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L'ospite
 
L'ospite 2023-10-23 19:28:52 La Lettrice Raffinata
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La Lettrice Raffinata Opinione inserita da La Lettrice Raffinata    23 Ottobre, 2023
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Horror classico, angoscia attuale

Con "L'ospite" sono arrivata a cinque libri della cara Sarah letti, cinque libri ai quali ho dato il massimo della valutazione. Vi chiederete forse perché io non li abbia recuperati tutti subito, dal momento che ho adorato alla follia la sua prosa dalla prima pagina di "Ladra"; la ragione è da ricercarsi nella mia propensione per la parsimonia: sapendo che ha scritto soltanto sei romanzi e -per il momento- non sembra essere in procinto di pubblicarne altri, ho stabilito di centellinare al più possibile la sua bibliografia. E per gustarmeli al massimo, li conservo sempre per la stagione autunnale, quando il talento dell'autrice nel tratteggiare location inquietanti e relazioni conflittuali rende al meglio.

Nella sua penultima opera, Waters ci porta una seconda volta nell'Inghilterra post-bellica, in particolare nella campagna dello Warwickshire dove sorge Hundreds Hall, l'imponente tenuta della famiglia Ayres. Qui il dottor Faraday -aka, il nostro narratore in prima persona- si reca all'inizio del volume, per curare la domestica Betty; nonostante l'appartenenza a due classi sociali diverse, questa prima visita farà nascere un'amicizia tra il medico e gli ultimi esponenti della famiglia Ayres: Angela -la vedova del Colonnello-, la figlia Caroline "Caro" ed il figlio Roderick "Rod". Quest'ultimo in particolare sta cercando di salvare la Hall da quello che pare un inevitabile tracollo economico e strutturale; la casa però non collabora, anzi sembra decisa a rendere impossibile la vita all'intera famiglia, prima con fastidiosi dispetti e poi con violenti attacchi.

Se conoscete un po' le narrazioni dell'autrice noterete subito degli elementi inusuali, in primis la presenza concreta di un lato fantastico, legato al poltergeist che sembrerebbe infestare Hundreds e turbare la tranquillità dei suoi abitanti. Nonostante l'inaspettata variatio, questo aspetto ha contributo ancor di più a tenermi incollata alle pagine, perché fino all'ultimo sono rimasta in dubbio sulla concretezza di quanto succedeva e sulla credibilità di ciò che i personaggi riferivano al narratore. Senza dubbio anche la prosa tanto scorrevole quanto curata di Waters ha contribuito attivamente a mantenere sempre vivo il mio interesse per questa storia.

La potenza dell'ambientazione, che nel caso dell'opprimente Hall diventa in pratica la vera protagonista della storia, invece me l'aspettavo. Allo stesso modo, mi aspettavo l'estrema verosimiglianza nella caratterizzazione dell'intero cast, composto da personaggi a tutto tondo tra i quali spicca la famiglia Ayres, e soprattutto Caroline della quale mi spiace veramente non sia presente il punto di vista perché è una personaggia dal carattere per nulla scontato, e si trova al centro di dinamiche molto interessanti. Non intendo però lamentarmi del POV di Faraday dal momento che fornisce una prospettiva particolare sia per quanto riguarda la natura dei rapporti che instaura con i diversi membri della famiglia Ayres, sia per il piglio critico con cui si approccia al paranormale, vista la sua attività di medico.

Tra stile, personaggi ed atmosfere impeccabili, l'unica critica che mi sento di muovere a questo libro è la limitatezza della trama; gli eventi che formano l'intreccio non sono per nulla imprevedibili, ma questo perché l'intenzione è quella di rimandare alle storie dei romanzi gotici vecchio stile. Anche il comportamento a tratti bizzarro degli Ayres -tanto attaccati alle tradizioni vittoriane da non potersi adeguare ad una realtà in cui il loro ruolo di aristocratici non ha più valore- risulta perfetto per definire una storia dal piglio moderno eppure in grado di trasmettere le stesse sensazioni di un classico ottocentesco.

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