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Una cerchia esclusiva
La tavola era apparecchiata in maniera perfetta, con posate antiche invecchiate da anni di pranzi e cene lucidate con cura, non troppo appariscente né ricercata, bellissima e confortevole, capace di creare un bel contrasto con la stilosità un po' hipster dell'appartamento. Il pranzo era pronto, vol-au-vent, merluzzo al cartoccio, torta di datteri con salsa al caramello. Anche Thea era perfetta, con un bell'abito fiordaliso dal taglio sartoriale, le unghie perfettamente curate, il suo corpicino esile. Suonarono alla porta, ormai era troppo tardi per rimediare ad eventuali dimenticanze. Ma Thea tentennava, la paura di perdere tutto la trasformò in un sasso incapace di muoversi. Una seconda scampanellata la ridestò, convincendola che fosse ormai giunto il momento di aprire la porta e far entrare il mondo nella sua oasi di pace, confortata dalle sagge parole di una persona anziana che le aveva predetto "La tua anima non cambierà mai". Attraverso questa porta, che la misteriosa Thea ha il timore di aprire, Juliet Ashton ci rende membri di una cerchia esclusiva, quel Club del pranzo della domenica che dà il titolo al libro. Affiliati del sodalizio sono i fratelli Piper, i loro passati ed attuali compagni, i figli, la nonna e chiunque graviti loro intorno in maniera sufficiente da essere reso partecipe. Infine, ovviamente, il lettore che, seduto tra la dolce e saggia nonna Dinkie e il fragile (ma sarà davvero così?) Josh, sentirà Maeve raccontare del suo ennesimo amore sbagliato davanti all'adolescente figlio Storm, vedrà il vanesio Neil battibeccare con il sensuale Santi sul modo di badare alla loro figlioletta Paloma, non potrà non notare quanto Sam sia ancora innamorato dell'ex moglie Anna, la vera protagonista del racconto. Divisa tra un doloroso passato che sale prepotentemente a galla, attraverso una serie di lettere anonime, e un futuro incerto ma pieno di speranza fatto di un nuovo amore e di una dolce quanto inaspettata attesa, è lei il punto di riferimento per gli altri componenti del club, il collante che tiene unito il gruppo, la sorella, la compagna, l'amica che ha sempre un consiglio, una buona parola per tutti. La location cambia ad ogni riunione, in una rotazione irregolare che alterna le abitazioni di ogni partecipante, i menù variano dal minimal al ricercato a seconda dell'inclinazione culinaria del padrone di casa di turno, il copione resta sempre lo stesso: chiacchiere, pettegolezzi, ricordi, progetti si mescolano alle pietanze e ai bicchieri di vino e di qualsivoglia liquore digestivo che non mancano mai. E non mancano, come in ogni famiglia, le liti, le lacrime, gli attriti, che si avvicendano alle risate e agli sfottò, ai non detto e alle questioni in sospeso che tardano sempre un po' troppo a trovare pace. La scrittura è semplice, fluida, rilassante, la lettura scorre piacevole e leggera, senza eccessi di virtuosismo, con qualche colpo di scena e con una lieve sovrabbondanza di buonismo.