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Alla ricerca della memoria dell'amore
«[…] Se un pensiero non è ancora tradotto in parole non si riesce a elaborarlo: è come un nemico invisibile, non si può ridurlo al silenzio, né parare i suoi affondi.»
Accade per caso. La vita raggiunge una dimensione inaspettata, una pandemia planetaria fa capolino nel quieto scorrere del vivere, un amore perduto e ritrovato per mezzo di una richiesta di amicizia su Facebook. Pochi e semplici ingredienti che portano il lettore a vivere un lungo viaggio che porta all’amore, che porta a un tacito accordo, che sa di malinconia, che sa di dolcezza, che conduce per mano dall’Islanda sino al Giappone.
Due vite che si sono unite nel 1969 e che in quell’anno hanno continuato a vivere nel ricordo. Al tempo Kristofer aveva vent’anni, era approdato a Londra in cerca di un futuro, oggi ne ha settantaquattro. Lei invece, Miko, si trova, nel ricordo, sulla soglia del ristorante di suo padre. Qui conosce il giovane uomo che si è recato lì per un colloquio di lavoro. Tuttavia, è subito amore. In questo presente fatto di Covid-19 l’uomo decide di intraprendere il cammino che lo porta a lei, tra memoria, immagini, sguardi, speranza, dolore. Kristofer vive tra due poli: da un lato vi è Niko Nakamura che rappresenta l’amore idealizzato, dall’altra ha una figlia frutto di un legame con una donna che rappresenta il non-amore. In tutto questo è solo. Cosa lo aspetterà in Giappone? C’è un senso anche quando tutto sembra non averne? Perché proprio adesso decide di intraprendere questa avventura nella memoria? Forse proprio perché adesso non ha più niente da perdere? O forse semplicemente perché quei pochi momenti di felicità di quel 1969 a Londra sono stati così brevi ma indelebili da rappresentare la possibilità di un futuro diverso da quello che è stato?
«[…] Per soffermarsi sul passato bisogna avere parecchio tempo da perdere, e oltretutto, in generale, non se ne ricava nulla.»
“Sotto la pioggia gentile” di Olafur Olaffson è un romanzo sobrio e dalle tinte incantevoli. Oscilla tra la fiaba e la malinconia, tra la speranza di una seconda occasione e una carezza fatta all’anima. È un romanzo gentile, con un finale che può dividere ma che sa anche condurre e far provare emozioni intense proprio per quella voglia e quella volontà di un uomo di tornare a vivere il grande amore della gioventù, quell’amore che a prescindere dall’età si incontra, forse, una volta nella vita.
Al tutto si aggiunge uno stile ben cadenzato, fluido, carezzevole.
«Nel mio bagaglio ho messo la città, i ricordi, la gioia, la tristezza, la rabbia… e quell’amore che mi è stato d’ostacolo in tante cose, per tutti questi anni.»
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