Dettagli Recensione
Alla ricerca delle radici
Sedici parole vengono scelte dall'autrice per rappresentare il paese e la cultura iraniana da cui proviene la famiglia.
Figlia di immigrati approdati in Germania negli anni Ottanta, Mona da sempre vive una vita all'occidentale ma senza dimenticare il luogo lontano su cui si innestano le radici familiari.
La perdita della nonna, anziana capostipite rimasta a vivere a Teheran, sarà motivo per intraprendere un viaggio carico di dolore e al contempo latore di ricordi intimi e sepolti dalla lontananza e dal tempo.
Per chi si aspetta di essere accolto tra usi e consuetudini dell'Iran, di inebriarsi di aromi speziati, di riempirsi la vista di colori, moschee e manufatti, il contenuto lo disattende ampiamente.
La narrazione perde di vista il desiderio di accompagnare il lettore all'interno della cultura persiana, per farne conoscere lo stile di vita quotidiano del passato e del secolo corrente, ma incentra il contenuto su eventi prettamente familiari e personali, facendosi diario soggettivo di scarso valore letterario.
Un'occasione sprecata, una costruzione studiata intorno a sedici parole, emblemi di una cultura millenaria e antitetica a quella europea, parole e concezioni il cui approfondimento resta sbiadito e poco percepibile.
Un viaggio per accarezzare ricordi e sentimenti personali, con poche fotografie dei luoghi e degli aspetti storico-culturali.
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