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Ricominciare a vivere
SPOILER
La storia delle sorelle Donguri e’ una breve novella che racconta di un piccolo business nato per avere un senso di utilità nella comunità, in un modo o nell’altro, su vasta scala, dopo la morte del nonno che tanto le aveva accolte con amore nella sua grande casa. Ed e’ da qui che inizia a delinearsi la storia delle due protagoniste. Dedicarsi alla posta del cuore, aiutare le persone con dei dubbi esistenziali sulla vita, sulle relazioni, sull’amore da carica alle due giovani per andare avanti. Il passato delle ragazze non e’ di per se’ digeribile: dopo la morte dei genitori in un incidente, si vedono costrette ad andare a vivere dalla zia dove, inizialmente trovano accoglienza e calore, fino a quando non diventano grandi e sono più viste come un problema che una risorsa. Ed e’ qui che Donko, decide di andarsene da casa, per poter poi tornare a riprendere Guriko e finalmente andarsene a vivere sole. Il nonno poi le salverà, offrendogli un tetto e tanta comprensione. Grazie a quest’uomo testardo apprendono cosa voglia dire l’amore e la cura delle altre persone. Qualità che appunto poi estenderanno nel loro business senza fini di lucro.
Sono agli antipodi: Donko e’ indipendente, si innamora molto spesso, e quando questo succede, inizia ad avere una routine di cose che la rendono ancora più attiva e innamorata. E’ ribelle, trova uomini difficili ma sa che non aspira al matrimonio e le va bene vivere tra un giro di giostra e l’altro. Tutto al contrario e’ la solitaria Guriko, introversa, ormai ridotta a una condizione eremitica: passa per lo più il suo tempo in casa a riflettere e a vivere di piccole gioie che le colmano l’esistenza quotidianamente. L’amore? Raro per lei. Due personalità diverse che appunto, aiutano nel portare avanti il loro vaso di Pandora di email...
Poi succede qualcosa, qualcosa di raro, qualcosa di strano che mostra che forse, in un piano superiore al nostro, tutto e’ collegato, in qualche folle modo. Un ricordo dell’adolescenza, l’amore spensierato, innocente, che solo gli anni delle scuole medie possono regalare. L’introversa Guriko ricorda l’unica persona che l’abbia vista per davvero: Mugi-kun. Un amore fatto di nulla, eppure fatto di tutto. Un filo sospeso tra la realtà e l’illusione del primo amore. Palpitazioni intense, rossore alle guance, cosa c’e’ di più romantico nel ricordare un amore innocente e quasi mai sbocciato? La vita la riporta alla realtà: era solo un sogno. Poi una mail di una giovane donna che piange una perdita dell’uomo che amava. Qualcosa si risveglia in lei: deve andare a cercare il suo vecchio amore. Un ritorno nei luoghi in cui lui ha vissuto, e’ cresciuto, senza di lei. La dolceamara verità, già predetta in un sogno: la scoperta della morte del suo amato. Era quella donna la moglie di Mugi-kun? Era solo una casualità? Perché tutte le premonizioni e i sogni si sono rivelati veritieri? La vita e’ di certo imprevedibile, a volte si connettono a un livello più altro alcune forze che ci portano in un determinato momento nella nostra vita e quel momento deve insegnarci qualcosa. Nel caso di questa giovane ragazza e’ stato quello di lasciare andare un amore mai vissuto veramente, e continuare a vivere. Uscendo da casa, esplorando la vita, assaporandola, senza rimanere ferma a vecchi fantasmi del passato. La perdita e’ sicuramente dolorosa, ma fa parte dell’esistenza, e dovrebbe forse, paradossalmente generare più slancio per la vita.
La scrittura della Yoshimoto mi e’ piaciuta molto, soprattutto nel delineare la profondità di Guriko. La storia e’ molto profonda, ma avrei preferito se fosse più lunga e se si fosse delineata un poco di più la trama.