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Mi aspettavo di più
Attratta dalla brevità e dalla storia ambientata nel mondo dei libri, ho deciso di leggere questo romanzo.
Le vicende sono raccontate attraverso vari punti di vista ma quello principale è quello di AJ Fikry, un libraio che dopo la morte dell’amata moglie, si trasforma in un tipo scorbutico e freddo fino a quando nella sua libreria non gli viene lasciata Maya, una bambina di due anni che gli cambierà la vita e non solo la sua.
La storia è carina e riesce a tenerti incollata alle pagine ma lo stile dell’autrice non mi ha convinto. Tutti gli eventi, soprattutto quelli importanti, vengono presentati e poi nel capitolo successivo ci ritroviamo davanti a cosa succede dopo. Non si ha modo di “vedere” il percorso e quindi sembra sempre di esserti persa qualcosa. Ci sono aspetti che andavano approfonditi invece avviene tutto rapidamente e in maniera superficiale come il rapporto tra Fikry e la figlia adottiva (che doveva essere il perno di questo libro o almeno così avevo creduto) o il rapporto tra Fikry e Amelia etc. etc.
La svolta drammatica sul finale, secondo me, risulta forzata e inutile.
Ho adorato, invece, le numerose citazioni, i riferimenti ad autori e titoli di libri. Un amante della lettura non potrà non apprezzarlo.
La trama è semplice e lineare con qualche piccolo colpo di scena che però sembra buttato lì e non sembra produrre grandi conseguenze.
Un romanzo che non lascia il segno anche se ne aveva tutti i presupposti.
Indicazioni utili
- sì
- no