Dettagli Recensione

 
La ragazza fantasma
 
La ragazza fantasma 2009-10-02 21:33:53 Kristine Rapino
Voto medio 
 
3.3
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
3.0
Opinione inserita da Kristine Rapino    02 Ottobre, 2009

Una caduta di Stile?

Dopo il film, c'era da aspettarselo che anche il mito della saga Shophaolic avesse una caduta di stile. Anzi, a dire la verità io non me l'aspettavo, o forse non volevo crederlo. La scrittura è sempre immediata,fresca, ma c'è qualcosa che non va nell'ingranaggio. Stenta a decollare, e vi riesce solo verso la metà del libro. Lo dico a malincuore, ma Lara all'inizio è ben lontana dal suscitare interesse ed immedesimazione. Piuttosto scialba ed insignificante, direi. Finchè la stessa autrice probabilmente non se ne accorge e la trasforma improvvisamente in Becky, o Lexy, e cioè nei suoi personaggi femminili pieni di carattere e con i pantaloni, sempre con quell'aria buffa da "Alla fine arriva Polly". Questo cambiamento in corso d'opera a mio parere è piuttosto evidente.

Il fatto è che la signora Wickham, in arte Kinsella, da il meglio di sè nel raccontare i rapporti con gli altri, nel descrivere con soprendente realtà i moti dell'animo e le emozioni. E'incredibile come riesca a farlo, ma sembra abitare nella testa di tutti noi, e dubito che un suo lettore non abbia almeno una volta fragorosamente esclamato "ma sono io!"mentre era tutto preso da un particolare. Ok, questo qui c'è, ma poco, molto poco. Ahimè. La storia del fantasma, vista dalla fine del libro, regge, ma forse è la presentazione di questo personaggio all'inizio che non tiene incollati alla pagina. Non so,pare tutto piuttosto stupidino, al contrario. Credo inoltre che sia la prima volta che leggo delle "bad words" nei libri della scrittrice prodigio, in bocca ad un personaggio non ben delineato (Diamanté), che forse avrebbe meritato un'uscita di scena migliore, sulla falsa riga dei romanzi di formazione.

Spero che l'autrice londinese non si lasci corrompere dall'odore del dollaro delle grandi case cinematografiche, e che non ridicolizzi ulteriormente il personaggio da lei favorito, Becky B., infangato dalla trasposizione cinematografica che ancora mi lascia interdetta. Il motto dovrebbe essere:mai e poi mai conformarsi al modello americano, finirà per divorarci.

Scherzi a parte, questo è solo un mio giudizio da lettrice, divoratrice di libri e fan di Ms W.

Staremo a vedere la prossima.

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