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La custode
 
La custode 2022-02-06 20:01:15 Mario Inisi
Voto medio 
 
4.8
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
Mario Inisi Opinione inserita da Mario Inisi    06 Febbraio, 2022
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La solidarietà

Karina con il suo bellissimo romanzo ci porta in un paese del Sudamerica, il Venezuela.
Angustias, la protagonista, è una donna giovane e forte. Le donne di questo romanzo sono le figure più belle. Sono tenaci, coraggiose, non si arrendono, sono capaci di generosità e di sentimenti disinteressati, mentre gli uomini sono minuscoli al confronto. Angustias e suo marito Salveiro vendono tutto e se ne vanno dalla sierra orientale dove l’epidemia sta facendo strage di bambini per salvare i loro figli gemelli appena nati. Purtroppo come andranno le cose lo scopriamo fin dalle prime righe.
“Arrivai a Mezquite perché cercavo Visitation Salazar, la donna che avrebbe seppellito i miei figli e mi avrebbe insegnato a sotterrare quelli degli altri. Camminai fino alla fine del mondo, o dove credevo che finisse il mio. La trovai una mattina di maggio accanto a un tumulo di loculi. Indossava un paio di leggins rossi, gli stivali da lavoro e un foulard colorato annodato alla testa. Una corona di vespe le svolazzava intono. Aveva l’aria di una madonna nera persa in una discarica”
L’incipit come vedete è stupendo e il romanzo è sorprendente, nel senso che entriamo in una realtà di grande povertà e violenze. Visitation è esattamente quello che dice Karina, una madonna laica, in quanto porta in un paese dove dominano oro e violenza una cosa sconosciuta che è la compassione gratuita. Visitation senza che nessuno glielo abbia chiesto e anzi con tanti rischi da parte sua e comunque non per soldi seppellisce i morti e si prende cura di loro. Ma anche se fa un lavoro mortifero, e il romanzo è pieno di descrizioni di morti e di preparazione di cadaveri, Visitation è una donna piena di vita e di energia.
Dopo che ha seppellito anche i gemelli chiusi nella scatola di scarpe, anche Angustias resta a darle una mano per starsene vicina ai suoi figli.
Visitation non è particolarmente religiosa. Ma anche se Dio sembra non accompagnare personalmente i poveri migranti, fa sentire ancora la Sua presenza grazie a donne come queste.
La religione in questo paese è legata soprattutto alla superstizione e la superstizione fa comodo.
“Sulla sierra le cose funzionavano così. Le anime dei morti e quelle dei vivi si mescolavano in una cortina di bruma fino a formare un plotone di disgrazie che servivano ad allontanare i curiosi e a coprire i carnefici”.
Con questo libro si entra davvero in un nuovo mondo. Questo di Karima è certamente un romanzo, un’opera di fantasia, ma credo che voglia farci toccare con mano il caos che regna a livello politico e sociale in Venezuela, la grande povertà e la violenza che è la regola. Anche il gioco è violento: i combattimenti tra galli, i cani rabbiosi, gli uomini irregolari, cioè senza documenti che hanno formato un esercito loro, che girano armati di machete e di fucili e che sono fuori controllo. Ma se la situazione generale è terribile, la situazione peggiore è quella delle donne che vengono dalla sierra orientale.
“Le donne che fuggivano dall’epidemia venivano violentate sui sentieri e nei valichi clandestini. Era il pedaggio tra il mondo dal quale fuggivano e quello in cui arrivavano. L’aborto non era legale. Quelle che ci provavano, finivano per dissanguarsi negli ambulatori clandestini. Se riuscivano a partorire, lasciavano l’utero in qualche pronto soccorso, e le più fortunate venivano rapite e costrette a mettere al mondo le creature per alimentare il traffico dei neonati. I bambini erano redditizi. Costava poco crescerli e imparavano presto qualunque mestiere. Erano una manodopera crudele ed economica per la malavita. I contrabbandieri e gli irregolari avevano creato un mercato nero apposito: rendevano più dei camminanti”.
Queste parole non sono della romanziera ma della giornalista.
Nel romanzo si respira grazie alla solidarietà tra donne. I nomi delle tre protagoniste Visitation, Angustias, e Consuelo esprimono bene il ruolo del personaggio. Il libro è duro, a volte difficile da leggere per certe descrizioni di morti o di ammazzamenti vari, il finale non è molto credibile. Però è bello: non perché lo stile sia straordinario o la storia ben costruita, ma perché finalmente c’è un romanzo che ha qualcosa da dire.

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Commenti

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Bella e interessante recensione, Mario. Un'autrice a me totalmente sconosciuta.
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Mario Inisi
07 Febbraio, 2022
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Penso che ti farà piacere conoscerla. Ciao Emilio!
Un titolo che mi incuriosisce molto, salvo qualche riserva sugli ammazzamenti di cui scrivi.
Comunque lo segno, vediamo se arriverà il suo momento.
In risposta ad un precedente commento
Mario Inisi
10 Febbraio, 2022
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Però non è un noir o un libro pulp, la crudeltà fa parte della società. Credo sia realismo.
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