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Non potrò mai più mangiare una pesca
ATTENZIONE! LA RECENSIONE CONTIENE SPOILER!
"Chiamami col tuo nome" è uno dei romanzi più celebrati degli ultimi anni. Non avevo mai pensato di leggerlo, perché è una storia d'amore e le storie d'amore nude e crude non mi hanno mai interessato. Solo che cercavo una lettura dal sapore di estate e di mare e mi sono detta "Facciamo un tentativo, superiamo il pregiudizio, chissà, magari anche una storia d'amore nuda e cruda può piacermi".
Con il senno di poi, avrei fatto meglio a dedicarmi alla Settimana enigmistica, ma il punto è che mi sbagliavo. "Chiamami col tuo nome" non è una storia d'amore, è la storiella dell'ossessione malata di un diciassettenne per un ragazzo figo più grande. L'amore è un'altra cosa. Questa è solo una roba disgustosa, stupida e senza senso.
Sia chiaro che il problema non è il fatto che ci sia una relazione omosessuale. Dovrebbe essere ovvio, ma meglio specificarlo. La storia tra Elio e Oliver non è assurda perché sono due ragazzi, assolutamente no. Darei lo stesso giudizio se fossero una coppia etero. Non è questo il problema. Il problema è che buona parte del libro consiste nelle turbe sessuali di Elio, accuratamente riportate dalla prima all'ultima. Va bene che ha 17 anni e gli ormoni vanno a mille, ma sfortunatamente non ero interessata a scoprirle.
Il giovane Elio incontra Oliver a pagina 1 e a pagina 2 già vorrebbe saltargli addosso. Da quel momento in poi è un susseguirsi allucinante di fantasie in cui immagina tutto quello che gli farebbe e tutto quello che vorrebbe che Oliver facesse a lui. Poi si intrufola nella sua stanza senza permesso, annusa il suo costume da bagno usato sperando di trovarci peli pubici (è così, giuro), se lo infila, lo sfila e lo rimette al suo posto. Il che implica che Oliver lo indosserà nuovamente senza sapere cosa è successo. Poi si infila nudo nel letto di Oliver, si struscia sulle sue lenzuola, si mette il suo cuscino in mezzo alle gambe. Il che implica che Oliver piazzerà la faccia su quel cuscino senza sapere dove è stato prima. A mio modesto avviso queste sono molestie, anche di una certa gravità, ma no, a quanto pare è una storia romantica. Capite perché a un certo punto ero disgustata?
Dopo aver letto queste pagine meravigliose, non avrei potuto trovare romantiche e piacevoli le successive neanche se fossero uscite dalla penna di Shakespeare e decisamente non è così. Il seguito, infatti, è solo un susseguirsi di turbe mentali, fantasie erotiche, descrizioni inutilmente volgari di rapporti sessuali (non riuscirò mai più mangiare una pesca, ma era davvero necessario? Qui dovete immaginare l’emoticon del facepalm. Ci sta a pennello). Il culmine del disgusto, però, deve ancora arrivare e ci attende quando Elio chiede a Oliver di non tirare lo sciacquone dopo essere andato in bagno perché... perché aveva perso il numero dello psichiatra, suppongo, e quindi non ha potuto fare altro che abbandonarsi alle fantasie che lo turbano e, ahimè, "ci" turbano per 272 pagine.
Non voglio dare l'impressione di giudicare le fantasie sessuali altrui. Finché si è consenzienti, va bene tutto (anche se Oliver non era certo consenziente quando Elio si mette il suo cuscino tra le gambe). Ma leggere questa roba non fa per me. È un romanzetto erotico di bassa categoria, noiosissimo, scritto male, pieno di banalità e scene a metà fra il trash, il disgusto e il ridicolo. Se siete interessati a scoprire perché Oliver non deve tirare lo sciacquone leggetelo pure, altrimenti c'è la Settimana enigmistica.
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La conclusione della tua presentazione è eloquente come raramente capita di leggere.