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L'elaborazione del lutto
Si respira la bellezza delle relazioni in questo romanzo intimista di Paul Auster che rappresenta una originale interpretazione dell’elaborazione del lutto.
Baumgartner è un ex professore universitario ordinario ora in pensione, vedovo dell’amatissima moglie Anna che lo ha lasciato circa 10 anni prima in circostanze tragiche.
Anna era una poetessa che però non amava far leggere i suoi lavori per il suo carattere introspettivo e riservato, traduttrice di professione, sportiva appassionata morirà proprio travolta da un’onda troppo grossa. Sarebbe stato giusto fermarla da parte del marito per il pericolo al quale andava incontro? Baumgartner non lo ha ritenuto ragionevole per la libertà che ha sempre costituito la base del loro rapporto e per la passione sportiva della moglie.
Distratto e ancora appassionato dei suoi studi Baumgartner lavora ad un saggio, vive ora tra gli ordini di libri che mai leggerà chiesti solo per fare quattro chiacchiere con la persona che glieli viene a consegnare a casa e altre chiacchiere con chi incontra sulla sua strada, a partire dall’addetto alla lettura del contatore.
Anna è morta da ormai molto tempo ma Baumgartner le parla ancora e la sente ancora, in qualche modo non lo ha mai davvero lasciato.
Cerca di innamorarsi di nuovo di Judith, l’opposto caratterialmente della moglie, ma probabilmente ciascuno dei due cerca nel rapporto qualcosa di diverso dall’altro.
La storia ha una svolta quando Baumgartner decide di ospitare una giovane che intende studiare le poesie della moglie.
Per il resto la storia alterna lunghi flashback sulla vita dei protagonisti, Baumgartner e la moglie Anna e delle loro famiglie al tempo della storia in modo da farceli conoscere.
Baumgartner è un romanzo sulla costante presenza di chi ci ha lasciato e che tanto abbiamo amato, sulle relazioni, sulle semplici relazioni che instauriamo nella vita di ogni giorno, e ci dimostra quanto anche una semplice chiacchierata con chi incontriamo sulla nostra strada di ogni giorno possano essere ricche e possano portarci alla scoperta di altri individui in grado di colmare la nostra solitudine. Baumgartner è solo ma non lo è davvero, perché la sua esistenza è popolata da uomini e donne che per lui sono importantissimi.
E’ un romanzo senza grossi colpi di scena, perché in fondo le vite normali grandi colpi di scena non li hanno. E Baumgartner, con il suo dolore silenzioso e la mai sopita voglia di vivere non fanno eccezione.
Un bel romanzo che però non mi ha entusiasmato. Complessivamente lento non ho trovato spunti che abbiamo reso la lettura da ricordare.
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Commenti
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Dalla tua bella recensione, MariaLetizia, mi pare che questo libro abbia una tematica più toccante. Il fatto che non abbia grandi colpi di scena mi pare un aspetto positivo: la vita spesso, come dici tu, procede abbastanza così.