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Bussare a quanto pare è démodé
Solitamente, quando leggo un libro che langue da parecchio tempo sui miei scaffali e lo apprezzo, un pochino mi arrabbio con me stessa per aver aspettato così tanto prima di leggerlo. Questa cosa è successa anche con "La compagna di scuola", ma in questo caso non mi è dispiaciuto affatto aver lasciato passare qualche anno: se l'avessi letto quando mi fu regalato, sarei stata decisamente fuori target per questo chick-lit e, conoscendo i miei gusti di allora, avrei probabilmente finito con l'abbandonare la lettura. Uno dei pochissimi casi in cui far stagionare un volume in libreria ha dato i suoi frutti.
La trama del romanzo è abbastanza semplice e si compone di tre filoni intrecciati, che seguono le vicende del trio di amiche protagonista: la decisa Maggie, l'esuberante Roxanne e la generosa Candice (che per motivo ignoti, associo ad una marca di elettrodomestici); le tre sono donne in carriera, infatti collaborano a vario titolo con una rivista londinese, e devono barcamenarsi tra famiglia, relazioni sentimentali e lavoro. La vicenda si ambienta a Londra e, in parte, nella campagna fuori città; a muovere il fulcro dell'azione è la comparsa di Heather, una vecchia compagna di scuola di Candice, verso la quale quest'ultima prova un senso di colpa che cercherà di alleviare aiutandola a migliorare la sua vita. Come accennato, l'intreccio non è particolarmente brillante e anche la risoluzione finale risulta decisamente scontata, oltre ad essere un po' troppo positiva per sembrare verosimile: capisco che sia il genere stesso a portare in quella direzione, ma l'introduzione di qualche villain veramente risoluto avrebbe reso la narrazione più emozionante.
Gli antagonisti in effetti sono un po' sottotono, oltre ad avere quasi tutti delle attenuanti per i loro comportamenti, cosa che li rende più concreti come personaggi ma depotenziati nel loro ruolo. A dire il vero, mi aspettavo che un po' tutto il cast fosse sopra le righe, invece abbiamo dei caratteri ben bilanciati e grosso modo realistici nelle loro azioni. Per quanto riguarda le protagoniste, la mia preferita è risultata essere Maggie, in parte perché è quella più affine a me caratterialmente, ma non solo: pur non essendo affatto originale, la sua storia è riuscita a catturarmi per le emozioni che trasmette e per l'evoluzione che compie come personaggio; anche Candice e Roxanne hanno dei bei momenti, in particolare la prima mi ha convinto quando realizza le conseguenze del suo eccessivo altruismo, mentre la seconda mostra bene le difficoltà di allontanarsi da una relazione sbagliata.
Pur con un tono sbarazzino e allegro, il romanzo affronta molti argomenti importanti: i valori della famiglia e dell'amicizia, il pericolo delle relazioni tossiche, il mondo del lavoro e lo scoglio della prima maternità. Penso che tutti i temi vengano trattati con la giusta importanza, portando dei messaggi molto positivi ai lettori senza però risultare pedanti o troppo intricati.
Precisando che non avevo mai letto prima nulla di Wickham / Kinsella, ho trovato il suo stile semplice e scorrevole, ricco di dialoghi ben ritmati; approvo la sua capacità di creare una buona atmosfera, sia nell'ufficio in cui lavorano le protagoniste che nelle scene ambientate in campagna, e più in generale ho apprezzato tutti i momenti in cui le tre amiche sono assieme perché le loro interazioni risultano genuine e trasmettono bene tanto il divertimento quanto la frustrazione, quando sorge un conflitto. Peccato per alcuni passaggi un po' forzati e per un paio di scene descritte molto frettolosamente o perfino saltate, mentre avrebbero potuto essere importanti per la storia.
Tutto considerato, non escludo di leggere altro di Wickham / Kinsella, possibilità che prima di iniziare il libro avevo scartato a priori. Certo, mi sentirei più invogliata se l'edizione avesse un minimo di cura, come ad esempio l'inserimento un qualche elemento grafico per indicare la fine del paragrafo, e far capire a noi poveri lettori che il POV è cambiato.