Finché le stelle saranno in cielo Finché le stelle saranno in cielo

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Mollybooks_ Opinione inserita da Mollybooks_    05 Marzo, 2018
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Una ricetta a base di amore, dolci e stelle

Questo libro l'ho letto quest'inverno quasi per caso. L'avevo trovato in biblioteca e mi aveva incuriosito. Fortunatamente ho dato retta alla mia curiosità. La storia parla di un amore così grande e profondo in grado di superare qualsiasi ostacolo. La guerra, il tempo e la morte. Una storia d'amore fra passato e presente che ho trovato a dir poco drammatica ed emozionante. Oltre a tutto questo all'interno del libro vi sono anche alcune ricette di dolci che solo dal nome viene voglia di divorare.

La narrazione è scorrevole e piacevole. La guerra è raccontata da un punto di vista "originale", differente dalle tipiche nozioni storiche. In vari punti le vicende dei protagonisti mi hanno ricordato Jack e Rose di Titanic.

Il titolo penso sia davvero stupendo e racchiuda il messaggio dell'intero libro: nonostante qualsiasi cosa accada le stelle, come l'amore, saranno sempre in cielo a illuminarci.

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libri sull'olocausto/romanzi rosa
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letterata curiosa Opinione inserita da letterata curiosa    27 Agosto, 2015
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eccessivamente fiabesco, ma comunque piacevole

"Finché le stelle saranno in cielo" racconta le avventure di Hope, una giovane donna alla ricerca della sua identità e del vero amore.
Hope ha trentacinque anni, è piena di debiti, un divorzio alle spalle, una figlia preadolescente che la odia, e, come se non bastasse, sua nonna è malata di Alzheimer. Nel tempo ha smesso di credere nell'amore , ma saranno proprio il dolore e la malattia ad aprirle gli occhi permettendole di guardare il mondo da un'altra prospettiva.
Approcciandomi a questo libro,sono partita con aspettative molto basse pensando di avere di fronte la solita storiella melensa e vuota. In realtà, ho apprezzato molto la trovata del legare la vicenda di Hope al tema dell'Olocausto in quanto ha reso il tutto più avvincente e forse ha alzato il livello di tutta la narrazione( all'interno della letteratura di intrattenimento americana , è uno dei libri più ben fatti, decisamente superiore a Sparks, ad esempio) Lo stile è godibile, semplice senza essere piatto . Tra le note negative invece devo dire che l'intreccio risulta molto prevedibile e alcuni sviluppi sfiorano il ridicolo, benché ciò non intacchi il messaggio tutto sommato profondo che la storia vuole trasmettere.

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Ersi Opinione inserita da Ersi    29 Marzo, 2014
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Una ricerca che ti prende per mano e non ti lascia

Questo libro parla di una ricerca,una ricerca interiore innanzitutto ma fino all'ultimo sembra la ricerca di persone. All'inizio avevo paura fosse un po' banale leggendo le ricette della nonna Rose e ho avuto paura di essermi imbattuto in un altra storia culinaria alla Parodi, ma poi il libro ha scoperto la sua vera natura e ha iniziato a coinvolgermi sempre più e le ricette sono diventate la testimonianza di una grande tradizione. Ho trovato questo libro molto coinvolgente e commovente e l'ho praticamente divorato. Questo libro parla di una ricerca e di insegna che le cose più belle sono sempre state li, sotto i nostri occhi

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Libri che pxrlano di storie di popoli e religioni diverse, mi viene in mente Hosseini piuttosto che Remarque
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SunshineAle Opinione inserita da SunshineAle    28 Gennaio, 2014
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Finchè alziamo gli occhi al cielo,ci sarà speranza

C’è un attimo che precede la sera, un attimo in cui alzando gli occhi al cielo possiamo vedere le stelle più luminose, quelle che rappresentano i nostri cari, la nostra famiglia che ci sorveglia dall’alto. Questo è ciò che pensa Rose, malata di Alzheimer e giunta al termine della sua lunga vita. In tutti questi anni lei non ha mai smesso di alzare gli occhi e cercare.. cercare una famiglia che ormai è andata persa. Fu così che un giorno, uno dei pochi di lucidità, da a sua nipote Hope una lettera, contenente un elenco di nomi e la saluta facendosi promettere che si sarebbe recata a Parigi alla ricerca della sua famiglia. Quello che la nipote aveva imparato dai libri, l’olocausto e il genocidio Ebraico non sono più un episodio lontano, ma una parte dolorosa nella storia della sua famiglia. La pasticcera Hope, divenuta proprietaria dell’azienda dolciaria di famiglia si trova ad affrontare un viaggio, arriverà nella capitale francese e si darà da fare a rintracciare la sua famiglia, guidata solo da una lista di nomi e da molta speranza. Questa storia sembra quasi una favola, una dolce favola guarnita però di amara tristezza.

Questo romanzo si svolge in luoghi magici, partendo dalla spiaggia di Cape Cod fino ad arrivare a Parigi, capitale dell’amore per eccellenza. I posti sono raccontati in maniera quasi fiabesca, descrive un tramonto sulla spiaggia facendolo sembrare fantastico e dando modo al lettore di immaginare la scena senza scrivere ulteriori dettagli. I personaggi sono ben costruiti, dal carattere difficile di Annie, figlia adolescente di Hope, fino ad arrivare a Rose, malata di Alzheimer e con una profonda tristezza interiore. Ho scelto di leggere “Finché le stelle saranno in cielo” in questo periodo proprio perché volevo qualcosa che mi ricordasse l’olocausto, dato che abbiamo onorato proprio ieri le vittime del genocidio Ebraico. Ho letto parecchie recensioni al riguardo e molte definiscono questo libro un po’ “povero” da quel punto di vista. Tutto ruota intorno alla parte romantica e alla ricerca della famiglia senza che ci siano parti spiegate e dettagliate sull’argomento. Questo è stato uno dei motivi per cui io ho deciso di leggerlo, ho preferito una storia che mi facesse dare spazio alla “speranza” più che alla tristezza. Io riconosco di avere un grosso limite, leggere libri sull’olocausto per me (come credo per tutti) è una grande sofferenza. Sono stata male leggendo solo alcuni titoli in biblioteca, mi sono trovata davanti al libro “Chi vuole vedere la mamma faccia un passo avanti” e mi sono trovata a pensare a mia figlia, che piange addirittura quando cambio stanza o quando la porto all’asilo. Come è possibile? Cos’hanno provato le madri vedendosi strappare dalle braccia i loro figli sapendo dove sarebbero stati portati? Come si può avere una crudeltà tale da uccidere dei bambini, quando a me le lacrime scorrono leggendo solo un titolo? Sono domande a cui non riuscirò mai a darmi una risposta. E intanto mi trovo a cercare libri che parlino in maniera molto velata del problema, altrimenti il magone mi perseguita per settimane. In questo libro si parla di unione tra religioni,un’ utopia forse, date le notizie che si sentono ai telegiornali, ma con un fondo di verità. È vero infatti che i Musulmani (qui citati tramite “La grande Mosquèe di Parigi”) hanno aiutato a fuggire a hanno salvato numerosi Ebrei. Questa è una grande dimostrazione di come in realtà siamo tutti uniti di fronte al dolore, ed è forse perché ora stiamo fin troppo bene che finiamo per dare spazio ad inutili razzismi e diamo l’aiuto quasi per scontato. È vero, in questo libro l’olocausto è descritto in maniera un po’ astratta, non da notizie concrete e cruente. Non so se questo possa essere un punto a suo favore o a suo sfavore, dipende da cosa cerca il lettore e io personalmente l’ho apprezzato. C’è anche una parte leggera, tratta appunto il lavoro di Hope e parla delle ricette ebraiche tramandate dalla sua famiglia e all’inizio dei capitoli in cui parla Rose è presente il procedimento per prepararle. In ultimo posso dire che ho apprezzato molto anche i piccoli dettagli presenti all’interno della storia, ad esempio il nome della protagonista, Hope, non avrebbe potuto essere più indovinato.

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Sam93 Opinione inserita da Sam93    22 Settembre, 2013
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Commovente

"Finchè le stelle saranno in cielo" è una promessa ed una garanzia.
Una promessa tra i personaggi: è la promessa di un amore infinito ed eterno, di quelli che fanno sognare ad occhi aperti.
Una garanzia per il lettore, invece, che, anche se per poco magari, si lascia convincere che l'amore sia eterno ed invincibile. In questo libro, l'amore la fa da padrone: la protagonista Hope, che scopriamo da subito essere divorziata, cerca di fuggire dall'amore, perchè ne ha paura, esattamente come aveva fatto la madre prima di lei. La nonna di Hope, invece, è proprio l'amore che cerca di ritrovare: quello della famiglia perduta e quello di un uomo per lei speciale. Si sviluppa da qui un lungo percorso tra Parigi, New York, la Spagna e la piccola cittadina americana di Cape Cod, che porterà la nostra protagonista a diretto contatto con un mondo, quello della seconda guerra mondiale, fatto di desolazione, ma anche di aiuto reciproco, di amore, di libertà, perchè nei momenti più grigi sono proprio questi valori a spingerci a muoverci.

Questo libro mi ha lasciata senza fiato in più punti: scoprire i retroscena della vita di Rose è stato qualcosa di molto potente, che non mi aspettavo da un libro del genere. Quando l'ho cominciato, mi son detta "ma si, sarà il solito libretto che racconta cose improbabili!" Mi sono scoperta sorpresa nel constatare come mi sia sbagliata: è emozionante ed assolutamente verosimile. Non ci sono personaggi che fanno quello che vogliono ed arrivano al lieto fine perchè è un libro, ma persone che fanno la cosa giusta, a costo di stare lontani una vita.
Ho trovato il finale straziante, ma con una sua giustizia: in fondo, non poteva finire altrimenti.

Da questo libro ho imparato due cose, che per me ora sono fondamentali:
- primo, mai sottovalutare il potere dell'amore. Tutto è possibile se ci si crede e se si persevera, anche dopo anni di sofferenza e lontananza;
- secondo, tutto si può risolvere. I problemi, anche i più gravi, possono sistemarsi e si può dare una svolta alla propria vita in ogni momento, l'importante è desiderarlo e sapere di poterlo fare.
Ma soprattutto, tutto il libro è incentrato su un'unica frase, che è il più grande insegnamento che questo libro mi può trasmettere ed è riportata in copertina: "anche nei tempi più bui si nasconde una luce inattesa".

L'unica nota negativa dal mio punto di vista è la scelta di narrare al presente, che non sopporto perchè mi fa sembrare il tutto una cronaca e non mi fa immedesimare fin da subito nella protagonista e nella trama.
Per il resto, gran romanzo: da ottimi spunti di riflessione, racconta una storia straziante, triste, ma bella, in cui nulla è scontato. è un romanzo tutto da scoprire: consigliatissimo!

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respiroparole Opinione inserita da respiroparole    16 Settembre, 2013
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FINCHE' CI SARANNO LIBRI COSI'...

Questo libro mi è stato regalato e non poteva esserci dono più azzeccato per me..
L'ho letto in pochissimo tempo, e mi sono subito immedesimata nel contesto.
Mi ha rapito, mi ha fatto provare pena e rabbia verso Hope, mentre leggevo assaporavo i profumi dei dolci della pasticceria, soprattutto della meravigliosa Torta stella!
Infine mi ha commosso, perché dimostra come nell'essenzialità, quando sei di fronte al dramma assoluto, capisci quali sono le priorità vere, quali sono le persone importanti e i sacrifici per tenerle al sicuro!

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manu chan Opinione inserita da manu chan    22 Agosto, 2013
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Alza gli occhi al cielo. Ancora e per sempre.

Era da tempo che non leggevo un libro come questo. Finché le stelle saranno in cielo mi ha dato la possibilità di sognare ancora una volta che tutto (o quasi) può trovare una soluzione, se siamo noi a volerlo profondamente e a impegnarci perché ciò avvenga.
Scritto da Kristin Harmel, appena uscito nell’agosto del 2012 ha riscosso subito un successo grandioso, evidenziato anche dal fatto che i diritti per la pubblicazione sono stati molto desiderati dalle case editrici di tutto il mondo e, dopo lunghe contrattazioni, la Garzanti li ha ottenuti.
La scrittrice presenta già dalle prime righe Hope, alle prese con mille problematiche personali: le condizioni economiche della pasticceria di famiglia che gestisce da tempo sono precarie, ha alle spalle un divorzio fresco fresco dall’uomo che aveva sposato essendo rimasta incinta della figlia, un’adolescente capricciosa che ha sempre qualcosa da dire nei confronti della madre, e che sa di trovare “rifugio” sicuro dal padre, molto più flessibile di lei; e, come se questo non bastasse, la giovane donna americana deve avere a che fare anche con l’Alzheimer della nonna, figura di sostegno per tutta la sua vita, sostituta della madre sempre assente e morta prematuramente. In uno dei giorni di lucidità, nonna Rose consegna a Hope e alla sua pronipote un elenco di nomi, chiedendole di cercare approfonditamente, e di andare a Parigi per cercare quelle persone. Dopo le sue prime titubanze e i suoi dubbi sulla reale lucidità della nonna, Hope si reca a Parigi, lasciando chiusa la pasticceria per qualche giorno. Una volta arrivata Hope scoprirà delle cose che non avrebbe mai immaginato, se non con l’aiuto del tuttofare della pasticceria…
Il romanzo, che merita assolutamente di essere letto, affronta tematiche fondamentali, quali, il dialogo interreligioso, la ricerca del passato per rinascere e per trovare pace interiore nel presente e l’Olocausto, fenomeno nel quale i protagonisti della vicenda sono in qualche modo coinvolti per varie circostanze. Per come è stato affrontato il tema del dialogo interreligioso, questo libro presenta una certa somiglianza con “Vita di Pi” di Yann Martel, il cui protagonista è affascinato da tutte le religioni e finisce per aderire ad ognuna di esse, nonostante la perplessità dei genitori. E poi, l’Olocausto, parla da sé.
Lo stile della Harmel è estremamente fluido e chiaro: questa scelta mi pare opportuna, visto che l’autrice ha preferito abbandonare la scrittura presuntuosa, a favore della storia. La narrazione è affidata a Hope e a sua nonna, Rose, i cui capitoli iniziano sempre con una ricetta della pasticceria che ha fondato a Cape Cod, ora gestita con tenacia dalla nipote.
La scrittrice, bostoniana di nascita, è appassionata di scrittura sin da quando era una bambina, e durante gli studi, aveva iniziato a collaborare come reporter con una testata americana. Laureata in letteratura, ha ottenuto un posto nella rivista americana “People”, con la quale collabora tuttora. Ha pubblicato diversi romanzi, bestseller negli Stati Uniti ma inediti in Italia.
Il titolo fa riferimento a una storia che la nonna raccontava sempre a Hope, che la ascoltava inconsapevole che fosse la storia del suo passato; oggi non siamo tanto abituati a guardare le stelle, la nostra vita è spesso troppo frenetica per accorgerci di quanto il cielo sopra di noi sia stellato: da questo punto di vista, il libro ne dà una lezione di vita bellissima. Alziamo lo sguardo, puntiamo gli occhi in alto. Ancora e per sempre.

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ant Opinione inserita da ant    20 Febbraio, 2013
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Dolcezza di sentimenti e di..sapori


Un bel romanzo che ha un tema centrale forte e importante come l'Olocausto, ma che allo stesso tempo avvince per sensibilità,tenerezza e profondità di rapporti umani tra i protagonisti dell'opera.
La trama: Rose, anziana donna di Cape Cod nel Massachusetts ed ex titolare di una pasticceria, ha uno strano rituale tutto suo al tramonto che incanta ed emoziona sua bisnipote dodicenne Annie: guardare le stelle e indicarle con nomi di persone(Alain,Jacob etc)
La pasticceria intanto è gestita dalla mamma di Annie, Hope che è famosa e apprezzata dalla sua clientela sopratutto per un dolce: la tortina a stella!!
Le cose x Hope non si metton bene sia da un punto di vista sentimentale, si separa dal marito, sia professionale, la pasticceria non ha più le vendite di prima;
in questa situazione piuttosto critica per Hope, anche nonna Rose si ammala e purtroppo le viene riscontrato l'Alzheimer.
Il romanzo decolla proprio nel momento in cui Rose , conscia che le sue facoltà intellettive e cognitive siano sul punto di abbandonarla, chiede a sua nipote di partire x Parigi alla ricerca della sua vera famiglia d'origine e di rintracciarli come utimo desiderio prima di lasciare questo mondo; a questo punto si intuisce di chi fossero i nomi abbinati alle stelle: i familiari di Rose tanto amati e mai dimenticati.
Hope parte x Parigi e da questo punto in poi del libro s'intersecano storie e digressioni personali tenerisssime con divagazioni e appunti di carattere storico molto importanti.
Hope capisce benissimo che sua nonna non era cattolica, ma ebrea e scampata all'Olocausto addiritura grazie all'aiuto di musulmani parigini della Moschea della capitale francese.
Le tre grandi religioni unite insieme nel nome dell'amore!!!(mi è molto piaciuto questo messaggio intrinseco del libro della Harmel)
Il romanzo quindi si sviluppa con la ricerca di tutti i familiari di Rose chi in vita e chi purtroppo no, soprattutto poi prosegue anelando il ritrovamento di Jacob, personaggio chiave del testo. Naturalmente non svelo come finirà la ricerca...
Per concludere voglio semplicemente dire che la Harmel , a mio avviso, è stata molto brava a tenere sulla corda il lettore facendolo appassionare alle vicende di Rose e dei suoi familiari.
Molto significativo e commmovente anche l'uso di similitudini e simboli abbinati alle varie situazioni e vicissitudini vissute dai protagonisti... Su tutte: la torta a stella , bagnata non a caso con acqua di rose.
Libro consigliato sicuramente

Finché le stelle saranno in cielo
...l'amore esiste e ha il potere di liberare energie inaspettate

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libri che trattano di sentimenti umani molto profondi
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nora86 Opinione inserita da nora86    02 Febbraio, 2013
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Finché le stelle saranno in cielo

Premetto che dal “romanzo su cui puntano tutti i più importanti editori del mondo” mi aspettavo qualcosa in più.
Invece l'ho trovata una storia poco articolata, un po' piatta. Soprattutto nella parte iniziale i dialoghi lasciano un po' a desiderare, sembra il copione di un telefilm americano.
È un libro che sfiora temi importanti come libertà e fratellanza e alla fine qualcosa ti insegna: che esiste l'amore vero, quello che dura una vita intera, che non è mai troppo tardi per prendere in mano la propria vita e che bisogna cercare di cogliere le opportunità che la vita stessa ti offre così da non avere rimpianti.
Se letto senza grandi aspettative è carino, scorrevole e ti sa emozionare (a me una lacrimuccia è scappata). Per questo lo consiglio.

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Ross. Opinione inserita da Ross.    27 Gennaio, 2013
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Ora, le stelle brilleranno di più..

Varie emozioni, in questo libro, che non ti lasciano nemmeno un minuto.
Magari la storia sarà un po' banale, ma il modo di raccontarlo riesce a nasconderlo e rende tutto così piacevole da far "divorare" il libro.
Il tema principale doveva essere l'Olocausto, ma a quanto mi riguarda lo si è descritto con molta superficialità, bensì si è dato molto spazio all'amore, fra nipote e nonna e alla storia di Rose.
E' commovente il modo di Rose, di non dimenticare tutto quello che ha passato, tutto l'amore che ha provato, la felicità che ha avuto con la sua famiglia e di interpretare a modo suo e far rivivere quelle emozioni nelle favole che raccontava alla piccola Hope.
E' bello come si definisce Rose, ebrea, musulmana e cristiana, d'altronde tutti quanti apparteniamo a un solo Dio.

Un libro che potrebbe dividere il mondo dei lettori, perchè magari ci si aspettava qualcosa di più, ma bisogna apprezzare la storia d'amore che non avrà fine e che continuerà sempre in quella "Tortina Stella"

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ALI77 Opinione inserita da ALI77    27 Gennaio, 2013
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HOPE E ROSE

E’ la storia di grandi figure femminili in particolare di Rose e della nipote Hope.
E’ un libro molto carino che tratta un tema delicato come quello dell’Olocausto ma ti lascia anche un grande insegnamento che tra diverse culture e religioni si può essere solidali e aiutarsi.
E’ una grande storia raccontata in maniera eccellente, da una parte ambientata ai giorni nostri con Hope una donna ormai separata , madre di Annie con cui ha un rapporto molto difficile, come con ogni ragazzo che attraversa l’età dell’adolescenza.
Dall’altra invece, viene ripercorsa la storia di Rose ai tempi della seconda guerra mondiale e di tutti gli eventi che si succedono per il fatto che la sua famiglia i Picard era ebrea e inoltre si racconta del suo grande amore.
Rose malata da anni di demenza senile, in un momento di lucidità consegna a Hope una lista di nomi che dice di essere l’elenco dei componenti della sua famiglia e la prega di scoprire la verità su di loro, se sono ancora vivi.
Hope è sconvolta era convinta che sua nonna fosse cattolica e inizialmente non ne vuole sapere di cercare i parenti di Rose tanto che si scontra sempre di più con la figlia Annie che invece vuole assolutamente aiutare la nonna. Poi invece si ricrede ed inizia a cercare e forse a trovare qualcosa....
La pasticceria di famiglia ricopre un ruolo fondamentale nel libro soprattutto i dolci che si ricollegano in maniera importante con il susseguirsi dei fatti che accadono nel libro e all’inizio di alcuni capitoli viene fornita anche la ricetta di questi dolcetti.
Anche in questo libro ci sono molti colpi di scena e alcune coincidenze aiutano lo sviluppo della storia.
Un passaggio del libro che mi ha colpito è sicuramente la lettera che Rose ha scritto a Hope che le spiega tutta la verità sulla sua vita.
Degno di nota anche una bellissima copertina che colpisce il lettore ed inoltre ho trovato carina l’intervista fatta all’autrice.
Un libro molto commuovente una volta finito di leggere ti rimane una bella sensazione di umanità, fraternità e di pace, una storia per me che ti tocca nel profondo, raccontata in maniera scorrevole mai noiosa e mai banale.

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LunaCalante Opinione inserita da LunaCalante    26 Gennaio, 2013
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LIBRO CON INTRECCI E DIALOGHI ABBASTANZA BANALI

Salve,ho letto questo libro mesi fa, e non mi è piaciuto per niente. M'interessano argomenti come l'Olocausto e tutto ciò che riguarda quel periodo...ed essendo già avvezza a questo tipo di argomenti e sufficientemente informata, confrontando la serietà della realtà con il libro,ho notato una leggerezza assurda nel trattare certi temi, ed alcuni sbagli.(Specificherò più avanti*)

Credo che l'Autrice del libro abbia "sfruttato" il tema dell'Olocausto per farne un minestrone di incredibili discusssioni sentimentali sdolcinate e strappalacrime, addirittura ho notato un non so che di filmesco in questo libro,come se fosse più un film sentimentale che un un libro vero e proprio.

Certo, c'è l'originalità dei dolci e delle varie ricette straniere mischiate alla rinfusa... l'atmosfera intima e reale della vita quotidiana..
Ma tornando ai difetti*:

1) Rose, la donna affetta da Alzheimer, è descritta al limite del patetico e sembra quasi di vedere l'attrice Starring Geraldine Chaplin quando si cimenta in film gotici... trucco nero e rossetto pesante,magrezza eccessiva. Credo che non sia stata data una versione fedele del morbo di Alzheimer,ma potrei sbagliarmi, ma tutti quei colpi ridicoli di scena, del ricordare e del non ricordare per pochissimi secondi e quel sottofondo filmesco e telenovelesco...rende poco credibile la malattia.

2) Non ho mai letto né sentito da nessuna parte, e qui l'Autrice temo si sia sbagliata, che le ebree non venissero rasate. In una certa parte del libro racconta di come la sorella di Rose venisse trascinata per i (lunghi)capelli e di come questi erano insanguinati. Le ebree venivano rasate per prevenire i pidocchi e conservare l'igiene, quindi la storia della sorella con i capelli lunghi che veniva trascinata fa veramente ridere perchè non corrisponde alla realtà.

Questi sono i difetti principali che ho notato... poi la lagnosissima "relazione" tra la protagonista del libro e il giovane "tuttofare" mi ha annoiata per quasi tutto lo scorrimento delle pagine.

E' un libro adatto per chi ama le relazioni sentimentali leggere e fiabesche, con pochi riferimenti alla realtà,insomma un incrocio tra fiaba e story love con qualche pizzico di realtà dell'Olocausto (per venderlo di più).

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BEPUZ Opinione inserita da BEPUZ    30 Dicembre, 2012
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La forza dell'Amore

Mi trovavo all'interno della libreria "La Feltrinelli" alla Stazione Centrale di Milano in attesa del treno. Cosi' mi sono imbattuto in questo libro che ho letto in questo periodo Natalizio. Devo dire che mi è piaciuto fin dall'inizio, e pagina dopo pagina sono stato rapito dalla bellezza del racconto a tratti toccante. Ma quello che mi ha più colpito è il messaggio di speranza che lancia agli uomini di qualsiasi nazione e religione cui essi appartengono e cioè che "in cielo vi è solo un DIO" anche se ognuno di noi lo chiama e lo venera in modo diverso. Durante l'Olocausto, i protagonisti sono stati aiutati a fuggire dagli orrori dei nazisti, da cristiani cattolici e musulmani, i quali hanno rischiato in prima persona le ,loro vite per trarne in salvo altre. Un'altro aspetto positivo del libro è che incoraggia la protogosnista "Hope" (speranza) a vivere la propia vita a cuore aperto, ad amare ed a lasciarsi amare senza riserve. Un libro dunque positivo, scorrevole e piacente nella lettura. Il finale poi, è giusto che sia a lieto fine, perchè di tristezza e di eventi tragici ne narra parecchio, è giusto dunque chiudere il libro con un sorriso dell'anima e speranza nel cuore...Brava Kristin Harmel

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Opinione inserita da Alessandra    03 Novembre, 2012

Carino ma sopravvalutato

Mah.. io l'ho letto.. carino, scorrevole, ma sinceramente io tutto questo capolavoro non l'ho visto.. L'olocausto che tanto si è millantato è stato trattato in maniera davvero molto blanda, anzi, direi che sia stato appena accennato, oscurato completamente dalla favoletta dell'amore tra due bambini che si incontrano appena adolescenti, si innamorano e pur credendosi morte continuano ad amarsi tutta la vita come se avessero, appunto, ancora 15 anni. Aldilà del soggettivo credere o no nell'amore, specie quello eterno e specie quello tra adolescenti che riesce a sopravvivere agli anni (moolti anni), alla lontananza e alle epoche violente della storia dell'umanità, comunque, trovo che sia molto melenso, con finale addirittura esageratamente buono con tutte le cose che vanno a posto per la protagonista: amore, soldi, rapporto conflittuale con figlia adolescente e problemi con l'ex marito e le sue amichette. Magicamente, il tutto si risolve in maniera oltremodo perfetta. Non è un brutto racconto, forse gli è solo stata fatta troppa pubblicità intorno, immeritata.

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Opinione inserita da michi    01 Novembre, 2012

tortina stella

Appena sono entrata in libreria, la copertina di questo libro mi ha letteralmente rapita, è stato come se l'unico libro che mi interessasse leggere fosse proprio quello. Ed è stato così.
Sono una giovane lettrice e purtroppo devo ammettere che non mi era mai capitato di leggere qualcosa che riguardasse l'importantissimo tema dell'Olocausto..''Finchè le stelle saranno in cielo'' è stato il primo e sono soddisfatta di avero letto. Credo che questo tema sia stato reso molto più leggero di quanto probabilmente andasse fatto, ma sono comunque convinta che la Harmel sia riuscita a cogliere in pieno le sfumature più importanti di questo tragico avvenimento e a riadattarle in una lettura gradevole,scorrevole e a mio parere perfetta per i più giovani.
Mi ha commosso particolarmente la storia della vita di Rose, la nonna della protagonista Hope. A tratti davvero toccante e soprattutto capace di trasmettere a chi legge un senso di impotenza verso un'ingiustizia di tali dimensioni e anche di far riflettere sulla propria di vita, sulla libertà che adesso viene sempre data per scontata ma che invece fino a pochi decenni fa era la cosa più desiderata e cercata da tutti.
Consiglio questo libro a tutti coloro che cercano delle storie semplici ma capaci di far riflettere su moltissimi lati della vita.

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katia 73 Opinione inserita da katia 73    09 Ottobre, 2012
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Finché le stelle saranno in cielo

Ho preso questo libro convinta di fare una lettura piacevole e così è stato , l’ho finito in poche sere è davvero scorrevole, un linguaggio semplice e poco impegnativo ,il ritmo è incalzante dalle prime pagine, insomma un ottimo passatempo, ma il giudizio su questo romanzo per me non è entusiastico come altre recensioni lette su questo e su altri siti.

Il libro ha molte analogie con “la chiave di sarah” secondo me, leggendolo mi è sembrato un po’ come vedere un film già visto , anche qui la protagonista è una giovane donna dalla vita sentimentale un po’ disastrata con una figlia adolescente che scava nel passato (in questo caso della nonna) e s’imbatte nell’olocausto , partendo dal rastrellamento degli ebrei avvenuto a Parigi, e la successiva deportazione ad Auschwitz .
Sicuramente il tema è molto interessante, io ho letto molti libri sull’argomento ma ultimamente ho come la sensazione che le case editrici lo“sfruttino” un po’ strizzando l’occhio al lettore, è giusto che se ne parli per non dimenticare mai ma non sono d’accordo con chi pensa che sia un romanzo che dovrebbero leggere i ragazzi , credo invece che per capire a fondo l’argomento sia più giusto affrontare le testimonianze di Alberto Sed con “sono stato un numero” o, per gli stomaci un po’ più duri, Shlomo Venezia (recentemente scomparso) con “sonderkommando” e non questi libri piacevoli si ma che sono un po’ dei minestroni in cui si mescola l’olocausto i rapporti difficili tra genitori e figli, la paura di lasciarsi andare sentimentalmente, insomma per me troppa carne al fuoco .
Quindi le cose sono due o io sono satura di questi generi letterari , o sto diventando insensibile perché alla fine questo romanzo non mi ha emozionato tanto , l’ho letto con piacere ma ho trovato la trama un po’ scontata, s’incastrava tutto perfettamente come un puzzle, forse troppo perfettamente. Ho trovato interessante la parte in cui spiega come molti musulmani abbiano aiutato gli ebrei a nascondersi, ecco questo è un aspetto che proprio non conoscevo.

Mi sento sicuramente di consigliarlo, i libri brutti sono ben altra cosa ma non sono sicurissima meriti il successo che sta ottenendo.
Ecco adesso “uccidetemi” pure , però posso dire in mia difesa di essere stata sincera come sempre.

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bambi66 Opinione inserita da bambi66    07 Ottobre, 2012
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La speranza di Hope

“Finché le stelle saranno in cielo io ti amerò” lo diceva sempre il principe delle fiabe che nonna Rose raccontava a Hope da bambina. E invece Hope, diventata adulta, dopo aver ereditato dalla sua famiglia la più antica pasticceria di Cape Cod, con un divorzio alle spalle e una figlia adolescente da gestire, ha quasi rinunciato all’amore. Per pura casualità e grazie alle scoperte che fa sul passato di sua nonna, un’ebrea francese sfuggita all’olocausto e salvata dai musulmani, il passato l’aiuta finalmente a comprendere che solo chi ha il coraggio di amare e di lasciarsi amare può sopportare qualsiasi cosa. Chiuse le pagine di questo intenso romanzo ai lettori rimane la consapevolezza, non sempre facile da raggiungere, che la vita è tanto più luminosa quando si crede nel potere dell’amore.

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l'ombra del vento
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Gondes Opinione inserita da Gondes    06 Ottobre, 2012
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NON ARRENDERSI MAI, ANCHE SE IL MONDO TI CADE ADDO

Credo di poter dire che questo romanzo sia fra i più emozionanti che abbia mai letto. Un' opera scritta in modo magistrale, capace di toccare con delicatezza questioni di una certa rilevanza. L’autrice è stata brava a non focalizzare tutta l’attenzione esclusivamente sulle vicende della deportazione degli ebrei parigini, ma è riuscita a sviluppare all’interno della storia, altre importanti tematiche, come il difficile rapporto madre/figlia e l’eterno amore fra due innamorati che la guerra ha separato; da qui il titolo “FINCHE’ LE STELLE SARANNO IN CIELO”.
Il rischio di creare un romanzo con troppi contenuti e “dimenticare” la storia di base era alto, ma il risultato finale risulta ben bilanciato sotto tutti i punti di vista.
Nel libro viene messo in grande risalto un aspetto forse poco conosciuto, ma che invece dovrebbe essere divulgato, in quanto potrebbe contribuire a migliorare l’integrazione fra le diverse religioni. Mi riferisco all' importante contributo che hanno dato diversi mussulmani nel salvare molti ebrei, destinati altrimenti alla deportazione nazista.

Hanno rischiato la propria vita e quella dei loro familiari, solamente in nome della pietà e dell'amore verso il prossimo, lasciando da parte il credo religioso. Come ricordato all’interno del romanzo, molte religioni fra cui quella cristiana, ebraica e mussulmana si fondono esattamente sugli stessi principi di base. Sono stati poi alcuni falsi teologi che nel corso dei secoli hanno creato delle differenze capaci di dividere le comunità religiose. Questo à un prezioso testo da far leggere ed analizzare ai ragazzi nelle scuole, dove ancora è possibile cambiare la mentalità delle persone.

Mai come in questo caso ero curioso di leggere le note dell'autore, per capire se una storia così incredibile potesse essere vera; ma poi ho capito che la cosa importante non era tanto la veridicità o meno della storia, ma il messaggio che questa portava al suo interno. Non arrendersi mai, anche se il mondo ti cade addosso!

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Pupottina Opinione inserita da Pupottina    05 Ottobre, 2012
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Alla ricerca di vita, amore e liberta'

L’ho amato questo libro, dalla prima all’ultima pagina. È Finché le stelle saranno in cielo di Kristin Harmel.
L’ho amato non soltanto perché parla dell’Olocausto in un modo tanto delicato, lirico, poetico e lancia un messaggio di speranza e di unità per le nuove generazioni anche al di là delle differenze religiose. Questi grandi temi si fondono ai sentimenti autentici, l’amore e l’amicizia, e ai veri valori, la famiglia, la tradizione e la sua sopravvivenza.
Forse ho detto già troppo, ma è comunque un libro meraviglioso che non posso non consigliare. Sapevo che era una lettura impegnativa, importante, di quelle che ti coinvolgono più di altre e che hanno la potenza di commuoverti perché toccano il lato umano che c’è in ognuno di noi e anche le nostre paure, in primis perdere chi amiamo. E l’Olocausto ha rappresentato proprio questo, nel particolare, insieme al più generale crollo dell’umanità.
Tante generazioni e tante storie tristi vengono raccontate in un libro che scorre fluidamente nella scrittura, ma fa salire un groppo all’anima, che non può accettare che vite umane abbiano patito tanto, che famiglie e singole esistenze siano state devastate, distrutte, oltraggiate e perdute per sempre. Nei racconti verosimili, che emergono all’interno del romanzo, si assiste alla progressiva presa di coscienza della protagonista Hope (che significa “Speranza”) la quale si trova a indagare fra segreti di famiglia che il tempo, le bugie dette a fin di bene e l’Alzheimer potrebbero cancellare. Se fosse così, le storie di tante esistenze uniche e speciali potrebbero andare dimenticate. Questo libro è sicuramente pane per l’anima e riflessione sull’esistenza, sul dolore, l’amore, il senso vero della vita e l’unità dei popoli.
Oltre allo sterminio degli ebrei, molto spazio viene dato alle religioni e al loro significato primario.
Hope vive una vita e ha un lavoro che non sono ciò che aveva immaginato per se stessa, ma deve portare a termine una missione importantissima per la sua famiglia: il recupero della memoria.
Un libro, toccante in ogni pagina, commovente, intenso, lirico, emozionante: uno di quei libri che vanno assolutamente letti per comprendere il valore della vita.

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Alcini Opinione inserita da Alcini    04 Ottobre, 2012
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Finché ci saranno speranza e amore..

Il libro della memoria e della speranza. Non è un caso che il personaggio principale si chiami Hope, donna forte ma in una fase estremamente critica della sua vita.
Mentre il presente le crolla addosso, è la forza del suo passato a sostenerla, pur con gli sconvolgimenti e il terremoto che questo porta, e Hope si scopre una donna più vicina alle persone che ama di quanto non lo sia mai stata, ma soprattutto in grado di aprire il proprio cuore al mondo, per la prima volta, completamente.

Ma in fondo non è la storia della vita di Hope a creare il romanzo, bensì lo sfondo agghiacciante e terribilmente reale dell'Olocausto, triste, tremendo, ma permeato da una luce di speranza e umanità rappresentata dalla fratellanza e dal sostegno di persone di diversa religioni, ma fedeli all'unico vero insegnamento dell'amore reciproco.

Ho sofferto tanto pensando a Rose e alla sua famiglia, non si può non soffrire leggendo la sua storia perché la triste verità è che potrebbe essere una storia realmente accaduta, a più e più persone contemporaneamente.

In sé la storia romanzata forse è un po' scontata, a tratti inverosimile, ma questo non le fa perdere di interesse e spessore.
Rimane la storia della forza e della speranza, della vita che continua nonostante tutto, delle radici ritrovate e salvifiche.

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Sara S. Opinione inserita da Sara S.    26 Settembre, 2012
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finché le stelle saranno in cielo

L'importanza del passato e del ricordo; l'importanza di lasciare aperta la porta del cuore, senza lasciarsi sopraffare dagli eventi negativi; l'importanza del credere che non è mai troppo tardi per essere felici e per ricominciare a vivere. Queste in sintesi sono le tematiche principali intorno alle quali ruota il romanzo, ma non solo. "Finché le stelle saranno in cielo" è un vero e proprio inno all'amore e ai valori, all'uguaglianza razziale e religiosa, alla necessità di conoscere gli errori del passato per costruire un futuro migliore, lasciando un'eredità di conoscenza e sapere, perché è dagli sbagli che si può imparare e migliorare.
La storia, ambientata nel presente, in una cittadina costiera degli Stati Uniti, vede come protagonista Hope, una donna divorziata e madre di una figlia adolescente, che manda avanti l'attività di famiglia, un negozio di dolci, tramandato di generazione in generazione. Hope non sa praticamente nulla sulle origini della sua famiglia, non immagina che sua nonna, un'immigrata francese, ha in realtà un passato molto brutto alle spalle, dei dolorosissimi ricordi che per tutta la vita ha cercato di cementare dentro di sé senza farne parola a nessuno. Ma quando la nonna, ormai in un istituto per anziani, si rende conto che tutto ciò che ha tenuto segreto morirà con lei, decide di liberarsi, decide di dare l'opportunità a Hope di scoprire finalmente la verità.
Con la stesura di questo romanzo penso che l'autrice abbia fatto centro proprio perché è riuscita a toccare le corde giuste atte a sensibilizzare l'animo del lettore, aggiungendo al tempo stesso elementi che vanno di gran moda ultimamente. Gli ingredienti infatti ci sono tutti: un segreto tenuto nascosto per decenni, gli orrori dell'olocausto e il dramma della perdita delle persone care, un grande amore che durerà per sempre, e poi l'ambientazione della pasticceria. L'arte culinaria è infatti la componente di tendenza. L'odore di cannella, muffins e biscotti pervade buona parte della storia e all'inizio di alcuni capitoli ci sono anche delle ricette. E su questo argomento apro una piccola parentesi per dire che sono molti i romanzi che stanno utilizzando questo espediente per accattivarsi i lettori, ma che bisogna anche saperlo fare. Non dico che la Harmel non lo sappia fare, scrive bene, ma secondo me le sue evocazioni ai dolci rimangono solo un debole eco rispetto ad autrici del calibro di Joanne Harris che sono proprio il simbolo di quelle atmosfere.
Per quanto riguarda la trama della storia devo dire che è ben intessuta, ben congegnata, riesce ad emozionare e commuovere, tuttavia manca di spontaneità. Durante la lettura di questo libro ho infatti avuto la sensazione che tutto fosse prestabilito nei minimi particolari, tutto studiato a tavolino per incastrarsi alla perfezione. Ogni evento arriva esattamente nel momento giusto, tutto combacia in maniera troppo accurata, e già a metà libro si riusciva ad immaginare come sarebbe andata a finire.
"Finché le stelle saranno in cielo" parla di argomenti dinnanzi ai quali non si riesce a rimanere indifferenti, lo reputo un buon libro, scorrevole da leggere e dai significati profondi dai quali ne dovremmo trarre tutti insegnamento, ma ciò a mio avviso non basta a lasciare un'impronta indelebile nel panorama letterario.

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Se vi interessano romanzi di ricordi sull'olocausto, di segreti inconfessabili assopiti da moltissimo tempo e con anche una componente romantica piuttosto spiccata questo è il romanzo che fa per voi. La storia mischia infatti eventi drammatici e commoventi ad altri più romantici, e per questo lo consiglio soprattutto ad un pubblico femminile.
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Opinione inserita da Chrys    17 Settembre, 2012

Finchè le stelle saranno in cielo... ti amerò

Non sono dedita a libri di questo tipo, anche se mi considero poliedrica nelle letture di solito punto su tutt'altro genere.
Però guardando le news in libreria mi sono detta, proviamolo. Non so dire precisamente che cosa mi ha ispirato, se la trama affascinante o la copertina che io considero assolutamente fantastica. È un libro che mi ha chiamato ed a cui sono strafelice di aver dato una risposta.
Ma partiamo dalla trama in breve:
Hope è una giovane donna ti trentasette anni con una figlia adolescente con cui ha un rapporto difficile, un divorzio piuttosto recente dal suo ormai ex marito (odioso) e la sua cara nonna Rose affetta dall' alzheimer. Ma sarà proprio sua nonna che, in un giorno di lucidità, le affiderà una lista di nomi ed il compito di andare a Parigi per rintracciarli e scoprire che cosa ne sia stato di loro.
Hope così affronterà non solo un viaggio verso un altra nazione, ma anche un viaggio verso il passato di sua nonna, il suo stesso passato. Fino a quel momento celato da Rose per il bene della sua discendenza. Un viaggio a ritroso verso i tempi più bui della storia... dove si nasconde anche una luce inattesa.
Mi sono innamorata di questo libro, dritto dritto nella mia lista preferiti. L'Olocausto qui è descritto in maniera profonda, ma non per questo pesante. Sotto un altro aspetto, sotto un altro tipo di punto di vista.
Questo romanzo è stato così forte che mi sentivo i pugni nello stomaco!
Un racconto sull'amore in tutte le sue sfaccettature... da non perdere, assolutamente.
Certi libri possono davvero farti aprire gli occhi e questo potrebbe essere uno di quelli.
I personaggi..bè..li ho amati tutti. Ho amato il loro carattere, la loro forza interiore e le loro debolezze. I loro errori e le loro sofferenze.
Sono vivi nel libro, vivono nelle pagine, non sono semplici marionette messe li a recitare una parte.
Per quanto riguarda la cover, come avevo già detto, è bellissima. Molto più bella di quella originale secondo me. Il titolo è perfetto, “finchè le stelle saranno in cielo...” non è una frase a cavolo.
Lo stile è lineare, mai noioso, mai pesante. Mi piace come scrive questa scrittrice. Il merito va anche al traduttore ovviamente.
In sostanza, e forse ho scritto decisamente troppo ma questo libro ne vale la pena, lo consiglio a tutti. A tutti quelli che hanno una mente aperta ed un cuore pronto ad accogliere questa storia.

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Foschia75 Opinione inserita da Foschia75    07 Settembre, 2012
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Insegnamo ai nostri figli...

... ad amare l'amore

Da dove cominciare? Questo è un romanzo talmente poliedrico che ho paura di tralasciare qualcosa di importante nel descrivere il mio stato d'animo dopo averlo chiuso (a malincuore). Perciò se tralascio qualcosa, potrete scoprirlo leggendolo.

Mi ripeto sempre che la fine di un buon libro lascia sempre in me un vuoto, e questo è uno di quei casi.... in cui ti affezioni ai protagonisti, soffri con loro e quando li lasci senti un moto di nostalgia.
I temi trattati in questo libro sono diversi ma accomunati dalla Fede e dalla Speranza. Si toccano argomenti molto delicati quali, la religione, la visione del prossimo, l'amore e la famiglia, la speranza nel futuro senza MAI dimenticare il passato, anzi traendone lezione.
Quando sento o leggo la parola Olocausto, in me si agita quasi un rifiuto egoistico, perché accomuno questo termine a persecuzione e morte. In questo romanzo l'Olocausto è la chiave di tutto, ma senza polemiche gratuite o critiche verso qualcuno. L'autrice lancia attraverso il suo racconto, un messaggio davvero forte che va oltre la semplice narrazione:

La conoscenza abbatte il pregiudizio

Una frase che si adatta ad ogni momento della nostra vita ma, se associata alla religione e all'umanità, ci fa riflettere su temi davvero scottanti e attuali. In questo libro emergono dei particolari davvero importanti per la storia contemporanea, particolari non trascurabili che mettono in luce quanto al giorno d'oggi le guerre di religione siano solo un paravento a coprire lotte di interesse puramente politico ed economico.
Durante la seconda guerra mondiale, i musulmani aiutarono molti ebrei a fuggire dai rastrellamenti nazisti facendoli nascondere nelle moschee di tutta europa e aiutandoli a fuggire dal loro Paese e quindi scampando ai campi di concentramento..... e attraverso questo vivido e struggente romanzo, Kristin Harmel, narra le vicende di una famiglia-simbolo ebrea e dei suoi discendenti fino ai giorni nostri. Una famiglia scampata in parte esigua alle atrocità del nazismo. Gli unici due sopravvissuti (fratello e sorella) si riincontreranno dopo settant'anni trascorsi nella convinzione di aver perso tutto e tutti. Grazie a sua nipote che partirà per Parigi alla ricerca delle proprie origini, Rose potrà riabbracciare suo fratello e l'unico amore della sua vita creduto morto e rimasto sempre al primo posto nel suo cuore.
Aver cambiato vita e identità, non l'ha salvata dal senso di colpa e dal rimorso di aver perso tutti gli affetti importanti della vita passata.

Finché le stelle saranno in cielo.....
...la promessa d'amore continuerà a vivere.

Attraverso il racconto di una storia d'amore sopravvissuta al tempo e al destino, l'autrice riesce a ripercorrere uno dei momenti più bui e atroci della nostra storia. Un amore forte, alimentato dalla speranza nel ritrovarsi un giorno prima di morire.... e questo è quello che succederà; i due protagonisti si ricongiugeranno sulla soglia della morte, lasciando un messaggio indelebile nelle vite della nuova generazione:
L'amore non è sempre facile, e a volte può ferirci profondamente, ma la vita è tanto più luminosa quanto più si crede nel potere dell'amore (verso i figli, verso la famiglia, verso l'anima gemella, verso il prossimo).
Nonostante il dolore e la perdita, non dobbiamo chiudere il nostro cuore all'amore e alla speranza in tutte le loro diverse declinazioni.
SPERANZA, FEDE E AMORE come fari delle nostre esistenze, come diari di vita per le generazioni future.
Se potessimo lasciare una capsula del tempo alle prossime generazioni, che messaggio scriveremo perché il tempo lo conservi? Io ci ho riflettuto e lascerei questo messaggio: " Insegnamo ai nostri figli a conoscere e aprirsi all'amore, a rispettare il prossimo e ad aver fiducia e speranza nel futuro".
Bè questo scrigno della Harmel spero possa diventare una piccola capsula che arrivi a qualche anno di distanza e possa unire gli animi di chi è cresciuto nella convinzione di essere migliore di altri, di credere in un Dio migliore degli altri e di essere incapace di allungare una mano per stringerne una di colore diverso. Non importa cosa pensiamo di Dio, viviamo tutti sotto lo stesso cielo.
Su questo magnifico lavoro della Harmel potrei continuare a scrivere per ore, ma lo spoglierei della sua magia e del suo potere, perciò consiglio di leggerlo e far cadere le lacrime in libertà..... perché per i cuori più "aperti" cadranno copiose.....

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A chi piacciono i libri struggenti e dal messaggio indelebile
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