Dettagli Recensione
da leggere
I ladri di bambini, la disperazione di una madre e la forza dell’amore… Nel suo nuovo romanzo “I quaderni del pianto” Marcela Serrano affronta la tragedia dei bambini rapiti per venderne gli organi o per essere dati in adozione a famiglie facoltose. Sono circa 20.000 le segnalazioni che arrivano ogni anno agli uffici di polizia e che riguardano persone adulte scomparse. La vicenda raccontata nel libro di Marcela Serrano narra la storia di una povera madre che qualche giorno dopo aver partorito la propria figlia, scopre che è morta in seguito ad una febbre. Ma dentro di se sa che non è la verità ed inizia così il viaggio alla ricerca della figlia scomparsa, un viaggio lungo e doloroso contro il sistema e contro tutta la gente che dice che la figlia è morta e che la porterà davanti ad una tragica e crudele realtà: quella dei rapimenti e traffici di organi. Il dolore di una madre, la determinazione a non rassegnarsi, la grinta con cui si batte per riavere ciò che le è stato tragicamente strappato. La storia di una donna che non si arrende e che con la sua disperata tenacia riesce ad aiutare altre donne che come lei vivono il dramma della perdita. Buona la prima parte del libro dove con semplici parole “Sentii le sue manine calde che non avrei più toccato” la scrittrice riesce a descrivere la sua piccolina, la bimba a cui non aveva ancora dato un nome, la bimba a cui aveva parlato per nove mesi nel grembo, la stessa bimba che adesso poteva vedere solo in sogno… e a commuovere con spunti di riflessione; la seconda parte, invece, scorre troppo velocemente. Lo svolgimento dei fatti è ridotto al minimo indispensabile, poche le descrizioni, quasi fosse solo un fatto di cronaca dall’inizio alla fine, o semplicemente per non distrarre il lettore con inutili esposizioni. La storia narrata è interessante ma poco approfondita. L’attenzione è totalmente concentrata sulla riconquista della figlia da parte della protagonista, una riconquista che avviene con il rovescio della morale. Il libro offre anche un affresco del dramma della povertà e della ignoranza, della grande voglia di riscatto e di dignità insita nel dolore, che la Marcella Serrano traccia con consueta maestria. Un libro da leggere perché fa riflettere con le sue poche pagine, con il suo semplice linguaggio e le frasi brevi e concise: “Ricordo dapprima il freddo, poi il gelo, infine l'incubo. Mi ridestai quando chiesi di vederla e nessuno seppe trovarmela. E finita l'ora delle visite, mi dissero, dovevo andarmene, ormai era notte. Non mi mossi. Ammazzarli tutti, crepassero tutti. Pregai Dio di scatenare un cataclisma che distruggesse la città intera, e crollasse pietra su pietra tutto l'ospedale insieme alla sua gente, crepassero una per una quelle infermiere che parlavano sottovoce come se volessero consolare, uno per uno quei dottori che non si occupavano di questioni amministrative, come se la morte fosse una questione amministrativa, dèi senz'anima. La disperazione di una madre, la forza dell'amore”.
Angela Failla