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La vera grandezza di Bob.
Il romanzo viene dato alle stampe intorno alla metà del secolo scorso e rivela un altro aspetto di un grande scrittore, Georges Simenon: il suo grande talento nel saper approfondire gli aspetti più nascosti e inconsueti di un personaggio. Questa volta si tratta di Robert Dandurand, il "grande Bob" del titolo: un enigmatico ragazzone ( perché come tale viene descritto) quasi cinquantenne, simpatico, gioviale, dai comportamenti a volte eccentrici, sempre rispettoso nei confronti di tutti. Bob viene da una famiglia benestante, il padre universitario, una sorella e una moglie, la dolce Lulù: vivono a Parigi, e si ritrovano spesso a Tilly, nella locanda Beau Dimanche, dove Bob frequenta il bar, gioca a carte con gli amici ed ha un rapporto amichevole molto forte con un medico, Charles Cointreau, un generico con ambulatorio, che, nel racconto, rappresenta la voce narrante, ripercorrendo tappa dopo tappa,la vita di Bob. Sappiamo così dell'incontro di Bob con Lulù, della felicità che traggono dalla reciproca conoscenza, al punto che Bob rinuncia addirittura agli esami di laurea per non lasciare sola Lulu e rompe bruscamente ogni rapporto con il padre. Ma lui sembra felice così, non chiede altro, vive nella spensieratezza con la sua Lulu, senza apparenti preoccupazioni, ripetendo spesso una suo motto abituale ("che spasso!") quasi a voler esorcizzare qualsiasi contrarietà. Anche Lulu vive spensierata la sua felicità: il suo negozio di modista sembra non avere problemi, le scappatelle del marito con Adelina, una lavorante di facili costumi, sono considerate innocue evasioni.
Ma ecco l'imorevisto: Bob, negli ultimi tempi impegnato da una strana passione per la pesca, viene trovato annegato nella Senna, presso la sua barca Le indagini, tra lo sconcerto generale, scopriranno che si tratta quasi certamente di suicidio, così strano e soprattutto inatteso in un personaggio come lui. Iniziano con circospezione anche le indagini dell'amico medico, che chiede, si informa da parenti e conoscenti, ha lunghi colloqui soprattutto con Lulu, apparentemente rassegnata ma tormentata da angosce e dubbi, fino alla scoperta di una crudele e sconcertante verità, che porterà Lulu ad annientarsi lentamente.
Questa verità porterà anche Cointreau ad interrogarsi, sulla sua vita, sulla relazione con la moglie ed i figli: un'apparente normalità che nasconde insoddisfazioni. speranze fallite, traguardi non raggiunti. Simenon è un maestro nel sondare luci e ombre dell'animo umano, rivelando aspetti talora imprevedibili ed inquietanti. Accade anche quando, pagina dopo pagina, ci fa conoscere "il grande Bob": un personaggio "normale" nella sua grandezza, normale perché senza eccessi, né in senso positivo né in senso negativo. Grande perché aveva scoperto, quasi senza accorgersi, un grande segreto, quello della felicità: in fin dei conti, aveva affermato, "se ciascuno di noi si incaricasse di rendere felice una sola persona, il mondo intero sarebbe felice".
Bob, tutto sommato, era un fallito, anche se lucido e consapevole: aveva semplicemente scelto, ecco la sua grandezza, di "dedicarsi a rendere felice una sola persona": la povera, piccola Lulu, l'unico grande amore della sua vita.