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Un romanzo al femminile
Primo capitolo della trilogia di “Bois Sauvage”, quest’opera di J. Ward (insignita meritatamente del prestigioso National Book Award per ben due volte) raggiunge picchi di elevata intensità narrativa. In particolare, per quanto possa risultare intuitivo, innanzitutto con la descrizione di Katrina, il temibile uragano che devastó la costa meridionale degli Stati Uniti lungo il golfo del Messico, colpendo Louisiana e Mississippi con il suo carico di distruzione (“Legherò i pezzi di vetro e mattone con lo spago e appenderò i frammenti sopra il letto, in modo che brillino nel buio e raccontino la storia di Katrina, la madre che è entrata nel golfo come una regina per portare la morte...Ci ha lasciato un mare buio ed una terra bruciata dal sole”) . Ma forse ancora di più tenuto conto dell’importanza che assumono all’interno del romanzo, per i legami che intercorrono tra i membri della famiglia Batiste protagonista della storia, come se tendessero a farsi reciprocamente scudo rispetto alle difficoltà provenienti dal mondo esterno, in primis lo stesso uragano. E tra tutti i legami che emergono si staglia prepotentemente quello tra skeetah, uno dei fratelli Batiste per l’appunto, ed il suo cane China, pitbull da combattimento, che diventa emblema di una purezza che va oltre ogni forma di violenza e prevaricazione, più forte ancora di Katrina.
“Salvare le ossa” è una storia viscerale, cruda, al tempo stesso dal forte sapore familiare e decisamente contraddistinta dall’impronta femminile.
A partire da Esch la protagonista e voce narrante, unica donna della famiglia Batiste assieme ad altri tre fratelli ed al padre, che trova consolazione nel nostalgico ricordo della madre morta (“chissà se papà sentirà le dita che gli mancano come noi sentiamo mamma, che è sempre presente anche se non c’è più”). Esch svolge il ruolo di trait d’union con i fratelli e il padre e porta dentro di sé il fardello di una gravidanza segreta quanto inattesa, espressione di una profonda solitudine che trova sfogo nella passione (non altrettanto ricambiata) verso Manny, amico del fratello maggiore. L’autrice inoltre riesce a dare un’ampia caratterizzazione alla figura di Esch grazie all’azzeccato parallelismo con la tragedia greca ed al mito di Medea e Giasone. Esch infatti appassionata di letteratura, rivede nella sua condizione la figura di Medea prova quella solidarietà nei suoi confronti figlia del medesimo dolore per un amore non ricambiato, riuscendo a capirne la rabbia ed il desiderio di vendetta.
Quindi China, il pitbull da combattimento, che assolve ad un’importante funzione di riscatto sociale, fresca di parto ma estremamente feroce con tutti (compresi i cuccioli in allattamento) ad eccezione di colui che riconosce come suo unico padrone al quale obbedisce ciecamente. Ed infine l'uragano Katrina ("È una donna, sono i peggiori"), devastante evento naturale che si abbatte inesorabile sulla regione seminando distruzione.
La Ward costruisce un meccanismo narrativo nel quale il lettore inevitabilmente si sente partecipe con la famiglia Batiste, gioendo e preoccupandosi a seconda dei momenti, respirando le atmosfere del profondo Sud degli Stati Uniti, ed in particolare dello Stato del Mississippi dove è ambientata l’intera vicenda.