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Viaggio verso Sud
…” Tamon era abituato a leggere e a capire cosa avevano nel cuore gli esseri umani”…
Giappone, in una dimensione quotidiana fatta di calamità naturali ( tsunami, terremoti ), follia e debolezza, una figura comparsa dal nulla si mostra, creatura speciale inviata da Dio, da Buddha, dal destino.
Il suo nome è Tamon, un cane magro, sporco, di certo affamato, di taglia un po’ piccola, un meticcio a metà tra un pastore tedesco e una razza giapponese, ha il collare ma non il guinzaglio, abbandonato e solo dopo la sciagura dello tsunami.
Sembra possedere uno sguardo intelligente, osserva, ascolta, ha un dono, comprende gli esseri umani, ne segue passi e destino penetrandone i cuori in momenti e vicissitudini complicate, si accompagna a vite deragliate, svuotate, sole, riportando la luce della speranza, lasciandole a una nuova possibilità.
Incroci casuali, forse voluti, ciascuno imbrattato della propria storia, sospeso in un reale ricoperto di niente, maschere impegnate a sbarcare il lunario, fragilità, paura, rabbia, violenza, un egoismo cinico e noncurante che non sa riconoscersi, anime assenti, fagocitate dal crudo presente.
….”Lo guardò negli occhi e lui si sentì sprofondare in quelle pupille nerissime in cui il suo viso si rifletteva”…
Tamon appartiene al mondo animale ma esprime una forte umanità, ascolto, deferenza, rispetto, attesa, empatia, fedeltà, riconoscenza, simbolo e archetipo di un’ essenza, avvolto da una triste parabola di dissolvenza.
Malviventi, prostitute, disoccupati, uomini soli, bambini traumatizzati, genitori affranti, Tamon c’è e si percepisce in luoghi e modi diversi, restituisce sguardi, sorrisi, ululati, silenzi, dona significato a esistenze vuote.
Non sempre riesce a influenzare il presente sostituendosi al vissuto degli altri, lui stesso in viaggio verso sud per ricongiungersi a un passato di sofferenza e ridare valore alla propria esistenza.
Nel presente vaga tra passato e futuro riaccendendo relazioni e memoria, con un tepore in grado di alleviare i dolori, in fondo alle sue pupille ristagna una sofferenza nascosta, uno sguardo determinato che esprime volontà, percepito e vissuto anche da chi è impegnato altrove tanto da riconoscere che
…” in certe occasioni il legame tra un cane e un uomo è la cosa più importante che ci sia”…
Tamon è compagno prezioso e alleato fidato, lui stesso oggetto di attenzione e di cura, di una pietas che si fa umana presenza, interprete di una storia, di spezzoni di storie, per riscoprire un’ amicizia datata e un ricongiungimento che è rottura e rinascita, perché
…” Tamon è qui, qui dentro”…
“ Il bambino e il cane “ è una fiaba contemporanea caratterizzata da una profonda levita’ nel cuore di un’ Odissea protratta, la semplicità espositiva del reale voce interiore in una parabola che riabbraccia il sapore di un’ umanità restituita ai propri significati più veri.
Il legame indissolubile uomo-cane si ricopre di emozioni e di sentimenti dando voce a un futuro ricco e sognante, accoglie, attraversa, abbandona frammenti di storie, riformula relazioni latenti, genera incontri, restituisce voce ed emozioni a un cuore che ha smesso di battere, un senso del vivere intriso di gioia e di speranza.