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Solitudini condivise
Il ritorno di Sally Rooney in un romanzo che aspira alla maturità letteraria svela la fragile ed enigmatica essenza dei protagonisti, quattro trentenni diversi e complementari, in un’ambientazione irlandese a metà tra Dublino e uno sperduto paesino di provincia.
Le due voci femminili, Alice, scrittrice di successo ( che possiede i tratti della stessa Sally Rooney ), ed Eileen, redattrice in una piccola rivista letteraria, amiche d’ infanzia, vivono la propria solitudine affettiva e lavorativa con un certo grado di insoddisfazione, specchiandosi nelle ripetute email che si scambiano su vita, amore, politica, filosofia, arte, letteratura. Una corrispondenza che è un modo di aggrapparsi alla vita, prendere appunti e preservare qualcosa di un’ esistenza inutile in un pianeta in rapido decadimento, chiedendosi come vivere nel mondo reale.
Alice ha raggiunto la gloria letteraria, eppure denaro e popolarità non le interessano, la scrittura è l’epicentro della sua vita ma le cose che credeva importanti si rivelano insignificanti e le poche persone che dovrebbero amarla l’hanno abbandonata, imprigionata nella inautenticita’ di un mondo autocelebrativo moralmente e politicamente inutile che si preoccupa di costruire storielle fittizie al di fuori del reale.
Lei stessa, travolta da una totale instabilità emotiva, vive in una grande casa di una località di provincia volutamente circondata da niente, ha perso l’ afflato letterario anche se la scrittura è ciò che vuole essere.
Confusa e infelice, smarritasi nella giungla social di una app di incontri ( Tinder ) si imbatterà in Felix, un uomo enigmatico con una saggezza pacata totalmente estraneo alla letteratura e al bel mondo, un magazziniere che si trascina in un lavoro faticoso, radicato in un microcosmo di concretezza.
Si potrebbe affermare che gli opposti si attraggono, di certo vivono una comunione di intenti e una solitudine autoimposta, la ritrosia nel mostrarsi e una facciata di sicurezza che nasconde fragilità.
Eileen ha un lavoro modesto e poco gratificante che non le da’ sicurezza economica, da tempo impantanata in una relazione d’ amicizia amorosa con il bellissimo Simon, amico di vecchia data, un consulente politico ombroso e sfuggente invischiato in relazioni fugaci con giovani modelle. Simon trasmette un senso di pace, la sua figura bella ed elegante, la sua solitudine silenziosa, la sua autosufficienza.
Paiono fatti l’ uno per l’ altra, la bellezza al servizio dell’amore, fugaci interludi di coppia a colmare spazi di assenza, si lasciano e si riprendono, ignari dei propri desideri. Simon si nasconde dietro un lavoro di responsabilità e un cattolicesimo che ne accentua il senso di colpa, una persona capace e affabile ma emotivamente inaccessibile, Eileen e’ soggetta a una depressione ciclica, sommersa da conflitti famigliari irrisolti, da un senso di inadeguatezza sfociato in scelte discutibili.
Le email tra le due giovani donne sono soliloqui sfociati in una teoria di vita impossibile, una relazione a distanza che pare rimandare la necessità di un incontro, sarà una resa dei conti, un chiarimento impensabile, un incrocio di sguardi, una comunanza allargata? La propria sofferenza continuerà a primeggiare in un mondo poco accogliente e in rapido decadimento o ci sarà un cambiamento di rotta? Sesso e amore vinceranno e daranno un senso?
Un romanzo di rapporti e di sentimenti inserito nel cuore di eventi traumatici, ( la pandemia, il disastro climatico ), trentenni che si interrogano su passato, presente e futuro, invischiati nelle proprie paure, fragilità e solitudini da sempre rimandate all’ interno di un mondo poco accogliente che faticano a comprendere e a vivere.
Sally Rooney da’ prova di una certa maturità stilistica, indubbiamente il romanzo è ben scritto, tra dialoghi interminabili e piuttosto crudi, la rappresentazione di una certa fisicità con pause di riflessione e profondità, ma quanto i protagonisti sono credibili e il contesto funzionale al racconto?
La narrazione corre verso un lieto fine che sappia invertire la rotta di una vita difficile da accettare nella propria essenza imperfetta. Una morale, sesso e amore i cardini giustificanti e gratificanti, ma come cambiare improvvisamente esistenze segnate da altro? È sufficiente l’ incontro e lo scontro dialettico a riannodare anni di assenze? Può uno scrittore vivere un’ affinità elettiva con qualcuno che non ha mai letto un libro e viceversa, e costui può surclassarla per profondità di pensiero e conoscenza? È verosimile che un “ fanatico” religioso che avrebbe voluto farsi prete continui a essere un Don Giovanni incallito? Come possono coesistere email con spiccate doti di profondità e banali superficialismi in cui ricadono gli stessi protagonisti ? Si può accettare una vita all’ interno di un mondo letterario settario e commerciale sfruttandone fama e ricchezza ma denunciandone le storture evidenti? E allora chi si è realmente? Verità o finzione?
Permane un sentimento inafferrabile o semplicemente sconcertante, personaggi reali che cadono nell’ irreale fondendosi e confondendosi indistintamente.
E allora ci si interroga sulla credibilità e veridicità di un costrutto narrativo che pare essere una semplice storia d’amore a lieto fine alla ricerca di consenso in un periodo storico difficile e per molti versi surreale, una lucidità letteraria che nasconde caos, una fragilità espositiva mascherata da una omogeneità disomogenea che non sfugge alla sensibilità del buon lettore avvezzo ad altre profondità.