Dettagli Recensione

Top 100 Opinionisti - Guarda tutte le mie opinioni
Assoluta lentezza
Mc Carthy in questo romanzo, che fa parte della trilogia del Confine, segue le avventure di un giovane caballeros e della sua vana ambizione di addomesticare una lupa.
Lo scrittore ama nei suoi romanzi porre come protagonisti, prima di tutto uomini (non ho mai letto un suo romanzo dove la protagonista fosse una donna) e poi come Dostoevskij mette in luce i diseredati, i reietti, i vinti dalla vita che hanno esistenze al limite tra la società e la legge.
Filo conduttore della sua scrittura è la lentezza con cui avvolge i romanzi. In questo poi sembra proprio che non si abbia mai fine nella lettura ed ho fatto uno sforzo enorme a portarlo a compimento. Non c'è una trama ben precisa, con un classico antefatto, lo sviluppo della storia e una conclusione.
E' un eterno vagare senza meta di questo adolescente tra terre aspre e imbrattate di sangue e dolore.
Diventa un barbone a cavallo, un diseredato, un senza storia che come in ogni tomo di Cormac non ha come destino la salvezza, ma bensì la dannazione degli uomini.
La Natura selvaggia affascina e scandisce il tempo del vagabondare. Oltre il confine è solo una linea retta tracciata dagli uomini su una lingua di terra, una demarcazione geografica, un andare al di là di un posto nella speranza di una rinascita, che spesse volte è solo un chimerica illusine.
Indicazioni utili
- sì
- no