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Domani chissà
"Possibile ? Era tutto possibile con Olive".
Un po' scorbutica, Olive lo è sempre stata ; però, rispetto al testo di cui è sequel, in questo nuovo libro di E. Strout la vecchia signora mi è parsa più gradevole e maggiormente autocritica. Lei stessa ha la sensazione "di essere diventata una persona un pochino -pochino- migliore" e, pensando al marito defunto, "la fa star male l'idea che Henry non ne abbia avuto alcun vantaggio".
Un altro uomo compare sulla scena, un anziano vedovo; ma lei è comunque consapevole che "non è mai ricominciare da capo (...), è solo andare avanti" .
Il lettore ha pure la sorpresa di incontrare di incontrare nuovamente i fratelli Burgess, in un capitolo-sequel del noto romanzo con essi protagonisti.
Un testo molto bello, sicuramente al di sopra delle mie aspettative. La scrittrice mi pare abbia qui raggiunto un livello di felicità narrativa mai riscontrato nelle tante sue opere precedenti lette.
Vi ho trovato una profondità e una capacità d'indagare nei meandri della vecchiaia notevoli, penso indici anche di una lunga esistenza vissuta 'ad occhi aperti' da parte dell'autrice stessa.
Un romanzo realistico ma non particolarmente pessimista. "Quando si invecchia (...) si diventa invisibili. E' la pura verità. Ed è una liberazione, in un certo senso. (...) E' che non conti più niente, e c'è qualcosa di liberatorio in questo fatto" .
Indicazioni utili
E. Strout
Commenti
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Tra i suoi libri che preferisco : questo che ho qui presentato, "I ragazzi Burgess", "Mi chiamo Lucy Barton".
Grazie.
Alba
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