a favore o contro.
L’autrice ha saputo trattare entrambi i temi con molta delicatezza e con grande sensibilità, andando contro i luoghi comuni, inoltre ha avuto la bravura di creare dei personaggi credibili, molto veri e che saranno difficili da dimenticare.
Questo romanzo mi ha molto colpita, fatto sorridere e piangere l’ho affrontato con timore e con molta umiltà .
La copertina come dicevo all’inizio è simbolica, ha secondo me due valenze, infatti, l’animale che spicca il volo potrebbe essere sia Will che finalmente riesce a trovare la propria libertà ma allo stesso tempo Louisa che riesce a guardare oltre la propria vita e comincia a viverla davvero.
Dopo aver letto questo romanzo credo mi abbia fatto capire che i pregiudizi non servono a nulla, che le persone si devono conoscere per poterle giudicare ma soprattutto che la vita può cambiare velocemente e in alcuni casi in maniera del tutto inaspettata.
Ho apprezzato entrambi i protagonisti Louisa per la sua forza, determinazione,, sensibilità e simpatia e Will per la sua ironia, la sua infinita tristezza e malinconia.
Il romanzo per me, è un inno all’amore, non quello delle favole ma quello vero quello che non ti aspetti, che non è convenzionale che non segue delle regole ma che anche se dura solamente pochi momenti rende la tua vita migliore.
Consigliato a chi vuole leggere un libro differente dagli altri, dove nulla è scontato dove non si ci aspetta che alla fine ci siano i titoli di coda con la scritta “e tutti vissero felici e contenti”, e che la vita ha sempre una doppia faccia come una moneta.
Un romanzo che fa riflettere sul senso della vita, dell’amicizia, dell’amore e tocca il cuore nel profondo.



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Minuscola Opinione inserita da Minuscola    16 Marzo, 2014
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emozionante

Finalmente un libro che mi è piaciuto!! E i personaggi mi amncano già!
Un libro emozinante, ne consiglio la lettura. Inizia come un libro banale...la storia di due...e l'amore ...invece......
Louisa trova lavoro presso una famiglia e deve badare ad un tetraplegico. I dubbi della vita di Louisa sono gli stessi che mi hanno attanagliato durante la lettura e le ragioni di vita ( o non vita) di Will, il tetraplegico, mi hanno messo di fronte una realtà che non avevo ancora valutato.
Tanti punti per riflettere e per comprendere la vita. La conosciamo davvero?
Emoziona questo libro, ma nello stesso indigna e commuove!

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stella79 Opinione inserita da stella79    04 Febbraio, 2014
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L'AMORE BASTA?

L'amore basta a cambiare il corso di una vita? E' sufficiente quando il destino ha deciso di accanirsi in modo tanto brutale sull'esistenza di un uomo di successo, inchiodato per una fatalità ad una sedia a rotelle? Questo è il tema, intelligentemente trattato, di questo libro profondo, divertente, commovente. E' la storia di due solitudini diverse che si incontrano, che si valutano e poi si intrecciano, l'una consapevole e matura, l'altra ingenua, sognante e fragile. Will e Louisa, così diversi per carattere ed estrazione sociale, si trovano per caso, e con il passare del tempo imparano a conoscersi e a capirsi. E ad amarsi: un sentimento timoroso, tentennante e dolce, dove lui ritrova i colori della vita e lei impara il coraggio di aprirsi e di sperare in un'esistenza più ricca. Ed è anche il racconto dell'egoismo innato all'amore, quando si ha un tale desiderio di avere accanto la persona amata da dimenticarsi dei bisogni dell'altro. Will dona a Louisa tutto quello che può, le fa vedere le sue potenzialità e la sprona a vivere pienamente, senza rimpianti. Lei saprà fare altrettanto?
Non svelo il finale, perchè questo è veramente un libro che va letto fino in fondo, cercandone il significato più vero. Non una lettura leggera, come mi ero aspettata, ma un testo profondo e doce-amaro che fa riflettere sul significato dell'amore e della vita.

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"Perdersi" di Lisa Genova
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Opinione inserita da Luce tremula    26 Gennaio, 2014

Senza parole

HPensavo si trattasse di una lettura leggera, di un piccolo diversivo da concedermi una volta ogni tanto, giusto per staccare la spina dalla frenetica routine. Non avevo idea di quanto mi sbagliassi.
Innanzitutto, è impossibile staccarsene: è talmente coinvolgente e scorrevole che, anche quando mi costringevo a metterlo da parte, la mia mente tornava sempre lì, da Lou e Will, chiedendosi cosa sarebbe successo, sperando che tutto andasse bene.
Percepivo la determinazione di Lou, la sua costante trasformazione, il suo essere così premurosa, caparbia e, al tempo stesso, innamorata... ero praticamente certa che sarebbe riuscita nella sua missione. Me lo ripetevo in ogni momento, e mi rifiutavo anche solo di pensare che potesse accadere il contrario.
Forse è colpa mia - sono troppo emotiva e dipendente dai lieto fine - ma, leggendo gli ultimi tre capitoli, non ho smesso un attimo di piangere. Speravo in una svolta inaspettata che avrebbe cambiato la situazione, speravo che Will avrebbe potuto rendersi conto di quello a cui stava rinunciando e, soprattutto, di quello la sua morte avrebbe determinato.
Eppure... non riesco ad essere arrabbiata con lui, nemmeno per sogno. Non riesco proprio a capire come mi senta realmente. Sono semplicemente senza parole, perché non pensavo che "Io prima di te" sarebbe riuscito a sconvolgermi così tanto, al punto da far scattare dentro di me un qualche meccanismo, una vocina che continua a ripetermi le ultime parole della lettera di Will: "Semplicemente, vivi".
Un inno all'amore, alla risata, ai cambiamenti, alla riflessione e, soprattutto, alla vita: da leggere assolutamente.

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Opinione inserita da barbara    21 Ottobre, 2013

per riflettere

PER RIFLETTERE
Ho iniziato la lettura di questo libro dando per scontata una trama semplice e un finale edulcorato...niente di più lontano dalla realtà! "Io prima di te" è un libro che fa riflettere pagina dopo pagina, che prima ti prende per mano con leggerezza e poi stringe quella mano sempre più forte, per lasciarla nuovamente andare sul finale.
La quotidianità della disabilità è il motivo che scorre attraverso tutte le pagine e fa da sfondo a interrogativi ben più inquietanti, sulla libertà di scegliere per la propria vita, su quanto sia giusto o ingiusto permettere o negare la libertà di scelta e su quanto a volte le persone che ci circondano possano condizionarci..

E' un libro che consiglierei soprattutto ai ragazzi giovani, che sensibilizza su temi spesso trattati con tanta, troppa superficialità e i cui protagonisti diventano persone comuni, che potremmo incontrare ogni giorno e che anzi incontriamo proprio ogni giorno e dai quali tendiamo a prendere le distanze.

L'autrice non esprime giudizi, lascia a noi il farlo o semplicemente ci offre spunti per pensare...e di questo la ringrazio dal profondo del cuore! Consigliatissimo!!!

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mariaangela Opinione inserita da mariaangela    17 Ottobre, 2013
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Voglio decidere io per me..con te.

Sono in difficoltà.
Leggo di Lou, della sua giornata lavorativa, delle azioni che con la stessa tranquilla routine ogni giorno si ripetono, uguali e confortanti, e poi della perdita del lavoro, delle difficoltà e delle ansie legate a questo difficile momento e sento su di me tutte le sue angosce; perché sono molto ben raccontate, e la sua vita semplice potrebbe essere la mia.
Poi l’incontro con Will, il suo nuovo lavoro. Lui è il suo nuovo lavoro.
E parte un altro racconto, una storia d’amore, certo, straziante e dolce come solo un romanzo sa immaginare e raccontare; è dolcissimo leggerla, ma più vado avanti nella lettura e più la lettura si sdoppia, leggo due storie, due emozioni parallele, o forse sono io che voglio dargli a tutti i costi un significato in più.
E’ che il tema trattato mi stà così a cuore, lo sento così fortemente, che ci penso e ripenso e mi sento confortata nel leggere un comportamento che potrebbe essere il mio. Will sono io, le sue parole sono le mie e anche le sue emozioni e la sua paura, perché io la penso esattamente come lui. E questa possibilità che a tanti è stata negata, mi fa rabbia. Mi far rabbia e paura al tempo stesso il non poter scegliere. E anche se la storia è bella, io torno sempre all’altra storia, penso a quella scelta che ci vogliono negare.
Il romanzo si legge in una manciata di ore, ma è scritto in modo semplice, forse troppo. Cioè è tutto troppo…un romanzo. Se dico elementare poi forse mi pento…
Alla fine della lettura accanto ai Will ci sono anche io e li sostengo e li appoggio e li incoraggio con tutto il cuore e la solidarietà, perché è ciò che vorrei io per me.

“Alla fine mi sollevai su un gomito e lo guardai. I suoi occhi, così a lungo affaticati e infelici, sembravano straordinariamente limpidi e rilassati.”
“” Presi il braccio di Will e lo strinsi intorno a me, avvinghiandomi con le braccia e le gambe al suo corpo. Gli presi la mano - quella buona - e intrecciai le mie dita con le sue, e lui me le strinse mentre gli baciavo le nocche. Conoscevo così bene il suo corpo. Lo conoscevo come non avevo mai conosciuto quello di Patrick, i suoi punti di forza e quelli più vulnerabili, le cicatrici e gli odori. …”

“Sembrava in pace. E’ l’unica cosa a cui posso aggrapparmi.”
Finalmente sembrava di nuovo...lui.

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CatehEffy Opinione inserita da CatehEffy    09 Ottobre, 2013
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L'AMORE.

Uno dei libri più belli che abbia mai letto, uno di tanti libri che ti rimane dentro come pochi, che ti si attacca al cuore senza più andare via. Io prima di te racconta un amore eterno, immortale, un amore diverso da quello che di solito troviamo nei libri, l'amore che svilupperà una ragazza, Lou, che perdendo il lavoro a cui era affezionata da una vita, si ritrova quasi per caso un lavoro stipulato per sei mesi. Saranno sei mesi di cambiamenti, di conoscenze, sei mesi distruttivi e allo stesso tempo colmi d'amore. Sei mesi, basteranno sei mesi a far cambiare tutto, la situazione con la famiglia, con il ragazzo, a farle cambiare i suoi sentimenti. Una storia d'amore splendida, una ragazza chiusa nel suo mondo, che cerca in tutti i modi di aiutare la famiglia, e Will, un tetraplegico che ha perso tutto durante un incidente. Due vite apparentemente diverse che si incontrano, formando insieme in legame che nessuno potrà mai cambiare. Neanche la morte sarà in grado di farlo.

Una storia d'amore fuori dal comune, con un impatto emotivo così forte che vi servirà un intero pacchetto di fazzoletti!!

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Opinione inserita da Eleonora    05 Settembre, 2013

MAI LETTO UN LIBRO COSI'..

L'ho trovato in mezzo ad un mucchio di libri nella libreria della mia città.Non mi sono fatta molti scrupoli sul fatto che il titolo e l'autrice mi erano completamente estranei e che tra le varie scelte di libri che avevo,ce ne sarebbero stati di migliori.Pensai solo che la grafica era buona,che la prime pagine erano alquanto allettanti e infine che le recensioni giornalistiche risultavano molto positive e mirate alla pubblicizzazione del libro.Allora decisi si acquistarlo.
Me ne innamorai subito.Mi colpì come,un uomo ed una donna qualsiasi,nel mondo,si potessero incontrare così,quasi per caso, senza essere coscenti,almeno al principio della storia, di come sarebbe cambiata la loro vita a partire da quel momento.Un incontro,un amore che ti fa riflettere tanto,sulla tua vita,sulla fortuna che hai avuto e che hai nell'essere in grado di essere libero,indipendente,privo di qualunque tipo di ostacolo.Una lettura che esorta ad amare la propria vita e a viverla fino in fondo,non dando peso alle piccolezze che ci preoccupano e ci rattristano giorno per giorno.Colpisce il voler,da parte della Moyes,mostrare ma anche denunciare la sofferenza di un uomo tetraplegico destinato a rimanere immobile sulla propria sedia a rotelle per il resto della vita. E' sconvolegente e al contempo ammirevole lo sforzo e l'impegno che Louisa,la protagonista,mostra in più occasioni,cercando di portare uno spiraglio di luce e tanta speranza nella sua vita.
Inolte vorrei dire che spesso leggendo alcuni libri mi è capitato di imbattermi in descrizioni infininte di luoghi e personaggi e notare che da parte dell'autore vi è un dilungarsi su situazioni o eventi che spesso portano solo ad appesantire la lettura e fungono quasi,secondo ciò che penso,da distrazione portando quindi spesso il lettore a perdere il filo della storia. Ritengo invece che la Moyes nel raccontarci le vicende che riguardavano i due giovani abbia voluto rendere la lettura scorrevole sorprendendoci e rapendo le nostre emozioni pagina per pagina.
Se lo consiglierei? Certamente si,ma vi avverto: portatevi appresso un pacco di fazzolettini

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Opinione inserita da Roberta    17 Agosto, 2013

Liberi di scegliere anche quando fa male

A certe cose non si pensa mai. Progettiamo la nostra vita, facciamo scelte, immaginiamo possibili futuri... e poi tutto si distrugge, e all'improvviso ti trovi dover fare i conti con la totale incapacità di autogestirti, a dover nascondere nei recessi della tua anima tutti i tuoi progetti di vita, a dover lasciar scegliere ad altri per noi.
Così accade a Will, giovanotto attraente con il mondo in pugno. Tetraplegico, quindi costretto su una carrozzina per il resto dei suoi giorni. Abituato ad una vita dinamica, avventurosa, adrenalinica, non riesce più ad accettarsi, ad accettare questo suo corpo menomato, questa sua vita spezzata.
Qui entra in gioco Louisa, assunta dalla madre come “assistente”, come compagnia per il figlio, nascondendo un sacco di sottintesi e speranze. La convivenza tra i due non è subito facile, come ci si può aspettare, ma la forzata e continua vicinanza li farà inevitabilmente entrare in contatto, per non dire in collisione. I risvolti di questo rapporto di lavoro, di amicizia, lealtà e amore si sviluppano attorno a grossi nodi ideologici: è giusto assecondare le volontà autodistruttive di qualcuno che non vede più nulla che valga abbastanza per continuare a vivere su una sedia a rotelle? Anche quando quel qualcuno è tuo figlio, o l'uomo che ami?
Le domande implicitamente poste sono pesanti, e portano a profonde e soggettive riflessioni.

Ho intrapreso la lettura perché fortemente consigliata da molte recensioni lette in rete. Il primo capitolo mi aveva fatto pensare subito ad un harmony, visto lo stile di scrittura estremamente semplice e richiamante romanzi rosa per ragazze. Ma proseguendo nella lettura, sempre più coinvolta e incuriosita, mi sono resa conto che la “mancanza” dello stile veniva perfettamente ripagata dalla ricchezza delle scene che la trama regala. Non è una trama complessa dal punto di vista delle azioni, ma lo è per quanto riguarda i sentimenti e le riflessioni che essa porta inevitabilmente a fare.
Nelle ultime pagine, contro ogni mia aspettativa, mi sono trovata profondamente commossa e scossa: avrei fatto le stesse scelte? Come giudico il finale? Giusto, sbagliato? Non credo esista una reale risposta.

Questo libro, travestito da romanzo semplice e scorrevolissimo, nasconde tra le sue pagine temi delicati e attuali come mai prima: il lavoro, il desiderio di morire, l'amore che a volte non basta.
Non ho potuto fare a meno di mangiarmelo in pochi giorni, letteralmente incollata alle pagine. Credo che sia un ottimo spunto di riflessione sulla società odierna e su cosa noi abbiamo da offrire al prossimo, che sia aiuto o solidarietà, anche quando le scelte del “prossimo” non sono in linea con le nostre. Importante sottolineare la libertà di scelta, anche quando fa soffrire.

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Aspasia1989 Opinione inserita da Aspasia1989    01 Agosto, 2013
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QUELLO CHE LE COPERTINE NON DICONO

Immaginate di essere a capo di una grande azienda. Ogni giorno vi alzate dal letto con la consapevolezza di possedere quanto più denaro poteste immaginare da piccoli e state progettando l’ennesima vacanza assieme alla vostra dolce metà. Vi fate una doccia, fate una colazione dal prezzo esorbitante e, dopo aver indossato i vostri capi da lavoro migliore, prendete l’ascensore che dal vostro superattico al centro città vi condurrà in strada, poi un taxi, poi una nuova giornata in cui mettere a frutto anni di studio.
Siete ad un incrocio, è un giorno in cui la pioggia sembra cadere più fitta e vi impedisce di guardare oltre il vostro naso: uno stridìo, il tempo di voltarsi e il buio.
Vi risvegliate dopo settimane di coma e vostra madre vi dice che siete diventati tetraplegici, siete paralizzati dal collo in giù e sarete costretti a vivere il resto della vostra esistenza su una sedia a rotelle. Vi rendete conto che da quel momento in poi sarete per sempre bloccati nel vostro letto, incapaci di mangiare, vestirvi, comunicare con il mondo esterno senza che qualcuno vi aiuti, non potrete fare più l’amore con la persona che amate, dovrete affrontare la prospettiva di essere afflitti da piaghe o di dover ricorrere ad un respiratore.
Ecco di cosa parla “Io prima di te”, romanzo d’esordio di Jojo Moyes.
La protagonista, Louisa, ha perso il lavoro e dopo svariati tentativi riesce a trovare un posto come assistente disabile presso la famiglia più facoltosa del quartiere. Si dovrà occupare di Will, un trentaseienne profondamente depresso, consapevole di non aver più alcuna ragione di vivere una vita che non è più come l’aveva programmata. Will ha perso tutto e da due anni non mette il naso fuori dalla dépendance in cui l’hanno sistemato i genitori; grazie all’aiuto di Nathan riesce a cavarsela nelle incombenze più intime, ma il ruolo di Lou è quello di restituirgli la voglia di vivere: Will infatti ha dato ai genitori sei mesi di tempo prima che si rivolga ad una clinica svizzera che porrà fine alla sua vita.
Jojo Moyes ha scritto un romanzo profondamente vivo e che affronta tematiche molto delicate con gli occhi di un normodotato, facendo modo così che i problemi che ogni giorno devono affrontare i disabili restino impressi alla maggior parte di noi.
Già dalle prime pagine sono descritti i due modi tipici in cui reagisce la gente di fronte ad un paraplegico: da una parte i genitori che scoraggiano i loro figli disabili trattandoli come bambini ancora in fasce, ingigantendo la loro condizione di disagio e, forse incapaci di far fronte ad un dolore così forte, non li aiutano a condurre una vita il più normale possibile, lasciando che siano dei perfetti sconosciuti ad occuparsi di loro; dall’altra parte ci sono i genitori di Lou, esempio lampante di coloro che non rispettano la condizione altrui e fanno battute come “Beh, almeno non devi preoccuparti delle molestie sessuali” o “Ma ti parla come Stephen Hawking?”.
Nel corso della lettura vi renderete conto di quanto possa diventare complicato fare qualsiasi cosa, anche la più sciocca: marciapiedi inadeguati, automobilisti sconsiderati che parcheggiano nei pressi dei passi carrai non lasciando lo spazio adeguato al passaggio di una carrozzina. Lou cercherà di portare Will fuori dalla dépendance e grazie ad un forum di discussione online dedicato proprio ai disabili si renderà conto in realtà di quante esperienze non siano loro più precluse e che esistono località turistiche dedicate esclusivamente ai paraplegici o ai tetraplegici in cui si possono fare tutte le attività tipiche dei normodotati.
Ed infine, l’eutanasia: il tema è affrontato con una delicatezza estrema, l’autrice non si pone né a favore né contraria e ci dà modo di riflettere a fondo sulla questione.
È giusto per un essere umano continuare a condurre una vita con la consapevolezza che la sua condizione non potrà fare altro che peggiorare?
Ho terminato la lettura di “Io prima di te” domenica pomeriggio, e ad oggi ancora rifletto sul significato del romanzo, sulla sua storia, sulla storia di tutti coloro che per un tragico gioco del destino devono dipendere da qualcun altro per vivere, sulla storia di tutti i normodotati che abbassano lo sguardo con imbarazzo di fronte una carrozzina.

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gracy Opinione inserita da gracy    31 Luglio, 2013
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E' una storia d'amore...

Credo che nella vita è noto che esistono malattie davvero brutte, ma ci sono quelle che sono davvero agghiaccianti, una malattia cronica congenita da l’idea al malato di non aver mai conosciuto il benessere di stato sano, viceversa un uomo sano che si ritrova malato cronico irreversibile è uno stato che mette l’individuo al confine di due vite parallele.

“Io prima di te” è essenzialmente una storia d’amore.

Una storia d’amore sdolcinata, una storia d'amore sofferta,una storia d’amore insolita, ua storia d'amore cinica e una storia d’amore atroce come lo è la tetraplegia C5/6.

Chiudo gli occhi e immagino Will Traynor prima dell’incidente che incontra Louisa Clarke e penso che mai e poi mai si sarebbe innamorato di una ragazza dei sobborghi così insignificante e così comune.
Riapro gli occhi e mi chiedo “sto leggendo una strazio di storia edulcorata per donne, una storia da snobbare caspita!”
Li richiudo e mi viene in mente “Ci sono ore normali, e poi ci sono ore invalide, durante le quali si ferma e scivola via, in cui la vita-la vita reale- sembra scorrere su un binario parallelo.”

Che la lettura abbia inizio e ovunque mi porterà so che soffrirò…

“La cosa curiosa dell’essere catapultati in una vita completamente nuova, o almeno sospinti così forte contro quella di qualcun altro da ritrovarti con il viso schiacciato contro la sua finestra, è che sei costretto a rivedere l’idea di te stesso. O di come potresti apparire agli occhi degli altri.”

Ecco è questa la storia quotidiana di questo libro che si svolge inseguendo una vita parallela, una vita tra l’incudine e il martello, tra una data di scadenza tatuata a fuoco e centodiciassette giorni per convincere Will Traynor che aveva una ragione per vivere.
Lo spettro della Dignitas che sovrasta con la sua discutibile capacità di prendersi la vita e restituirne le ceneri, mette solo tanta tristezza e tanta inquietudine da obnubilare di continuo la mente del lettore con questo pensiero. E’ davvero spiazzante e a niente vale l’ironia e la semplicità di Louisa con le sue battute, le sue scarpe stravaganti i suoi vestitini vintage.

“ Mi sforzai di non pensare a niente. Cercavo soltanto di esserci, cercavo di assorbire l’uomo che amavo per osmosi, cercavo di imprimere su me stessa quello che mi rimaneva di lui.”
...Oh Luoise che strazio, che ingiustizia, tu che avevi accolto questo lavoro senza abilità professionali e dove contava soltanto il tuo atteggiamento mentale.

Finalmente si arriva alla fine, grondante di lacrime assieme a Louise, la piccola Busy bee, l’apina operosa, a mangiare un croissant davanti a un caffè in un bar di Rue des Francs Bourgeois con l’occhio rivolto a una storica profumeria.

Mi sono posta tanti interrogativi.

“Si può aiutare veramente solo chi vuole essere aiutato.”

…siamo sicuri di questa cosa?

Accidenti!!

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Nana79 Opinione inserita da Nana79    29 Luglio, 2013
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Raccontami qualcosa di bello...

A volte basta un istante per cambiare completamente la nostra vita. Quante volte l'abbiamo sentito dire? Ma in realtà quanta importanza diamo a questa frase realmente? Nessuno. Crediamo sempre che a noi "non possa capitare". E invece può capitare. Anche quando sei giovane, quando la tua vita è perfetta, quando stai facendo qualcosa di normale. È ciò che capita a Will. Un istante e il suo mondo cambia per sempre, insieme al suo atteggiamento nei confronti della vita, una vita che non è più sua, in cui anche il minimo gesto gli è precluso, una gabbia che lo soffoca silenziosa e da cui vorrebbe fuggire. E poi c'è lei, Louise, che in una "gabbia", seppur differente ha deciso di viverci, sentendosi al sicuro. E un giorno, per caso, le loro strade si incrociano e nulla sarà più come prima.
Il preludio al classico romanzetto rosa, con tanto di finale scontato c'è ma se è ciò che cercate, cambiate libro. In questo romanzo, sulla base di ciò che avrebbe potuto essere un'altra deliziosa storiella romantica, bisogna fare i conti con la dura realtà. A tratti è divertente, quasi esilarante, a tratti un pò scontata anche ma la crudezza della realtà continua a far capolino, nonostante si crrchi di non volerla vedere. Le volte in cui feriamo qualcuno a cui teniamo convinti invece di agire per il loro bene, o quando ragioniamo egoisticamente senza considerare il punto di vista dell'altro. Lo capiamo col senno di poi ma a volte non basta. A volte Will chiede a Lou di raccontargli "qualcosa di bello"; a chi non è mai capitato di sentirselo chiedere, magari da un amico giù di morale? Spesso le risposte sono banali, qualsiasi cosa pur di distrarlo dai suoi tormenti. Eppure a volte, questa domanda, significa molto di più. Significa "dimmi che almeno tu stai bene".
Questo romanzo mi ha colpita molto, ti scaraventa brutalmente fuori dal mondo delle favole dei soliti romanzi rosa in cui basta un niente a risolvere i problemi più grandi. Non è così, la vita non è come vorremmo che fosse sempre e comunque.
In 34 anni, è il primo romanzo che mi ha toccata al punto da farmi provare fortissime emozioni contrastanti, che mi ha fatta riflettere e soprattutto, piangere come una ragazzina.

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Iry Opinione inserita da Iry    22 Luglio, 2013
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Il senso della vita

Ci sono tante opinioni su questo libro: C'è chi l'ha trovato banale e prevedibile e chi l'ha trovato emozionante ed unico. Io, posso trovarmi, nel mezzo di tutto ciò. Questo libro, ha sicuramente delle pecche, soprattutto all'inizio. Louisa Clark, vive ancora con i genitori ed ha appena perso il lavoro. Le viene offerta, l'opportunità, di assistere ad un tetraplegico. (Forse, già qua, si preannuncia una trama di tragedie) Will è un ragazzo scontroso, che ha smesso di avere la voglia di vivere, chiuso completamente in sé stesso. Louisa, invece, rappresenta l’opposto di quello che un tempo era Will. In questo libro, c'è sicuramente una divisone, tra il prevedibile e l'imprevedibile. Può sembrare un romanzo banale, ma con un tema che fa sicuramente il lettore e a me non ha dispiaciuto. Anzi, mi ha quasi commosso nonostante, avessi capito, come si sarebbe conclusa poi al storia! Forse, l'autrice è riuscita a trasmettere, almeno a me, un profondità e un turbamento inconcepibile. Ha ripreso il tema della routine quotidiana, che pochi ammettono (Sempre lo stesso ragazzo e le stesse cose!), ha trasmesso sia quanto bisogna vivere la vita e sia quando, bisogna porre fina a essa. Ci spinge a una serie di domande: sull'amore, la libertà e le scelte. "Io prima di te" può essere stato un romanzo scontato per tanti, ma no per me!

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TutteLeDonneDiVasco Opinione inserita da TutteLeDonneDiVasco    06 Luglio, 2013
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L'amore non sempre basta

Tutti gli incontri speciali avvengono quasi sempre per caso. Era un giorno qualunque e mi trovavo di passaggio in libreria per aver accompagnato un'amica. Distrattamente iniziai a leggere gli opuscoletti di vari libri,senza prestare molta attenzione a ciò che raccontavano. Poi ho preso "Io prima di te" e ho iniziato a leggerne la trama. Non so per cosa,o perchè,ma la storia di Lou e Will mi ha subito incuriosita. Due personaggi così diversi eppure destinati ad incontrarsi per la prima volta in età adulta,nonostante siano nati nello stesso paese. Ancor prima di leggerlo,pensai:sarà la classica storia d'amore,dove si odiano e poi lui ama lei e lei ama lui. Beh,c'è da ricredersi quasi fin da subito. Jojo Moyes,con la sua semplicità,ti cattura,ti affascina e ti intriga allo stesso tempo. Racconta con parole semplici,contenuti limpidi,la storia di questi due ragazzi appassionando il lettore fino alla fine del romanzo. Con chiarezza e senza superficialità,scrive di argomenti delicati come la morte,l'eutanasia,la malattia e l'amore. Intreccia alla perfezione la vita tranquilla,spesso monotona,di Lou a quella di Will,un uomo ricco,colto e purtroppo succube di una vita che non sente sua,che non accetta,che rifiuta,perchè bloccato su una "carrozzella". La domanda che è impossibile non porsi,assaporando questa storia,è:davvero a volte l'amore può non bastare? ci sono scelte che non si possono comprendere per chi confida in un amore. Si diventa egoisti,mentre la vita è lì,che ti chiama e ti mostra una realtà difficile da accettare. Verso la fine del romanzo,quasi mi mancava il respiro,non ero pronta ad affrontare quella fine. La mia mente aveva immaginato tutto un altro epilogo. Eppure,eccola la vita,che prima ci insegna,come ha fatto Will con Lou,allargando i suoi confini,la sua visuale di vita,e poi ci colpisce con la sua verità,a volte così cruda. Amo questi libri così emozionanti e pieni di vita,di sensazioni,di intensità. E ora che ho concluso questa lettura,Will e Lou già mi mancano. E' impossibile non lasciare che ti rapiscano,che ti facciano piangere e sorridere e,sopratutto,che ti lascino un segno.

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Consiglio di leggerlo a chi è in cerca di emozioni forti
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resme94 Opinione inserita da resme94    20 Giugno, 2013
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L'altro lui e l'altra lei

Io prima di te.Sembra un titolo come tanti.Uno di quelli che in una libreria confondi insieme ad altri romanzi rosa,che già ti dicono come sarà metà della trama.Poi lo leggi e dimentichi tutti i tuoi pregiudizi.
Louisa Clark e Will Traynor.Entrambi nati e cresciuti nello stesso paese ma con 9 anni di differenza che non hanno mai permesso di farli incontrare.Lui,un uomo ricco e di successo,andato via per vivere a pieno la sua vita,ritorna a casa a causa di un incidente.Lei,una ragazza che ama distinguersi per il suo stile originale,viene privata delle sue certezze quando perde il lavoro che aveva da 6 anni.Costretta a trovarne un altro,dopo tanti tentativi vani,va ad un colloquio per "Assistenza e compagnia per un disabile".Le loro vite si "scontrano" e questo sconvolgerà anche i rapporti con le persone che li amano.L'autrice tratta un tema "delicato" come la vita di un disabile.Vuole far capire che le persone che si trovano in determinati condizioni,possono essere felici.Sembra una di quelle frasi fatte,tipo spot pubblicitario.Sbagliato di nuovo!!Sono cresciuta al fianco di persone che hanno vari disagi e ho visto e vedo con i miei occhi ciò che Jojo Moyes tenta di spiegare.A volte ci sono momenti in cui ti si stringe il cuore perché vorresti inutilmente aiutare quelli che ami,ma sono solo momenti brevi che non devono condizionare l'intera visione della vita.Le persone sono solo persone e tutte vogliono solo essere amate per ciò che sono.

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LadyA Opinione inserita da LadyA    04 Aprile, 2013
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Amare o essere amati

Jojo Moyes non perde tempo, devo dire, e con questo libro non si limita solo a raccontare una storia d'amore tra due persone che sono totalmente diverse, nelle loro vite come nelle loro abitudini ed esperienze, ma affonda la propria penna di scrittrice, senz'altro valida, in un mondo per nulla superficiale, in cui oltre all'amore, si trovano dimensioni ancora più delicate come la malattia, la libertà di scelta e persino la morte. Non perde tempo perchè le vite di Louisa e Will si incontrano accidentalmente e al contrario di molti romanzi di oggi, dove è di moda parlare solo di amore e dei suoi dolci o perversi risvolti, si trovano immediatamente catapultati in una storia che inevitabilmente è più grande di loro. Una storia che non parla solo di sentimenti, ma di esistenza, di essere nel mondo, non esserci per vivere semplicemente ma esserci per farne parte integrante ed è questo il dilemma che affligge Will, il quale vuole avere da tutti, da Louisa, la donna che lo ama, e dai genitori, che gli vogliono bene, la libertà di poter scegliere ciò che desidera anche se questo significa la fine.
Ma allora cosa conta di più, amare o essere amati?
La tragicità di questa vicenda risiede nell'impossibilità di una donna, Louisa che ama profondamente il suo uomo, nonostante lui sia su una sedia a rotelle e abbia smesso di combattere, di poterlo amare ancora fino a quando ella stessa vorrà.
Non può.
Perchè Will glielo impedisce ogni santo giorno quando le ricorda che la sua vita, da paralitico, non è più una vita.
Dall'altra parte c'è lo stesso Will, che da uomo di mondo, bello e ricco, da quando ha perso la sua indipendenza fisica, si convince che la sua esistenza non abbia più alcun valore se condotta in quello stato. E pretende da chi lo circonda di scegliere il proprio modo di sentirsi libero.
Quindi cosa possiamo arrivare a fare per salvare qualcuno che non vuole essere salvato? Quando smettiamo di esercitare la nostra libertà e invadiamo il confine che ci separa dalle scelte altrui?
Jojo Moyes ci dimostra come l'amore non basti per salvare una vita.
Nonostante Louisa ami Will, egli andrà per la sua strada.
Ma una cosa è sicura.
Qualcosa avrà salvato l'amore perchè Will salverà Louisa mostrandole un modo di vivere diverso, facendola crescere e maturare durante tutta la loro storia insieme e alla fine le mostrerà quanto sia importare essere sempre se stessi senza mai vivere la vita di qualcun altro.
E' un romanzo profondo, pieno di emozioni, che non cadono mai nel semplice sentimentalismo da quattro soldi, perchè per narrare i sentimenti e farli arrivare diritto al cuore di chi legge c'è bisogno di saper raccontare la vita e la morte guardandola negli occhi, per non farla dimenticare.

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Rory91 Opinione inserita da Rory91    01 Aprile, 2013
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LEGGERE PER RIFLETTERE

Si tratta di un libro che ho acquistato assolutamente per caso,incuriosita dalla pubblicità in tv e dal fatto che fosse uno dei libri più letti in classifica. La "penna"di Jojo Mayes mi ha subito coinvolta per la sua semplicità e linearità, appassionandomi sempre di più ad ogni riga,pagina,capitolo. Ho apprezzato anche il fatto che il libro fosse intramezzato da capitoli narrati da personaggi diversi dalla protagonista che sono serviti per cogliere meglio i loro punti di vista ed apprezzare a pieno le singole personalità. è una storia che affronta tematiche molto delicate come a vita, la solidarietà, l'eutanasia, la morte e soprattutto l'amore che è il trade d'union dell'opera che descrive l'unione di due ragazzi assolutamente diversi tra di loro per quanto riguarda il loro passato e il futuro, a differenza del presente che cercano di condividerlo e di viverlo intensamente. è un libro che commuove, che ti fa versare lacrime fino all'ultima pagina, ma che ti lascia dentro "qualcosa", non vorrei apparire eccessivamente moralista, ma ti fa apprezzare ogni singolo attimo vissuto, facendoti sentire fortunata della tua autonomia, dal fatto di poter sollevare una penna per scrivere ciò che si pensa, di poter aprire una finestra per sentire l'odore dell'erba appena tagliata o prendere la mano della persona amata per fargli sentire la tua presenza. Emergono temi ancora oggi molto dibattuti come quello dell'eutanasia e nonostante la scelta del protagonista Will emerge anche il punto di vista "cattolico"della mamma di Lou che non accetta la scelta della figlia, arrivando a cacciarla di casa. L'autrice dimostra ancora una volta di non voler imporre il proprio pensiero, ma lasciando al lettore la possibilità di riflettere su questa questione morale. Si dice che un libro è bello quando finendolo di leggere ti senti come se avessi perso un amico, ebbene è stata proprio questa la sensazione che ho provato giungendo alle ultima pagine dell'opera. Consigliatissimo!

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Opinione inserita da Lavinia90    20 Febbraio, 2013

Quello che non ti aspetti da un libro..

Amo leggere. Leggo per svago, per abitudine, per curiosità. Macino libri e libri su storie d'amore con la A maiuscola. Quelle storie d'amore che ti fanno sognare, che ti lasciano con una domanda "ma perchè a me no?". Leggendo la trama di "Io prima di te" ho pensato che sarebbe stata una di quelle storie lette e rilette ma che in fondo mi fanno sempre sognare. E invece no. È uno di quei libri che non vorresti mai smettere di leggere, che apri nei ritagli di tempo bramosa di sapere come continua la storia. È uno di quei libri che una volta finito lascia l'amaro in bocca, come se qualcosa di bello sia finito troppo in fretta. Un libro per niente scontato, scritto in modo chiaro e scorrevole. Forse l'unico appunto è che non vengono descritti bene i personaggi. A livello fisico ho fatto fatica a crearmeli mentalmente. Una storia non comune nei romanzi rosa, che mostra un'altra faccia dell'amore. La vita và apprezzata, sempre. E vissuta, a 360 gradi.
ASSOLUTAMENTE DA LEGGERE!

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Claire Opinione inserita da Claire    30 Gennaio, 2013
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Louisa e Will

Questo libro mi ha regalato un mare di emozioni, sono passata dal sorriso alle lacrime , e soprattutto è uno di quei libri, di quelle storie che ti lasciano qualcosa dentro.
Emozioni, domande, e soprattutto quella patina di nostalgia e di rimpianto che si prova quando finisci di leggere un libro intenso come questo.
Ringrazio di cuore la Mondadori per avermi reso possibile la lettura di questa storia che mi porterò nel cuore per molto e molto tempo, come i suoi personaggi.
Louisa con la sua gioia di vivere, i suoi vestiti bizzarri , le sue chiacchiere e il suo sorriso sincero, e soprattutto Will, che mi ha commossa, e che ha reso "vicina e cara" a tutti noi lettori una figura di uomo forte di fronte al dolore fisico ma anche di uomo fragile.
Da quando la sua vita è stata spezzata da un incidente stradale , che lo ha inchiodato ad una sedia a rotelle, Will ha perso la voglia di vivere , e da quando incontra Louisa Clark che la sua vita inizia a cambiare pian piano, sembra che Will riesca ad aprirsi con lei e in questo modo anche al mondo.
Will è, o meglio era un uomo attivo, a cui piaceva vivere a 100 km all'ora , esattamente l'opposto di Louisa, che invece vive in modo tranquillo nella sua piccola città di provincia al sicuro dal resto del mondo.
Si aiuteranno a vicenda , entrambi a modo loro riusciranno a capirsi, e a comprendersi e a insegnare a loro stessi a vivere la vita , e a mettersi in gioco.
Il libro è nella prima parte ironico, e man mano che ci addentriamo nella storia e iniziamo a conoscere i protagonisti , diventa più intenso, come i loro sentimenti, e soprattutto vi commuoverà moltissimo perché Will ha fatto la sua scelta e toccherà a Louisa far in modo di fargli cambiare idea, ci riuscirà alla fine ?
Non ve lo dirò, piuttosto leggetevi il libro e preparate i fazzolettini perché sono sicura che vi emozionerete proprio come ho fatto io.
Questo romanzo parla di vita, di morte, di scelte difficili, e di eutanasia , il tutto raccontato con grande delicatezza e onestà. Ma sopratutto parla di amore , di fiducia e di scelte difficili, di quelle che spezzano il cuore ma che fanno parte della vita infondo.
Consiglio questo libro a chi ama le storie profonde, di quelle che ti lasciano un segno dentro.

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A chi ama le storie che lasciano qualcosa dentro
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Speachless Opinione inserita da Speachless    16 Gennaio, 2013
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"vivi bene. semplicemnte vivi"

me before you.

già il titolo dice molto. io prima di te. dobbiamo amare noi stessi prima di poter essere aperti al mondo, dobbiamo credere, scommettere su noi stessi prima di tutto. in alternativa nessuno potrà mai farlo per noi, e anche se ci provasse ad un certo punto sentirebbe solo crescente frustrazione addosso. e non si andrebbe da nessuna parte.

due persone completamente opposte, che per uno scherzo del destino si incontrano e scelgono di amarsi.
sì, perché l'amore non capita, l'amore è una scelta coraggiosa che viene compiuta ogni giorno.
lou e will scelgono di amarsi.

lei, Lou, bizzarra e ordinaria ragazza vissuta sempre nella sua cittadina di provincia, consapevole che le scelte compiute nel corso della sua vita sono sempre state dettate dalla paura dell'incognito, la paura di uscire dal proprio guscio e vivere per davvero. ma dentro di lei in realtà c'è un mondo che aspetta solo di essere scoperto, di essere tirato fuori e di essere lasciato vivere.
e poi c'è Will. giovane uomo attivo, portato a spingere sempre al limite tutti gli ambiti della propria vita; cercando di vivere al meglio, a suo modo, la vita. poi, bam, come uno scherzo del destino si ritrova inchiodato ad una sedia rotelle. e tutto quello che era stato della sua vita scompare, e con se anche la sua voglia vivere.

nonostante le differenze che sembrano inconciliabili Lou e Will in realtà non sono altro che due metà della stessa mela. si completano, si capiscono. sono due anime affini, sono riusciti a portare colore nella vita dell'altro.

ed è questo che le porta a scegliersi,ad amarsi. ma l'amore non è sempre la chiave di tutto, ci sono tanti ma e se in mezzo.

la vita mette difronte a situazioni che comportano delle scelte, e nonostante l'amore renda l'uomo egoista per antonomasia, cercando nei gesti dell'altro motivo di felicità fine a se stessa e pace mentale per sé, ci sono momenti in cui bisogna cercare di andare oltre e comprendere che in realtà l'amore è scegliere anche di poter essere infelici se questo comporta pace mentale per l'altro. perché in fondo ciò che si desidera è la felicità dell'altro. e probabilmente è questo che fa Lou nei confronti di Will
purtroppo se si pensa di non poter essere abbastanza, se non si è in pace con se stessi, se ci sente intrappolati in una vita che non si vuole, si può scappare ovunque, ma il problema resteremo sempre noi. se l'accettazione non avviene prima di tutto dentro di noi, allora ogni giorno diventerà un macigno insormontabile da affrontare, nonostante ci siano persone che ci amano, nonostante la nostra vita possa prendere pieghe relativamente diverse.

che dire di questo libro di più? ti entra sotto la pelle,non riesci a staccarti dal leggere se non per asciugarti le lacrime. merita di essere letto.

"vivi bene. semplicemente vivi"

mi viene in mente anche la canzone dei coldplay "fix you", che Chris Martin scrisse per la moglie, in occasione della morte del padre di Gwyneth.

"When you try your best but you don't succeed
When you get what you want but not what you need
When you feel so tired but you can't sleep
Stuck in reverse.
And the tears come streaming down your face
When you lose something you can't replace
When you love someone but it goes to waste
could it be worse? "

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Foschia75 Opinione inserita da Foschia75    11 Gennaio, 2013
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A volte l'amore non basta....

Cosa cerco in un romanzo?
Emozioni e sensazioni.
E non importa che siano positive o negative....
purché intense.
Ma non ero certo preparata a quello che ha provocato in me la lettura di cui vi parlerò. Spiazzata, impreparata e scossa da singhiozzi. I miei muscoli hanno ricevuto uno scossone degno del pugno allo stomaco più implacabile che mi potesse colpire.
Se mi chiedeste perché dovreste leggerlo, vi risponderei che le sensazioni che vi regalerà saranno talmente intense e struggenti che continuerete a pensare ai protagonisti anche nei giorni successivi....
Un romanzo che affronta argomenti quali la visione della vita, dell'amore, della libertà di scelta.
Un solo termine per descrivere questo pericoloso quanto potente romanzo:

INELUTTABILITA'.


Ho letto il prologo e ho pensato che questo romanzo era pane per il mio romanticismo....
ma verso la fine, ho cominciato a sudare freddo, a tremare perché si preannunciava qualcosa a cui non ero minimamente preparata. Allora ho capito perché si può piangere e ridere leggendo un solo romanzo. Ho sorriso per alcune simpatiche situazioni, ma ho pianto a dirotto quando mi sono resa conto dell'ineluttabilità della storia. Una storia d'amore di un'intensità disarmante, alla quale il lettore che legge avidamente non è preparato.
Un incontro tra due ragazzi molto diversi, con una concezione della vita diametralmente opposta; lui che ha vissuto esperienze forti e indimenticabili, in giro per il mondo, lei che non è mai uscita dalla cittadina turistica nella quale è nata e cresciuta e non ha idea di quello che la vita può offrire oltre i limitati confini delle sue aspettative. Lui le insegnerà ad allargare la sua "visuale", lei col suo modo di vedere la vita un pò alla Bridget Jones, scalderà il cuore di Will e gli regalerà un briciolo di rinnovata vitalità, quella che ha perso due anni prima nell'incidente che lo costringe su una sedia a rotelle, mettendo fine alla sua dinamicità e voglia di vivere. La prospettiva del futuro dal punto di vista di due persone che impareranno pian piano a capirsi, amarsi e perdonarsi.
L'AMORE RENDE EGOISTI... LA VITA SPESSO REALISTI.
Amare qualcuno con tutti se stessi rende egoisti, non vorremo mai privarci di uno sguardo, una carezza un bacio. Ma se chi amiamo ama più la vita dell'amore, allora non ci può essere partita.... dobbiamo avere la forza di lasciarlo andare.... anche se questo ci spezza il cuore e ci strappa l'anima.
Amare è avere la forza di dire addio o arrivederci, è assaporare poco di quello che il tempo ci offre ma vivendolo al massimo con ogni cellula e tutta la forza d'animo che ci muove. Come non ci appartiene la nostra vita tanto meno ci appartiene quella di chi amiamo. Scelte, l'esistenza ci impone di prendere decisioni che non solo cambierebbero la nostra vita ma anche quella di chi ci ama, che non riesce a vedere obiettivamente il nostro punto di vista. Lou vuole cambiare la visione che Will ha della vita.... e lui vuole farle credere di esserci riuscita, perché vuole insegnarle a capire il senso e il valore dell'esistenza umana..... fatta di colori, odori, forme e sensazioni che lui non potrà più valutare.
Lou cambierà la sua visione della vita ma in cambio di qualcosa che non potrà mai avere. Un romanzo che tocca argomenti etici e psicologici che ci spingono a riflettere sul valore della vita e del coraggio di mettere la parola fine.... anche se questo significa far soffrire chi ci ama.
Una lettura fisicamente dolorosa, ma di un'intensità difficile da dimenticare.
Spero tanto un giorno diventi un film....

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A chi ha voglia di un intenso e struggente pugno nello stomaco.... ho pianto a dirotto....
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