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Tu sei qui
 
Tu sei qui 2024-09-07 14:21:08 Mian88
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Mian88 Opinione inserita da Mian88    07 Settembre, 2024
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Ritrovarsi

«[…] Quando da giovane fantasticava sul suo futuro, sul lavoro che avrebbe fatto, sulla città e sulla casa in cui avrebbe vissuto, sulla famiglia e sugli amici intorno a lei, Marnie non avrebbe mai immaginato di essere sola.»

Già solo citare David Nicholls riporta alla mente “Un giorno”, long seller classe 2009 che ha coinvolto e conquistato più generazioni. Con “Tu sei qui” l’autore si cimenta in temi di grande attualità che vanno dalle aspettative infrante alla solitudine. Primo emblema di ciò è Marnie che proprio della solitudine ha fatto un baluardo. Ha trentotto anni, fa fatica ad uscire, alle spalle ha un matrimonio naufragato, fatica a fidarsi degli altri ma ha anche un equilibrio per il suo lavoro di editor che la coinvolge in modo totalizzante. Quando si sofferma a pensare alla sua vita in un’ottica diversa, con accanto un figlio o con una relazione tende a rifuggire. Ha quello che normalmente in psicologia viene definito evitamento.
Dall’altro canto Michael vive una solitudine che è però conseguenza della sua separazione dalla moglie Natasha. Se Marnie sceglie la solitudine, lui se la ritrova. Da solo a York decide di attraversare la Gran Bretagna a piedi affrontando la Coast to Coast Walk. Saputo ciò la collega e amica Cleo decide di intervenire perché è ora di riaprirsi, anche se non lo si vuole, al mondo. Come? Organizzando una gita di gruppo almeno per i primi chilometri e invitare amici e conoscenti a prendervi parte. Tra questi Cleo invita Marnie, molto restia a partecipare così come di contro lo è anche Michael che non vuole condividere la passione per le escursioni con altri non motivati come lui. Inutile dire che non sarà semplice coniugare tutto, dai malumori alle difficoltà propriamente logistiche di terreni impervi e ostacoli dietro l’angolo.

«[…] A volte, pensava, è più facile restare soli che mostrarsi soli al resto del mondo, ma sapeva che anche quella era una trappola, che non facendo nulla la situazione sarebbe diventata permanente come una macchia che penetra nel legno.»

Ha inizio da qui un’avventura composta da ironia ben mixata a riflessioni sottese. Marnie e Michael si conoscono poco alla volta arrivando a provare delle emozioni e delle sensazioni diverse ed eterogenee. A far capolino vi è il passato che, come una costante, ricorda loro delle tante delusioni. Basterà questo incontro a dar loro il coraggio di riprovarci?
A far da cornice l’Inghilterra che qui viene descritta nella sua più totale naturalezza. Il cammino che viene raccontato tappa dopo tappa ricompone quello che è in primis un percorso interiore volto al ricercarsi e migliorarsi. Perché alla fine tutti dobbiamo imparare a rimetterci in gioco, a rischiare, anche avendo paura, anche scivolando ma sempre con il coraggio di osare e di ripartire rialzandosi.
Qualche pecca è ravvisabile nello stile, talvolta troppo farraginoso e dunque lento e prolisso. Non forse il miglior titolo dell’autore, ma nel complesso piacevole.

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