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Tra romanzo e cronaca
Tetti di case spuntano qua e là da un'enorme distesa d'acqua in cui galleggiano rami, oggetti di plastica, carcasse di bestie, perfino corpi umani. Un uomo, armato soltanto di una piccola canoa e di un grande cuore, batte in lungo e in largo questo lago infernale in cerca di persone da aiutare, di animali da salvare, spronando gli scarsi e disorganizzati soccorsi ufficiali, invocando aiuto non per se stesso, ma per chi ne ha bisogno. Sembra la scena di un romanzo distopico o di un film di fantascienza, invece è pura realtà. È la vera storia di New Orleans, devastata nel 2005 dal terribile uragano Katrina, e di Abdulrahman Zeitoun, impresario edile di origini siriane. A nulla sono valse le richieste della moglie Kathy di fargli lasciare la città insieme a lei e ai loro figli. Una volta saputa al sicuro la famiglia, Abdulrahman ha deciso di restare in città, a controllare i danni che il cataclisma avrebbe portato alle loro proprietà e a dare una mano a chi ne avesse avuto bisogno. Certo, non avrebbe mai potuto immaginare un simile disastro. Ed eccolo qui, a bordo della sua piccola imbarcazione, a fare il possibile per aiutare gli altri. Unico contatto con i suoi cari è un telefono, uno dei pochi rimasti miracolosamente attivi, dal quale, ogni giorno a mezzogiorno chiama Kathy per aggiornarla e farsi aggiornare. Unico conforto, la sera dopo una giornata stancante, una scatola contenente vecchie foto, che lo riportano alla sua vita in Siria, accendendo commoventi ricordi di sé, dei suoi genitori, dei suoi fratelli, della sua terra. Un racconto di vita vera, che Dave Eggers riporta in questo libro a metà tra il romanzo e la cronaca. Più precisamente, l'opera parte con uno stile tipicamente letterario, con un bel ritratto dei personaggi, la rievocazione dei momenti salienti delle loro vite, piccole scene di vita quotidiana, creando un'atmosfera quasi romantica nonostante la negatività portata dall'uragano. Pian piano però l'atmosfera si fa sempre più cupa. Cattive notizie arrivano da radio e televisioni. Katy è sempre più preoccupata, ed esterna le sue paure al marito. Lui all'inizio tende a sminuire, ma più passa il tempo più vede troppe cose che non vanno. Finché un giorno, quella che sembrava una tenera favola del buon samaritano, si trasforma in tragedia. Parte qui l'aspetto più prettamente giornalistico dell'opera di Eggers, quello in cui la fredda cronaca e la drammaticità dei fatti narrati prende il sopravvento sul lato romanzesco, raccontando con metodo e lucidità le disavventure ingiustamente patite dal buon Abdulrahman e sfociando in vera e propria denuncia di tipo politico e sociale. Una denuncia che punta il dito sull'essere umano in generale, capace di approfittare di una tale tragedia per compiere inqualificabili gesti di sopraffazione, sciacallaggio, abuso, violenza; su una società che, all'indomani dell'11 settembre, non riesce ad uscire dall'insensato assioma secondo il quale essere arabi, professare la fede musulmana, equivale ad essere terroristi; sulla macchina dei soccorsi, rivelatasi inadeguata, impreparata, inefficace, portando autoritarismo invece che conforto, arroganza anziché soccorso, mettendo da parte la benevolenza necessaria in casi del genere per dedicarsi alla più insensata giustizia sommaria.
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