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Non il miglior Murakami
Sebbene abbia letto parecchi altri libri di questo autore, che rimane uno dei miei preferiti, ho trovato questo un po' pesante, nonostante sia piuttosto breve rispetto alla media degli altri.
Si tratta di un romanzo onirico, in cui le vicende dei vari personaggi si svolgono tutte in una notte e sono narrate attraverso l'occhio di una telecamera asettica e fredda. E' difficile spiegare di cosa parla questo libro, ma il filo conduttore è sicuramente la solitudine e la difficoltà di intrattenere rapporti umani e la notte sembra quasi svolgere una funzione terapeutica, allentando le pressioni e i freni inibitori che caratterizzano la vita diurna.
In sintesi? Non mi è dispiaciuto, ma sicuramente questo romanzo non è al livello di Tokyo Blues o di 1q84.