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Opinione scritta di getto in corso d'opera, pienam
Ci sono dei momenti nella mia vita di lettrice, vissuti peraltro con estremo disagio, in cui sembra che tutti abbiano letto un romanzo tranne me. E' più o meno quello che ho provato negli ultimi due mesi sentendo chiunque parlare di
"Una vita come tante" di Hanya Yanagihara. Diciamoci la verità, la mole (1094 pagine) non ispira per niente e la copertina non trasmette di certo l'idea di una bella lettura leggera e rilassante!
Ma certi libri, si sa, li studi da lontano con circospezione, te li rigiri un po' tra le mani, ma alla fine sei destinata a leggerli.
Così, armata di un po' del sano scetticismo che mi pervade ogni volta che devo approcciarmi a un romanzo per cui tutti si strappano i capelli, ho iniziato anche io la lettura.
Beh, lo posso dire? La storia di Willem, Jude, JB e Malcolm mi ha presa e non mi ha mollata più, al punto che sono solo a metà, ma sento comunque il bisogno di esternare il mio apprezzamento.
Oltretutto, in base a quanto letto fino ad ora e senza sapere il finale ho già deciso che entrerà senza dubbio a far parte della mia top 10 dei libri preferiti.
Che poi sono sempre restia a leggere libri tanto lunghi, ma se mi soffermo a pensarci sul mio podio ci sono: "I Miserabili", "Infinite Jest" e "Guerra e Pace", quindi direi che è il caso di smetterla con l'ansia da mattone.
*edit*
A lettura finita mi sento di confermare il mio entusiasmo di dieci giorni fa. Un romanzo doloroso, per carità, ma tanto bello. I personaggi, specialmente Jude, ti entrano davvero nel cuore