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Intimità violate
Un ménage famigliare di unicita’ divergenti, momenti di uno stesso giorno in tre anni diversi, ( dal 2019 al 2021 ), sentimenti, attese, speranze, ricordi, rimpianti, assenze prolungate e definitive, il cambiamento indotto dalla rivisitazione di se’, da un presente crudo e ingombrante, dal desiderio di crescere, da una ridefinizione del mondo.
L’ oggi si traveste di normalita’ in attesa di assenze annunciate e indesiderate, sogni rappresi in illusioni gratificanti, giorni difficili, complicati, ingombranti, una vita svuotata di senso, anni di perdurante routine.
Due genitori ( Dan e Isabel ), due figli ( Nathan e Violet ), un giovane uomo, Robbie, fratello minore di Isabel, la quotidianità di un’ immaginaria star di Instagram ( Wolfe), una famiglia ristretta in una casa altrettanto ristretta, relazioni sospese e presunte in una convivenza forzata quanto necessaria.
Dan e Isabel amano Robbie, ciascuno a modo suo, nessuna apparente gelosia, anche Robbie pare innamorato di loro, o meglio di
…” quell’ unica inquieta creatura che sono diventati, la persona che insieme hanno creato, romantica, dal cuore generoso, dolce e gentile”...
Che cos’è una famiglia se non ciò che queste persone sono diventate,
..”una specie di conglomerato che sopravviverà alle proprie scissioni, persino al divorzio che Robbie vede profilarsi, così come sopravvivera’ al fatto che lui non vivra’ più’ al piano di sopra”….
Robbie presto se ne andrà, oltrepassando le aspettative di una vita ragionevole, alla ricerca del vero se’, di un sogno, abbandonando le ceneri di amori dissolti per riflettere altrove, nella lontana terra d’Islanda, immerso in una natura selvaggia, dove
…” il cielo canta e i fiumi continuano a scorrere”…
,…” nella solitudine più’ estrema dove percepire il tempo che lo attraversa e attraversa il mondo in modo totalmente nuovo”…,
in un isolamento forzato dopo lo scoppio della pandemia, e allora non restano che messaggi nostalgici in cui riversarsi e fotogrammi da postare per sfamare la curiosità di una massa indistinta.
Nel frattempo Nathan e Violet, rinchiusi nelle proprie stanze, vivono in modo diverso i sogni e gli incubi dell’ infanzia, parlano un linguaggio condiviso, si sentono un po’ speciali, stanno crescendo, Violet auspica il ritorno di Robbie,
…”allora il mondo sarà migliore, intriso di battute e di speranza, della sua spumeggiante generosità’, della grandezza di cuore che si è’ portato via quando se ne è’ andato”...
Nel frattempo Dan, un passato da rockstar decaduta, ligio al presente, cerca di ricostruirsi ritornando a una parvenza di quello che fu
…” l’ accettazione scherzosamente stoica delle proprie delusioni e l’assenza di un futuro che lo aspetta ancora da qualche parte lo hanno prosciugato dalla rabbia”
mentre Isabel e’
..” una donna paralizzata dal proprio egoismo e dalla propria superficialità’ che non e’mai riuscita ad amare la propria vita abbastanza”….
per lei l’ amore si è dissolto, come il suo matrimonio.
Che cos’è la famiglia e che cosa resta di essa, quali relazioni, come può ricomporsi?
L’ isolamento da Covid ha precipitato la convivenza in una schizofrenia del presente con il sogno di essere altrove, in una neo condivisione di un tempo che altrimenti non sarebbe mai stato, impegnati nella gestione quotidiana delle solite attività.
Quale famiglia all’ inseguimento di un improbabile se’ in una gestione sottratta ai genitori stessi, con un certo grado di intimità che riguarda altri, quale rapporto con figli che ci vedono per quello che siamo, egocentrici, banali, superficiali, attratti da desideri sterili e debolezze ataviche?
Ciascuno insegue un amore che legittimi la propria appartenenza alla vita e al respiro famigliare, per i genitori, e spesso si sbagliano, i propri figli sono i migliori del mondo, ciascuno costruisce una visione del reale a propria immagine e somiglianza.
Forse l’ amore è stato smarrito, non è totalmente finito, come ci si sente a passare da una casa sconosciuta all’ altra senza che qualcuno lo abbia notato, svuotati di senso, semplici fotografie di se stessi, alle prese con il senso di colpa, ricercando l’ amore materno, come ci si sente da sopravvissuti alla morte, possedendo una certa interiorità e un nuovo riserbo, pensando per la prima volta al proprio futuro?
Altrove, in una baita lontana, non rimangono che vecchi libri ingialliti, il presente sono assenze definitive, nuovi equilibri famigliari, una vita che ripropone se stessa in una dimensione diversa, percorsa da una neo consapevolezza, nel frattempo
…” a volte è bello sostare soli in silenzio, senza parlarsi, in attesa che qualcosa nel mondo cambi”…
…” ma presto sarà il momento di tornare a casa e riprendere da lì’ “…
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“ Day “ segna il ritorno al romanzo di Michael Cunningham autore reso celebre da “ Una casa alla fine del mondo “ (1991 ) e da “ Le ore “ ( 1999 ), già premio Pulitzer. Una voce narrante che rimanda a un’ intimità famigliare e sentimentale attraverso la quale catturare ed esporre le dinamiche del presente, quel cambiamento che riguarda un periodo ristretto, crudo e greve, che ha segnato e ingigantito fragilità umane mai così evidenti.
Padri, madri, mogli, mariti, figli, amici, compagni, discutono e vivono in una sospensione temporale, attraversano il tempo per restituire ricordi, voci separate e connesse in un’ unicità sottratta a un’ armoniosa presenza che tuttavia ricercano continuamente.
Ciascuno esprime la propria visione, essenze ed assenze relazionali, fragilità esposte, intimità mai come oggi negate, anche a se stessi, sognando un luogo in cui sostare ed essere, in compagnia di nostalgiche assenze e melanconiche presenze, ciascuno evolve nel vortice inespresso di una vita che ricerca un senso incompiuto, spesso irraggiungibile, racchiuso in se’ e spogliato dei sentimenti più veri, una convivenza necessaria per tornare a essere.