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Che razza di libro
 
Che razza di libro 2022-06-08 11:00:26 68
Voto medio 
 
4.0
Stile 
 
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Piacevolezza 
 
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68 Opinione inserita da 68    08 Giugno, 2022
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Presenze invisibili

Questa, come ci ricorda l’ autore, è una storia d’ amore all’ interno di un senso di malattia e di un desiderio di invisibilità, due protagonisti accomunati dal colore della propria pelle, in bilico tra reale e immaginario, nata dal vuoto che li circonda e che vivono dentro, da un afflato particolare, dalla necessità di scansarsi dal mondo.
Uno scrittore trentottenne che pecca di immaginazione e un bambino che crede di possedere il dono dell’ invisibilità, il dubbio che sia solo fiction, la paura che sia veramente accaduto, la certezza che la vita non promette niente di buono.
I due si incontrano per caso, intrappolati dall’ incertezza, apparentemente diversi, immersi in un reale irreale che li ha condannati a essere quello che sono,
Sarebbe meglio sparire da un mondo siffatto, inzuppato di menzogne, violenza, odio razziale, vittime di bullismo, un luogo dove è impossibile vivere se non imprigionati nella paura o immersi nella fragilità di incontri fugaci, imbevuti di alcool e sesso.
C’è chi ha visto tutto e si è circondato di niente e chi è stato condannato a causa del colore della propria pelle, sin troppo nera, oggetto di sguardi indiscreti, circondato da morte e violenza, dei propri cari, di semplici conoscenti, di persone comuni.
Si può colmare il vuoto affettivo con la fantasia, sparire è un po’ come vivere altrove, ma in fondo tutti desideriamo essere amati.
A volte, sin da bambini, l’ invisibilità è necessaria o solo auspicata, come riuscire ad amare se stessi in un mondo che non è un bel posto dove stare?.
La fantasia è un dono ma può essere un’ onta, ci sono posti migliori per trascorrere il tempo, lo scrittore non si serve della realtà ma di un reale immaginario in cui passa gran parte del proprio tempo. Difficile separarli laddove imperversano immagini fugaci e fotogrammi di precarietà, sovente non sappiamo realmente chi siamo, immaginare è un po’ come sparire, allontana la paura, protegge, permettere di stare soli.
All’interno della fantasia e dell’ invisibilità si può costruire un’ altra storia senza sapere dove ci porta e che cosa rimane di noi. Di certo vi è l’ imprevedibilità di relazioni invisibili che tanto ci mancano, che ci toccano nel profondo e ci rendono altro, relazioni uniche e pericolose, che ci permettono di vivere, che solo noi riusciamo a vedere.
Un romanzo di piacevole lettura, costruito su satira e leggerezza all’ interno di tematiche importanti in un mondo in tutt’altro affaccendato che riversa arroganza, superficialità, odio e violenza su vittime designate.
Può il colore della propria pelle continuare a essere un peso insostenibile, indirizzare milioni di vite già scritte o si può auspicare un destino diverso? La risposta parrebbe evidente me per nulla scontata.

…” cavolo, ho paura, ma sono stanco di avere paura. Ho avuto paura per tutta la vita. Sono scappato. Non ricordo di avere mai fatto altro. E lo stesso vale per lui. Lo so, perché io e lui siamo la stessa persona. Portiamo tutti lo stesso peso, ma dobbiamo provare a spezzare il ciclo della paura. Abbracciare lui è abbracciare me stesso. Finalmente, dopo una vita, sono il non visto e l’ innegabile allo stesso momento “…
.

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