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Due
Due
 
Due 2023-06-12 11:13:09 unfioreounlibro
Voto medio 
 
4.8
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
5.0
unfioreounlibro Opinione inserita da unfioreounlibro    12 Giugno, 2023
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Fragili equilibri

"Due", romanzo di Irène Némirovsky del 1939, segue l’evolversi della relazione amorosa tra Antoine e Marianne, due giovani benestanti, nel contesto della Parigi del primo dopoguerra. Intorno al filone principale della trama, si sviluppano una serie di vicende secondarie, legate ad amici e parenti della coppia; per esempio quella di Solange, amica di Marianne, che ricorre a un pericoloso aborto per liberarsi del figlio concepito con l’amante. Nonostante l’intreccio, all’apparenza, sembri quello di un comune romanzo rosa, non bisogna lasciarsi ingannare; "Due", infatti, non ha nulla del sentimentalismo e della visione ottimistica che caratterizzano di solito questo genere.

La scrittura è particolarmente elegante, ha un ritmo pacato e indugia a lungo nella descrizione dei sentimenti dei protagonisti, mettendoli però sempre in relazione con ciò che accade all’esterno: l’atmosfera di una stanza, il tempo meteorologico, la presenza di altre persone e così via. Sono inoltre presenti numerose riflessioni, sia dei personaggi, sia del narratore, che fanno pian piano emergere una visione dell’amore del tutto peculiare: dapprima, passione violenta, che sembra talvolta fondersi con l’odio; in seguito al matrimonio, solida amicizia, che si basa sulla complicità di fronte alle preoccupazioni della vita quotidiana.

Leggendo su internet le recensioni del romanzo, ho notato come molti utenti critichino l’eccessiva freddezza e, talvolta, persino il cinismo della Némirovsky. Personalmente, non mi trovo d’accordo. In primo luogo, se è vero che le vicende narrate non coinvolgono pienamente il lettore, è altrettanto vero che l’intento dell’autrice sembra essere diverso: analizzare lucidamente la vita di una “coppia qualsiasi”, senza indulgere in facili buonismi o colpi di scena. In secondo luogo, non credo che il suo pensiero si possa definire “cinico”; utilizzerei piuttosto il termine “realista”, nella misura in cui non cela le ombre delle relazioni sentimentali, ma non esita neppure a mostrarne le luci.

Per concludere, ho trovato "Due" un bellissimo romanzo, in grado di realizzare il fragile equilibrio tra piacevolezza dello stile e oggettività dell’analisi psicologica. Non mi resta quindi che consigliarlo, con l’accortezza di specificare che non si tratta di una lettura romantica in senso tradizionale, come il colore e l’illustrazione della copertina dell’edizione Adelphi potrebbero indurre a pensare.

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Commenti

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Bella e invitante recensione, Matilda.
Benché lo abbia letto, non lo ricordo più, mentre "I cani e i lupi" o "David Golder" li ricordo maggiormente.
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