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11 settembre
Il mio anno di riposo e oblio tratta di un anno di abuso di psicofarmaci da parte della protagonista, una giovane donna ricca, magra, più bella di Sharon Stone a cui a prima vista non manca nulla, solo che le sono morti entrambi i genitori, ha un'unica amica che non può soffrire e un fidanzato Trevor con cui ha un rapporto affettivo appiccicoso, fatto solo di sesso, poco soddisfacente sotto qualsiasi punto di vista. Ora l'idea dell'anno di oblio non è del tutto peregrina, in quanto anni fa il sonno veniva usato come estrema ratio per la cura delle malattie psichiatriche nella speranza che il riposo prolungato facesse recuperare al paziente le sue scorte di neurotrasmettitori ormai sbilanciate. La psichiatra che ha in cura la protagonista è però peggiore e di molto dell'analista di Sara Gamberini (Maestoso è l'abbandono). Per cui prima di arrivare a un maestoso e necessario abbandono della psichiatra la protagonista passerà per cocktail di psicofarmaci di tutti i tipi in un delirio chimico. Oltre ad abbandonare la psichiatra, la protagonista necessita di lasciarsi alle spalle il pessimo fidanzato Trevor e forse Reva, l'amica che non sopporta, che ha lei pure un legame pessimo con il suo superiore, naturalmente sposato. Purtroppo a tagliare i rapporti con Reva ci penserà qualcosa d' altro. Il libro è ben scritto, cinico, senza tracce di empatia umana. Forse per questo la lettura risulta a tratti pesante. Il finale è particolare e interessante. E' un bel libro cui manca qualcosa, ma che con quel qualcosa avrebbe potuto essere bellissimo. Il finale quasi lo è.
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Che però è grazioso e fa un po' ridere, lascialo così :-D