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Questioni di principio
Ove è un anziano un po' fissato, un po' solitario, un po' rancoroso, un po' depresso. Rimasto vedovo, tenta il suicidio, più volte e qualcosa va sempre storto…o forse dritto…Capita sempre qualche evento esterno che lo fa arrabbiare tanto da dissuaderlo. Tutto quello che lui vuole è poter morire in pace, ma nel vicinato arriva una famiglia strampalata, composta da una donna straniera, molto incinta, suo marito, l’imbranato, le due figlie, Sette anni e Tre anni. Una più adorabile dell’altra. E, inconsapevolmente, questa famiglia fa breccia nel suo animo. La vita si rivela più fantasiosa di lui. Lui così ligio alle regole, così ancorato ai suoi principi e così noioso si trasforma da burbero, inquadrato e spigoloso, tanto da sembrare l’uomo più inflessibile del mondo, ad altruista e “aperto”, per quanto possibile. Ove è un personaggio a cui è impossibile non affezionarsi. In copertina viene ritratto di spalle, come tutte le copertine dei libri di questo autore. Però riesci a immaginartelo anche fisicamente. E ci ho visto riflessa anche un po' di me stessa.