Dettagli Recensione
I dimenticati
Non sono libri facili da digerire quelli di questo Grande della letteratura Mondiale.
La sua profonda conoscenza del degrado sociale ed umano americano, mi ricorda da lontano, i grandi scrittori russi di cento anni fa, che erano i chirurghi dell'anima sociale moscovita, san pietroburghese e delle lande desolate siberiane.
Chi ama Steinbeck, sicuramente troverà molti punti in comune con la scrittura di Mc Charty.
Anche in questo romanzo lo scrittore narra di personaggi rassegnati, dimenticati, reietti che compiono gesti limite e ne pagano a caro prezzo le conseguenze.
La Natura è spietata, cupa, indifferente ai drammi degli uomini.
Egli descrive perfettamente quello che i protagonisti provano esposti ai rigori dell'inverno, all'attraversare enormi distanze senza riparo alcuno.
I protagonisti sono un giovane sbandato e sua sorella la vera vittima del racconto che vaga inebetita, lacera ed affamata per terre senza speranza.
Lo scrittore ha una capacità assoluta e magnifica di descrivere il paesaggio, quasi a renderlo palpabile. Ci si immerge completamente nella lettura, ha momenti lirici, con una scrittura che non da fiato, non ha momenti di stasi o noia, assorbe completamente il lettore e lo proietta verso i confini della miseria umana. Gli pone davanti una scelta, abbandonare la lettura e conservare un poco di speranza oppure proseguire verso la discesa nel buio dell'animo umano.
Indicazioni utili
Figlio di Dio