Dettagli Recensione
Il cammino della vita
Amore, tentazione, passione, desiderio, tradimento, ma anche senso famigliare, identità, passato, ricordi, tanti i temi di “ Fukinoto “, nuovo capitolo della pentalogia “ All’ ombra del cardo “ di Aki Shimazaki.
Tra le pagine un riferimento al No, il teatro classico giapponese risalente al quattordicesimo secolo, i cui interpreti, esclusivamente maschili, hanno il volto coperto da una maschera anche se qui è Atsuko, la protagonista femminile, a indossare la maschera di una vita serena trascorsa nella solidità coniugale di un ritorno alle origini, dopo essersi trasferita in campagna per dedicarsi alla fattoria di famiglia. Il recente passato in città assolto e dissolto, ma il doloroso ricordo del tradimento, quando il marito Mitsuo si era invaghito della bellissima Mitsuko, frequenta incessantemente i sogni di Atzuko.
Oggi Mitsuo si è redento, ha fondato la rivista Azami privilegiando l’ integrità famigliare, è attento, dolce, premuroso, eppure, nei pensieri di Atsuko persiste la paura di non essere amata abbastanza e di un nuovo tradimento insieme al ricordo di Mitsuko, conficcato in lei come la spina di un cardo.
La protagonista è alla ricerca di una collaboratrice in azienda e la troverà in Fukiko, misteriosa e splendida quarantenne appena divorziata, ammirata e desiderata, che scopre sua amica dei tempi del liceo.
La presenza di Fukiko ricorderà i momenti della giovinezza e della reciproca corrispondenza epistolare, quando i sentimenti dell’ amica nascondevano altro e la loro affinità pareva eccessiva, ma c’è di più, la somiglianza tra Fukiko e Mitsuko, potenzialmente pericolosa, si perde in una realtà che è commistione di sogno e desiderio.
Atsuko ripercorre il passato rivisitando il presente, approfondisce la conoscenza, si legge dentro, vive la tentazione di superare convenzioni sociali e famigliari, con il rischio di sciupare tutto per inseguire un desiderio tanto pericoloso quanto irrinunciabile, terribilmente reale, impersonando una vendetta per i torti subiti o semplicemente assecondando un’ inclinazione naturale, per una volta anteponendo se’ stessa agli altri.
Per lei un interrogativo incombe, gettata la maschera per chiedersi chi è veramente e che cosa conosce davvero di se’, insieme a una scelta identitaria sofferta ma necessaria, forse definitiva.
Fukinoto è un tuffo nella vita della protagonista, riportandoci storie e personaggi già noti in un flusso che pare scorrere nella ineludibilita’ di gesti ripetuti, lenti come la narrazione, semplicemente composta. Si crea un’armoniosa presenza, parlo di musicalità espressiva ed espositiva, perché l’essenza del racconto, al contrario, è un vortice di passione e desideri sovente fuori controllo.
Questo il pregio indiscusso della poetica di Aki Shimazaki, una dosata miscela che ogni volta genera e restituisce un senso di piacevole incanto, presenza quieta in un mare in tempesta, sapendo cogliere, rappresentare e restituire il gusto dolce e composito, dalle parole ai fiori, dalle tradizioni ai sapori della propria amata terra.