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Anche lui è un figlio di Dio
E' un periodo che sto scoprendo la letteratura statunitense, in special modo, leggendo ed apprezzando due grandi autori come Steinback e Mc Charty, entrambi purtroppo deceduti.
Sono molti i punti in comune che legano questi due scrittori, soprattutto per quanto riguarda lo studio minuzioso delle realtà sociali più difficili, che si celano dietro i lustrini del grande sogno americano o quello che ormai ne rimane.
In questo romanzo l'autore mette come protagonista una figura quasi demoniaca che erra per le montagne in cerca di giovani donne da uccidere e poi violare. Un necrofilo, di cui non si sa nulla sul suo vissuto, sulla sua infanzia e su come sia finito a barboneggiare e poi uccidere come un barbaro di altri tempi.
Abbandonato a se stesso, con uno Stato sociale praticamente assente, che non da speranza a chi si ritrova senza più nulla, qui si torna proprio allo stato della Pietra, dell'uomo primitivo che sopravviveva nelle grotte e si nutriva di sterpaglie, radici, piccoli roditori.
La follia cieca che prende al protagonista avrà dure ripercussioni su una cittadina, fin quando l'altrettanto spietato sceriffo con i suoi assistenti decidono che è arrivato il momento di porre fine a tutta quella sofferenza, atrocità e violenza.
Le descrizioni di ciò che accade sono vive, crude, riempiono la mente. La natura è ostile all'uomo come sempre, soprattutto attraverso un freddo implacabile che l'autore ha il merito di trasmettere al lettore in tutta la sua potenza.
Per stomaci forti, per chi ha deciso di scavare sotto alla superficie e ha trovato un cimitero di ossa senza nomi.