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Il Polacco
 
Il Polacco 2023-12-09 15:50:27 68
Voto medio 
 
4.0
Stile 
 
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Contenuto 
 
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Piacevolezza 
 
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68 Opinione inserita da 68    09 Dicembre, 2023
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Quale amore?

Una donna, Beatriz, che incarna la Beatrice di Dante agli occhi e allo sguardo desideroso e innamorato di Witold, un pianista polacco interprete di Chopin, un corteggiamento respinto, negato, nascosto, fugace, pochi giorni condivisi, il distacco, la lontananza, 84 poesie testamento e testimonianza dell’ afflato amoroso di un uomo in declino forse desideroso di essere salvato.
Il “ Polacco’ è un breve romanzo percorso da echi di intensità e di intimità, un’ idea di relazione troppo complicata per essere se non nell’ ideale romantico di Witold.
Beatriz è una donna colta, preparata, intelligente, rinchiusa in un matrimonio che possiede la certezza degli anni, brava moglie e brava madre, non curiosa del mondo ma di stessa, Witold è un pianista grande e grosso con due mani enormi, un uomo piuttosto pomposo e formale che non riesce a concedersi liberamente.
Invitato da Beatrice a tenere un concerto nella sua Barcellona, ci sarà una cena condivisa e una conversazione tenuta in inglese, una lingua che non appartiene al proprio lessico quotidiano e che contribuisce a mantenere un senso di formalità e una certa distanza.
Dopo qualche tempo, quando tutto sembra dimenticato, un’ improvvisa corrispondenza epistolare rivela l’ amore di Witold per Beatrice, vorrebbe incontrarla, amarla ed esserne amato, fuggire con lei altrove.
È un momento di rottura, di separazione, di stallo, agli occhi di Beatriz una relazione impossibile per ovvi motivi, il proprio matrimonio, la differenza di età, la non conoscenza, l’ assenza di una qualsiasi forma di attrazione, l’ appartenenza a due mondi separati e distanti, uno artistico e l’ altro reale, due sconosciuti che hanno poco da condividere oltre alla musica.
Da cosa nasce la passione di Witold, improvvisa e totalizzante, che nasconda dell’ altro, Beatriz che cosa vuole e che cosa vede in lui tanto da accettare di incontrarlo?
Cresce una trama nella trama, realtà e fantasia, ragione e sentimento, un corteggiamento a distanza negato da chi vive la quiete domestica di un matrimonio privo di intimità e che non ha bisogno di sentirsi amata. Beatriz rimugina sul proprio vissuto, una donna che non sogna e che da tempo vive lunghi sonni tranquilli, che racconta al marito solo porzioni di verità, e allora perché i suoi pensieri ritornano a Witold, che cosa vede e gli piace di lui ?
Di certo l’ espressione artistica del pianista polacco e’ priva dell’ ardore e del sentimento che l’ ha fatta innamorare della musica di Chopin, forse ne apprezza il piacere che trae da lei, l’ esposizione al suo sguardo, o si tratta di semplice compassione?
Difficile dirlo quando le parole non bastano, comunicare è difficile, lunghi silenzi ricoprono un tempo trascorso e condiviso che non tornerà, se non cercando di decifrare le poesie di un non poeta che parlano di lei, di una vita diversa, ignorata, di sentimenti sconosciuti, di un amore che si nutriva di sguardi e che bastava a se stesso nel respiro dei giorni mancanti.
“ Il Polacco “ è un romanzo con diversi piani di lettura, psicologici, letterari, storici, musicali, reali, ipnotici, a rappresentare una femminilità complicata e complessa, ferita, tormentata, stratificata, fragile, curiosa, profonda, invischiata nell’ oggi, in bilico tra il passato e il futuro, che cerca di leggersi dentro, rigettando una certo romanticismo di chi è intrappolato nel proprio io di artista in un ideale totalizzante.
Una relazione intensa e fugace, vissuta intimamente, un tentativo di entrare nei sentimenti propri ed altrui, spesso inaccessibili e sconosciuti, mentendo anche a a se stessi, di dare un significato, agli sguardi, ai momenti condivisisi, alle parole non dette, al senso insensato di un artista e della propria arte, al proprio bisogno di amore.
In una quotidianità inappetente e annoiata, tradita, tenuta sotto controllo, forse non si è fatto abbastanza per capire l’ ’essenza più vera dell’ altro, un sentimento di intimità rimane nel proprio io più riposto mentre la vita prosegue la propria tormentata storia.

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Un romanzo complesso che mi interessa. La tua bella recensione, Gianni, mi ha incuriosito ulteriormente.
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