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Il ragazzo
Per me è un Ni!! questo romanzo.
In lande desolate, arse dal sole e sventrate da piogge torrenziali, errano senza meta un gruppo di semi-uomini, marchiati dalla vita, dalla miseria e dalla sofferenza che non hanno pietà alcuna per ogni forma di vita, animale, umana che incontrano.
L'autore come è nel suo stile non risparmia un linguaggio crudo, ossessivo, spietato.
Fin qui tutto bene, si fa per dire....
Quello che non mi ha convinto è la ripetitività spesso anche abbastanza tediosa, di questo vagare senza meta di questi uomini-belve, che mi ha dato come l'idea che il romanziere non avesse in mente dove parare.
Con lo scorrere delle pagine ho avvertito la sensazione che a una buona idea germinale non abbia fatto seguito poi un buono sviluppo.
Le scene si ripetono, le crudeltà anche, il vagare senza sosta altrettanto, gli omicidi sempre fini a se stessi.....dove vogliono andare questi disperati?? a cosa serve errare per terre ostili, selvagge, senza leggi, senza cibo, acqua e speranza??
Protagonista è il Ragazzo, finito nel vortice della violenza che ha costellato la sua esistenza. Da dove viene, nessuno lo sa. Si aggrega a questi scellerati, che si odiano tutti fra di loro, che si farebbero la pelle anche solo per una pinta di birra in qualche saloon.....leggendo questo grande scrittore USA, per l'uomo non vi è speranza e la Natura non ha pietà del nostro destino ed è l'unica che può renderci schiavi.