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Quando l'amore sconfina nell'ossessione
“Quando avevo diciassette anni e obbedivo soltanto ai perentori comandi del cuore, ho abbandonato il sentiero della vita normale e nell’arco di un attimo ho distrutto tutto ciò che amavo”.
Spencer non va tanto per il sottile e mette in bocca al protagonista-narratore queste parole in un incipit dal forte contenuto drammatico che indirizza immediatamente il lettore, preparandolo ad una storia cruda che non sembra riservare un lieto fine. Eppure nonostante queste note non liete che immediatamente portano allo svelamento di un evento terribilmente tragico (il giovane protagonista David che pazzo d’amore a causa dell’allontanamento che ha dovuto subire dalla sua amata Jade da parte del padre di lei, darà fuoco alla casa dove la famiglia abita), la narrazione viene edulcorata dal tema portante dell’amore. Di quell’amore senza fine che non solo fornisce il titolo al libro ma che in qualche modo si pone come tema centrale nella visione di Spencer in quanto, come raccontato dallo stesso David:
”Se l'amore senza fine era davvero un sogno, era un sogno comune a tutti, ancor più comune del sogno dell'immortalità o di viaggiare nel tempo, e a pormi su un altro piano non erano i miei impulsi ma la caparbietà, l'intenzione di spingere il sogno oltre i limiti della ragionevolezza e affermare che quel sogno non era l'inganno di una mente in delirio ma una realtà tangibile almeno quanto quell'altra illusione, più esile e infelice, che chiamiamo vita normale”.
Dunque è proprio l’amore passionale, quello vissuto da David e Jade e che coinvolge mente e corpo fino a diventare un’ossessione, a rappresentare la chiave di lettura di un romanzo scritto nel 1979 ma che tuttora, anche grazie ad un forte tam-tam social, continua ad appassionare generazioni di lettori che in qualche modo si identificano in certe dinamiche. David non risulta un personaggio positivo, lungo l'arco della narrazione le nefandezze e i comportamenti esibiti suscitano forse più condanna che giustificazione. In ogni caso, a lettura ultimata, prevale un sentimento di tristezza e compassione che si ricollega inevitabilmente a quelle emozioni provate e condivise con Jade, che trovano una sublimazione nelle pagine finali, quando finalmente si scopre chi è il vero destinatario della lunga confessione di un David ormai maturo, passato da anni vissuti all’interno di una struttura psichiatrica per guarire dal suo “mal d’amore”.
Non è solo la storia di per sé ad appassionare, in quanto l’elegante e coinvolgente prosa di Spencer allarga la visione contestualizzando il racconto in un’America nella quale vizi e costumi degli anni Sessanta del secolo scorso ci portano direttamente al periodo dell’amore libero, del consumo di droghe e di LSD, che in qualche modo forniscono un valore aggiunto all’intero impianto narrativo