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La scelta di Toni
A caldo, dopo aver chiuso le oltre settecento pagine del libro I rondoni, è difficile descrivere la potenza di questo romanzo.
Vorrei chiarire che io non sono una letterata o una esperta, sono solo una a cui piace leggere e mi è capitato di leggere anche letteratura russa, non tanta, qualcosa, e da quando è successo, mi sono resa conto che riconosco gli scrittori che in qualche modo ne sono conoscitori e ne sono fortemente influenzati perché credo sia impossibile non esserlo. Aramburu è tra questi.
Durante la lettura mi ha ricordato Le memorie del sottosuolo di Dostoevskij e La morte di Ivan Il'ic di Tolstoj.
Così come l’uomo del sottosuolo, la forma è principalmente un lungo monologo. il protagonista, Toni, professore di filosofia, decide di cominciare il suo monologo interiore che proseguirà per tutto l’anno di tempo che lo separa dalla sua “morte volontaria”, così come chiama il suicidio l’amico Bellagamba.
Cito dall’introduzione di Malcovati alle memorie del sottosuolo, una parte che calza a pennello per il nostro aspirante suicida e il suo diario, perché meglio non si potrebbe dire;
Fausto Malcovati, Introduzione a Memorie del sottosuolo, Edizione Garzanti, Milano maggio 1992.
«Memorie del sottosuolo è un'opera fondamentale per Dostoevskij: d'ora in poi tutti i personaggi dei suoi principali romanzi avranno un sottosuolo, e vi penetreranno per poi risorgere rigenerati o per affondarvi senza speranza, senza soluzione. Certo, sottosuolo è negazione, è distruzione delle abitudini sociali cristallizzate, è rifiuto delle fissità convenzionali, è maledizione della solitudine.»
Ed è questo che fa Toni, scava nei ricordi più sordidi e in una lunga confessione, se ne libera. Si libera anche delle cose materiali a cui è stato più legato, si alleggerisce del peso di tutto ciò che lo ha portato fino lì, persino dei testi dei pensatori più amati nei suoi studi filosofici.
Del romanzo di Tolstoj , le considerazioni sulla morte e il fare i conti con le relazioni famigliari fallite, e non manca la figura salvifica e lo stupore di ricevere cura e attenzione in maniera del tutto gratuita e solo per bontà di cuore, così come Ivan Il’ic le riceve dal suo servo.
Non mancano le considerazioni politiche nel romanzo, il totale disincanto nei confronti proprio di questa, e non manca, tema caro allo scrittore, un accenno al dramma e all'orrore del terrorismo con le sue inevitabili conseguenze sulle persone.
Un romanzo destinato ad essere un classico, tanto quanto Patria, premio Strega europeo del 2018
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Un caro saluto e mi faccia sapere le sue impressioni
Alba
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