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Viaggio affrettato e confuso
La vita di Rachele Luzzato, una bella ragazzina alta con i capelli lisci e gli occhi luminosi, discendente da una famiglia ebrea di avvocati romani, si accende nei giorni delle feste natalizie, impossibilitata a impersonare la Vergine Maria nella recita scolastica per ovvie ragioni religiose, cercando di capire e interpretare il proprio passato famigliare, una commistione di cristianesimo ed ebraismo, di conoscere il mondo e i suoi eterogenei protagonisti, vivendo l’ incertezza e l’ incubo di una malattia paterna che potrebbe volgere al peggio, inseguendo i sogni di una dodicenne.
La accompagnano lo spirito candido e umanitario di Edmondo De Amicis, ma qualcuno potrebbe considerarlo eccessivamente patriottico e guerrafondaio, un’ amata supplente ormai in pensione, un nonno ebreo dalla corporatura esile che era stato prete per salvarsi dalla guerra, una nonna brava, onesta e molto coraggiosa, atea convinta ma attenta a non minare la fede ebraica della sua unica nipote, un padre messo al mondo da un medico austriaco che aveva accolto una giovane ebrea.
Una vita come tante e unica nel suo genere, in attesa della cerimonia del Bat Mitzvah
, alle prese con domande inevase, spiegazioni nebulose, desideri infranti, un mondo adulto impegnato a imporre tradizioni vetuste e così impreparato e acerbo in alcune manifestazioni.
In pochi giorni Rachele attraversa l’ intera penisola, città, pianure, mare, Monti, frammenti di vite a cui non si è mai interessata, storie lontane che non ha mai conosciuto, passato, presente e futuro, con la sensazione di essere considerata un’ ebrea piccola e debole e non una ragazza decisa e intelligente.
Si chiede perché non può partecipare alla recita scolastica, in fondo non è una funzione religiosa, che cos’è quell’ appendice che continua a crescere nella testa del padre, e perché gli adulti non gliene parlano apertamente, alcuni di loro lèggono i suoi pensieri, ne anticipano i desideri ignorandone le parole.
Oggi, vigilia del nuovo secolo, quale relazione e commistione tra vita e tradizioni, quale contatto tra ebraismo, cristianesimo e ateismo?
In fondo nulla cambia, siamo tutti esseri umani, Rachele ricorda lo stupore di quando ancora bambina il nonno la fece entrare nel maestoso Duomo, sa che ha una nonna a cui piace la Messa non come espressione liturgica e di fede ma per lo spettacolo intrinseco, i canti e la musica, quella stessa nonna con una figlia che si è convertita all’ ebraismo, Rachele non condivide le rigide posizioni paterne.
Questa ragazzina è una commistione di storie e religioni, qualcos’altro nella propria unicità, i suoi desiderii sono profondamente umani, quella curiosità di esserci, partecipare, ascoltare e comprendere, amare ed essere amata, non rimanere sola al mondo, un desiderio che la spinge verso qualcuno che rimanga con lei, non un Dio ma un fratello, “ .. che stia con me quando tu non ci sarai più ...”
Una fiaba moderna nel cuore del Natale, troppa carne al fuoco e temi importanti non adeguatamente trattati, un’ ambientazione italiana frettolosa e in superficie, la solita abilità di penna, personaggi ben delineati, per un giudizio complessivo non completamente positivo, da questo autore legittimo attendersi altro.