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Mondi trasversali
…“ È calato il buio. Un buio infinitamente profondo e dolce”…
Cuore e coscienza, il se’ e la propria ombra, sogno e realtà, amore e desiderio, l’ ultimo romanzo di Haruki Murakami rivisita temi conosciuti in un’ alternanza non lineare e metatemporale che insegue una felicità solo assaporata, improvvisamente sfumata, fortemente agognata.
Due adolescenti uniti dalla passione per la scrittura iniziano una frequentazione basata su rari incontri, lettere, passeggiate, ascolto, silenzio, un mondo interiore da svelare reciprocamente, l’ invenzione di una città dalle alte mura, popolata da unicorni, un luogo con una biblioteca senza libri e innumerevoli sogni da leggere, senza orologi, al cui ingresso e’ obbligatorio abbandonare la propria ombra, dal quale è impossibile evadere, una palude, un fiume, basse colline, un luogo senza tempo dove gli abitanti conducono una vita frugale.
È un mondo immaginario dove coltivare un senso di reciproca vicinanza, soggetto a rinunce, restrizioni, a un’ essenzialità che soggiace a regole precise.
Che ne sarà della propria ombra abbandonata, compagna di sempre, destinata a un esito infausto, a quale dei due mondi appartenere, alla realtà svuotata di amore o all’ immaginario edificato nel proprio cuore in cui leggere i sogni altrui, ignorando motivo e significato di tale compito?
Il protagonista vivrà un’ alternanza misteriosa tra un mondo e l’ altro, attribuendo un senso a ciò che senso non ha, se non leggendo nel proprio cuore e nei propri desideri più intimi.
Nella città dalle alte mura vige uno stato di eternità, impossibile attribuirle regole di umana precarietà, anni dopo il protagonista, ormai quarantenne, da tempo rientrato in un reale che lo ha svuotato dentro, abbandona una vita ordinaria fatta di solitudine, di silenzio, di non amore.
Rimasto al se’ diciassettenne, a quei momenti di eternità, al sapore della tisana lenitiva a dei dolci di mele, ricerca rifugio e conforto in una cittadina situata tra i monti impiegandosi in una biblioteca che racchiude misteriose sembianze e indizi particolari a ricordare la vecchia biblioteca nel cuore di giorni uguali a se stessi.
Un luogo dove svernare confrontandosi con il silenzio della propria ombra, con il fantasma di un ex direttore appassionato ed eccentrico, con un possibile nuovo amore, con un ragazzo di poche parole che presenta caratteristiche di eccezionalità, con il desiderio di fare ritorno nella vecchia biblioteca, anche se tutto non è come sembra e sono tante le cose dimenticate, alcune vivide, altre lontane.
Come creare una simbiosi che permetta di comunicare in silenzio, di vedere oltre, di percepire un mondo di fantasia che sente appartenergli?
Prosegue il viaggio del protagonista nella propria interiorità sostando tra reale e immaginario o, viceversa, ricercando la verità, il confine tra cuore e coscienza, il limite tra i due mondi, un luogo difficile da scovare ignorando il vero se’.
Come attraversare i due mondi, ritrovare una persona scomparsa, vivere in un luogo abbandonato dagli spiriti con i quali ha condiviso una parte della propria vita tra affetto e solidarietà?
Come coltivare un amore imperfetto in un tempo mancante, che gli ricorda altro, qualcuno che ha lasciato, ripensando a cosa ha atteso in tutti questi anni e alla presenza di un muro divisorio tra reale e immaginario?
Che sia un luogo mutevole, che cambia forma e consistenza in funzione delle circostanze e delle persone, forse la realtà è qualcosa da scegliere tra tante possibilità.
...” Il tuo cuore sta cercando una svolta, ne ha bisogno. La tua coscienza, però, non l’ha ancora percepito. Il cuore umano è difficile da comprendere”..
Un lungo romanzo che sa di fiaba, scritto, nella prima parte, nel 1980, riscritto completamente e completato tra il 2020 e il 2022, arricchito dalla propria infinita esperienza letteraria. Nel 1985 venne scritto La fine del mondo e il paese delle meraviglie che ne riprende temi e contenuti. Diviso in tre parti, è evidente una spaccatura tra la prima, percorsa da un flusso di inconsistenza tra sogno e realtà e il resto, ancorato a un reale indigesto e a una concretezza più vera.
La sensazione prevalente è di una ricerca ed esposizione che attinge alla propria poetica e ai temi ad essa più cari, lunghe digressione tra reale e immaginario, il potere dei sogni, mondi trasversali non riproducibili, l’ amore per la musica, l’ unicità e impalpabilità dei protagonisti, atmosfere ipnotiche, piuttosto fragile e frammentaria la costruzione dei personaggi in un quotidiano che possa legittimare e sostenere un costrutto così ampio.
Alla fine prevalgono riproduzione e scambio tra il se’ e la propria ombra, una lotta intestina tra cuore e coscienza, realtà e desiderio, tra il sogno di una vita e sogni ristretti, tra un reale percorso e sostenuto da innumerevoli possibilità e sentimenti difficili da comprendere.
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