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Alta fedeltà
 
Alta fedeltà 2010-03-02 22:49:10 andrea70
Voto medio 
 
2.8
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
2.0
Piacevolezza 
 
3.0
andrea70 Opinione inserita da andrea70    03 Marzo, 2010
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Ma dai!

A Nick Hornby evidentemente piace raccontare le storie di personaggi perennemente immaturi e un pò monomaniacali (in febbre a 90° la "fissa" era per il calcio, in questo libro per la musica).
Uomini aggrappati coriacemente ad un punto fermo del loro piccolo e patetico universo, incapaci di andare oltre, di uscire da una realtà limitata e in fondo insoddisfacente.
Facile ritrovare un pò di noi stessi nei personaggi di Horby e nelle loro debolezze, chi di noi non ha passato un periodo della sua vita con una febbre da sport o con una passione sconsiderata per la musica...si ma una parte! I personaggi di Horby invece fanno di quello che per altri sarebbe un gradevole contorno o un soffuso sottofondo il fulcro di tutto, il perno attorno al quale gira tutto e non per una fase della vita, per sempre , incapaci di ridare a queste passioni una dimensione meno ingombrante .
Il protagonista di questo libro inanella una serie di svarioni colossali con le donne e ci tedia (si alla fine mi ha scassato...) con la sua quasi inverosimile storia d'amore prima troncata poi ripresa, con in mezzo tanto nulla e personaggi poveri di spirito e di altro.
Se voleva essere un saggio sulle difficoltà della coppia moderna manca assolutamernte di profondità ed è insulso alla nausea, se voleva essere ironico, fa poco ridere...
Il tutto condito con una dose eccessiva di buonismo e il quasi auspicato lieto fine che non può mancare , i protagonisti trovano chi li accetta come sono e li accoglie nella loro vita e li accompagna pur in mezzo ai loro difetti e alle loro difficoltà.
Bello certo, peccato che è falso ... spesso il finale è la solitudine derivante dal fatto di non essere accettati, di finire fuori dal proprio tempo e dalle proprie aspirazioni e di quelle di chi ci circonda.
Hornby la fa facile e leggera ed è troppo zuccheroso , troppi luoghi comuni, alla fine ti sembra tutto insipido .
Carina l'idea della musica come colonna sonora della vita, la storia strappa anche qualche sorriso e a sprazzi ci si riconosce in certi atteggiamenti dei personaggi, però...libro di culto ? Ma dai!

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Commenti

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Grandissima recensione, Andrea!!
Mi ricorda tanto un certo autore nostrano di cognome Volo....
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