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Arte e vita
….” mi inducevano a pensare che non ci fosse nulla di stabile, nessuna verità nell’ intero universo, eccetto un’ unica, immutabile verità: esiste solo ciò che ci creiamo noi “…
… “ la verità non risiede nella rivendicazione di realtà, ma nel luogo in cui ciò che è reale trascende l’ interpretazione che ne diamo. Vera arte significa cercare di catturare l’ irrealtà”…
Arte e vita, un senso di vuoto e il tentativo di cogliere l’ impercettibile oltre l’ oggettività, quella quotidianità che si nutre di consistenza.
M è una donna irrisolta, combattuta tra passato e presente, un secondo matrimonio con Tony, silenzioso e pratico, una figlia, Justine, cresciuta e volata lontano, un rifugio in un luogo naturale e selvaggio in cui trascorrere i propri giorni, la costruzione di una seconda casa all’ interno della proprietà, circondata da una palude, oscura, inafferrabile, mistero irrisolto, specchio della propria esistenza.
Che cosa le manca, cosa ricerca, cosa scatena in lei un rimuginio e un desiderio di libertà sottomessi all’ abitudine della paura? È riuscita a rimuovere le cose e le persone che non le piacciono, ma saranno alcuni quadri del famoso Pittore L a svelarle una parte oscura di se’, avvicinandola al proprio lato mancante, una neo dimensione dell’ io e una nuova presenza, pur lontana.
Dopo una lunga corrispondenza epistolare M accoglierà L nella propria proprietà ma non sarà solo, in compagnia della giovane Brett, una giramondo affascinante quanto invadente, a loro si uniranno Justine e il fidanzato Kurt, reduci dal disastro pandemico.
Inizierà una breve convivenza, un teatrino relazionale tra arte e vita, sogni e rimpianti, conoscenza e certezze smarrite, ciascuno alle prese con una propria idea esistenziale, difficile trovare un punto di incontro.
M si dibatte tra bisogno di dialogo e lunghi silenzi, senso pratic quanto è legata a Tony, quanto si è invaghita di L e della sua arte, quanto ama Justine e non vorrebbe lasciarla, e chi sono per lei Brett e Kurt ?
Il proprio incalzante rimuginio è popolato da solitudine e convivenza con un senso di inutilità e di bruttezza, nascosta a una parte di se’, quel lato artistico afferrato nell’ opera di L, l’ unico con cui condividere un senso di vicinanza e in grado di liberarla dalla propria inutilità.
Un percorso parallelo si mostra, la praticità, l’ abitudine, la stabilità di Tony, l’ irrequietezza, l’ egocentrismo, l’ indifferenza, il desiderio di L, nel mezzo il proprio incondizionato amore di madre divisa tra quotidianità e arte.
M vive un crescente senso di smarrimento, un desiderio di fuga da una realtà che disconosce per addentrarsi in un universo superiore, ma da sola non può farcela, questo spetterebbe a L e alla sua capacità
…” di insinuare nelle persone il tremendo sospetto che nella vita non ci sia alcuna storia, che nessun significato personale trascende il momento presente”….
Rivede se stessa e i pochi affetti che la circondano, L è egoista e inafferrabile, Tony a suo modo la ama intensamente, Justine le appare per quello che realmente e’, il vero amore è frutto della libertà.
Come rendersi visibile, aspirare all’ arte, amare e sentirsi amata, specchiarsi negli occhi altrui, vivere il presente, temi complessi e inafferrabili, fino a che la vita improvvisamente azzera speranze e desideri precipitandoci nella propria cruda e inafferrabile essenza.
Il romanzo di Rachel Cusk risponde ai tratti essenziali della sua produzione letteraria conosciuta e apprezzata nella precedente trilogia, ( “ Transiti “, “ Resoconto”, “ Onori “ ) un linguaggio ricercato, dosato, colto, frammentato, introspettivo, che a tratti soggiace a un’ inconsistenza puramente estetica. La protagonista intesse una trama sentimentale e intellettiva, complessa e irrisolta, un monologo protratto tra levita’ e profondità, percossa da arte e vita, ricercando ciò che che stenta a trovare dentro di se’.
Ne risulta un componimento piuttosto nebuloso e di difficile collocazione, forse i tratti più veri sono gli scarni scambi relazionali tra M e Tony, in prevalenza i personaggi mostrano una semplice rappresentazione di se’ e soggiaciono a simbolismi evidenti, la trama è statica, evanescente, monocorde nel proprio rimuginio incessante, piuttosto pomposa in una inconsistenza che alla fine genera e lascia un senso di vuoto.
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Commenti
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L'autrice è nota ma non l'ho mai letta.
La conclusione che ne trai indica implicitamente che è non dovrebbe essere difficile trovare qualche cosa di meglio .