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Io prima di te
 
Io prima di te 2013-07-31 09:28:23 gracy
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gracy Opinione inserita da gracy    31 Luglio, 2013
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E' una storia d'amore...

Credo che nella vita è noto che esistono malattie davvero brutte, ma ci sono quelle che sono davvero agghiaccianti, una malattia cronica congenita da l’idea al malato di non aver mai conosciuto il benessere di stato sano, viceversa un uomo sano che si ritrova malato cronico irreversibile è uno stato che mette l’individuo al confine di due vite parallele.

“Io prima di te” è essenzialmente una storia d’amore.

Una storia d’amore sdolcinata, una storia d'amore sofferta,una storia d’amore insolita, ua storia d'amore cinica e una storia d’amore atroce come lo è la tetraplegia C5/6.

Chiudo gli occhi e immagino Will Traynor prima dell’incidente che incontra Louisa Clarke e penso che mai e poi mai si sarebbe innamorato di una ragazza dei sobborghi così insignificante e così comune.
Riapro gli occhi e mi chiedo “sto leggendo una strazio di storia edulcorata per donne, una storia da snobbare caspita!”
Li richiudo e mi viene in mente “Ci sono ore normali, e poi ci sono ore invalide, durante le quali si ferma e scivola via, in cui la vita-la vita reale- sembra scorrere su un binario parallelo.”

Che la lettura abbia inizio e ovunque mi porterà so che soffrirò…

“La cosa curiosa dell’essere catapultati in una vita completamente nuova, o almeno sospinti così forte contro quella di qualcun altro da ritrovarti con il viso schiacciato contro la sua finestra, è che sei costretto a rivedere l’idea di te stesso. O di come potresti apparire agli occhi degli altri.”

Ecco è questa la storia quotidiana di questo libro che si svolge inseguendo una vita parallela, una vita tra l’incudine e il martello, tra una data di scadenza tatuata a fuoco e centodiciassette giorni per convincere Will Traynor che aveva una ragione per vivere.
Lo spettro della Dignitas che sovrasta con la sua discutibile capacità di prendersi la vita e restituirne le ceneri, mette solo tanta tristezza e tanta inquietudine da obnubilare di continuo la mente del lettore con questo pensiero. E’ davvero spiazzante e a niente vale l’ironia e la semplicità di Louisa con le sue battute, le sue scarpe stravaganti i suoi vestitini vintage.

“ Mi sforzai di non pensare a niente. Cercavo soltanto di esserci, cercavo di assorbire l’uomo che amavo per osmosi, cercavo di imprimere su me stessa quello che mi rimaneva di lui.”
...Oh Luoise che strazio, che ingiustizia, tu che avevi accolto questo lavoro senza abilità professionali e dove contava soltanto il tuo atteggiamento mentale.

Finalmente si arriva alla fine, grondante di lacrime assieme a Louise, la piccola Busy bee, l’apina operosa, a mangiare un croissant davanti a un caffè in un bar di Rue des Francs Bourgeois con l’occhio rivolto a una storica profumeria.

Mi sono posta tanti interrogativi.

“Si può aiutare veramente solo chi vuole essere aiutato.”

…siamo sicuri di questa cosa?

Accidenti!!

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Commenti

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Secondo me si, si può aiutare solo chi vuole essere aiutato. Una persona in difficoltà accetta l'aiuto degli altri solo nel momento in cui è ben disposto ad accettarlo, è inutile accanirsi cercando a tutti i costi di voler aiutare qualcuno. La vita è sua, deve decidere da solo che farne. Il massimo che si può fare è cercare di fargli vedere le cose da un'altra prospettiva e cercare di invogliarlo a cambiarle ma finché non scatta dentro la persona stessa la voglia di cambiamento e la convinzione di affrontarlo, standogli addosso si rischia di ottenere l'effetto contrario.
Passo anch'io, ma la rece è davvero bella.
In risposta ad un precedente commento
gracy
02 Agosto, 2013
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@Nana
Tu che hai letto il libro quell'"aiuto" specifico, legato al personaggio sono d'accordo. Alla fine era una sua volontà e l'aiuto comunque gli è arrivato.
poi l'"aiuto" in generale è sempre accettato da chi veramente lo chiede,solitamente dopo che il malcapitato ha toccato il fondo e risalire da solo non ce la fa.

@Cristina
grazie a te :)
In risposta ad un precedente commento
Nana79
02 Agosto, 2013
Segnala questo commento ad un moderatore
Appunto, come hai detto tu "l'aiuto in generale è sempre ben accettato da chi veramente lo chiede" , è ciò che ho detto anch'io ma non mi riferivo a Will, parlavo in generale, perché è sempre così, dalle cose piu banali a quelle più gravi.
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