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Un racconto concentrico
Quanto è difficile confessare un segreto?
Quanto è difficile confessarlo agli altri? E quanto è difficile confessarlo a se stessi?
Eshkol Nevo ci regala un nuovo romanzo “concentrico”, fatto di tre storie che si incrociano, come avevamo già avuto modo di apprezzare in “Tre Piani”.
Nel primo racconto leggiamo la storia di un uomo, Omri, coinvolto in una storia di passione e morte, un legame con una donna che nasce ed esplode in maniera improvvisa, che lo trascina verso un destino doloroso per arrestare il quale è necessaria una grande forza di volontà.
Il dottor Caro è invece il protagonista della seconda vicenda, incentrata sulla solitudine di un uomo e sulla sua incapacità di relazionarsi agli altri. La terza storia ci racconta invece della ricerca di Ofer, scomparso durante una passeggiata con la moglie: lei e i due figli percorreranno una strada faticosa, fatta di ricordi e di una incessante ricerca delle proprie responsabilità.
In tutte le storie ci sono segreti che si deve scegliere se confessare, segreti dai quali dipendono i destini delle persone. Tre storie d’amore con le quali Nevo ci racconta delle pulsioni umane, delle insidie nascoste dietro l’incontro tra due persone alla ricerca di una strada per comunicare con altri esseri umani, delle difficoltà di accettare i cambiamenti che coinvolgono i compagni che abbiamo accanto nel corso di tutta una vita.
Nevo, diventato ormai autore di fama mondiale, ha acquisito una sempre maggiore scorrevolezza nella scrittura; il suo è uno stile incentrato sull’immediatezza dei dialoghi e sulla grande fluidità del racconto. A tale scorrevolezza corrisponde però anche una grande profondità dei temi trattati, come quello degli abusi, attraverso dei personaggi dalle personalità molto sfaccettate che donano una grande ricchezza al racconto.
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