Dettagli Recensione
Il ciclo della vita
Tutta la natura intorno a noi è vita, noi siamo vita e tutto è circolare, si nasce, si vive e si muore, la natura nel suo complesso è un caos ordinato che si rigenera continuamente. Sono questi i temi fondamentali di questo breve e intenso romanzo della scrittrice islandese Audur Ava Ólafsdóttir, "La vita degli animali". Un libro molto al femminile oserei dire, per la predominante presenza di personaggi femminili, simbolo della vita in quanto madri e che cerca di portare a riflettere sulla nascita dell'uomo sia da un punto di vista materno ma anche da un punto di vista esterno, come ostetrica. Infatti il personaggio principale nonché voce dell'intero romanzo è Dyja, che fa l'ostetrica e vive questa professione come una missione vera e propria alla quale dedica la sua vita. La narrazione è molto intima, quasi fosse un diario ed è anche piena di vari racconti della quotidianità sia nella sala parto o nel soggiorno di casa, alternando momenti di riflessione a mera narrazione. Si pone molto accento sui contrappesi vita - morte viste come le facce della stessa medaglia e parlando anche della natura, in quanto paragonata all'essere umano, è inevitabile l'accenno ai cambiamenti climatici in atto, quasi essa stessa si avvicini a una sorta di fine.
Una lettura molto piacevole seppur impegnativa, nella quale però a mio avviso mi è mancato un po' di coinvolgimento emotivo e ho trovato slegati alcuni dialoghi, ma bilanciati da passaggi più profondi.
--""Dyja cara, diversamente dagli esseri umani - diceva - le piante si voltano nella direzione della luce." Era uno dei suoi paragoni, uomo e pianta, l'altro era uomo e animale."--
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