Dettagli Recensione
Non del tutto convincente
Premetto di essere una grande ammiratrice dello scrittore maghrebino Tahar Ben Jelloun, del quale ho letto finora numerosi libri, tra saggi, poesie e romanzi. Non avevo ancora letto "Creatura di sabbia" e, in verità, mi aspettavo molto da questo suo romanzo che, dalla pubblicazione intorno alla metà degli anni Ottanta, ha riscosso nel tempo uno straordinario successo.
La vicenda narrata è senza dubbio molto interessante per la particolare tematica affrontata (legata alla condizione femminile in Marocco), ma l'ho trovata meno coinvolgente rispetto a quella di qualche altro romanzo di Ben Jelloun (come, per esempio, il bellissimo "Partire"). La drammatica storia di Ahmed, in realtà una donna fatta passare per maschio alla nascita in modo da non disonorare il padre a causa della presenza di sole figlie femmine, mi ha catturata sino al momento dell'abbandono della casa di famiglia e della accettazione del proprio corpo e della propria identità sessuale femminile (grande punto di rottura e ribellione vera e propria - anche a livello sociale - a quanto imposto dalla ferrea volontà paterna); poi la trama si perde nelle voci di più narratori, tutto diviene confuso e cosa sia in realtà accaduto successivamente al personaggio protagonista del romanzo non è dato sapere.
Un'opera sen'altro interessante per il complesso intreccio delle voci narranti, ma per me un po' deludente; mi aspettavo ben altro da uno scrittore come Ben Jelloun, soprattutto da un suo libro così famoso. Proverò poi a leggere il continuo in "Notte fatale", sperando di ritrovare la penna convincente dell'autore.
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