Dettagli Recensione
Una donna
Rennie Wilford è una giornalista per riviste di viaggio e una donna inseguita dalle scorie di un passato sfociato in una malattia invalidante, il presente nulla di stupefacente, il futuro un’ ipotesi da sondare.
È cresciuta a Griswold, località canadese dove tutti sanno tutto, prima o poi, circondata da vecchi, onesta e con un carattere difficile, cercando un modo per andarsene, non volendo essere come sua madre, diventare come lei.
Fa il suo mestiere perché è brava e non saprebbe fare altro, nel frattempo le sue velleità si sono trasformate in illusioni, l’ uomo giusto in diversi uomini quasi giusti, l’ unica storia vera in tante storie quasi vere.
Svuotata dalle incertezze, decide di lasciare Toronto per un breve soggiorno nei Caraibi, isola di St. Antoine, con l’ intento di scrivere un pezzo sul turismo locale. Qui, se stessa unico referente, la attendono giorni insondabili, improvvisamente immersa nella violenza e nell’ immobilismo di un paese corrotto e in preda a continui rivolgimenti di potere, imbevuto di sangue, esposto alla brama degli occidentali, a droga e traffico d’armi, sospesa nella propria fragilità sentimentale e manipolata da uomini che inseguono affari per lei inconcepibili.
Rennie è una donna intelligente e ferita, nel corpo e nell’ anima, tempo fa si è ammalata di cancro al seno, è mutilata e così si sente, vive l’ incubo di una recidiva, sospesa tra passato e presente, di fronte le scorrono le immagini di una sofferenza che ne ha indirizzato il pensiero verso un senso di morte.
Il privato ripercorre i propri sentimenti, divisa tra Jake e Daniel, gli amori del passato, uno se ne’ andato non sapendo come affrontare e superare la sua menomazione, lasciandole un vuoto da colmare, l’ altro pare un perfetto ideale di normalità, il suo angelo custode, colui che l’ha guarita salvandola da morte sicura.
Oggi, in una sospensione affettiva e temporale, l’ amore ha il volto di Paul, un americano enigmatico cui rivolgere le proprie incertezze che le ha restituito il suo corpo.
Alla fine niente torna, il presente è odioso e irreale, non è cambiato ciò che vede ma solo il modo in cui lo vede, Rennie tornerà, con la sensazione di rientrare da un viaggio nello spazio, nel futuro, ma è lei a essersi trasformata.
A metà tra il thriller psicologico e il classico romanzo della Atwood, tra femminismo e femminilità, denuncia delle nefandezze e delle storture del presente, nel tratteggiare un microcosmo umano frastagliato e frammentato, emerge la voce di Rennie, protagonista indiscussa, anche se il proprio equilibrio interiore che pare distrutto poco sembra spartire con il resto, con i personaggi e gli accadimenti che la circondano, restituendoci un senso di vuoto e precarietà, onnipresente, inserito in una narrazione piuttosto fragile e ancora lontana dalla grandezza e complessità dei costrutti a venire.