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“Perché piangi? Stavo leggendo, risponde lui.”
La storia, sembrerebbe narrare dell'incontro, nella propria libreria, tra A.J. Fikry, libraio arrabbiato con tutti e scontento della propria vita, con la piccola Maya, curiosa e tanto intelligente.
Un libro dolcissimo che narra due storie d’amore parallele: quello tra un padre e una figlia non direttamente sua, Maya due anni, che si ritrova a gattonare in libreria abbandonata dalla mamma che non se ne può più occupare, e la passione per i libri, nell’inconsapevolezza di comprendere ancora pienamente cosa sia l’oggetto che stringiamo tra le mani.
Chi ama i libri, anche e non solo per ciò che raccontano, non potrà che apprezzare le descrizioni che la piccola Maya ne fa, e ritornare istintivamente col pensiero a noi da bambini e al nostro primo approccio con questo oggetto così emozionante.
Abbiamo iniziato a sfogliarlo senza capire bene cosa avessimo tra le mani e quali viaggi fantastici potesse racchiudere tra le sue parole, ne abbiamo imparato ad apprezzare la fattura, il profumo, il carattere, l’odore delle pagine, i suoi colori. E abbiamo fantasticato con l’immagine della copertina interpretandola.
Maya, A.J. Fikry, Lambiase, Amelia Loman, Ismay…sono i primi amici a cui ci leghiamo.
Island Books, una piccola libreria indipendente ad Alice Island non è semplicemente un luogo, non è semplicemente una libreria, è la vita che si incontra. E’ il luogo più bello del mondo.
“Tutto quello che posso dire è che insieme ce la caveremo. Quando leggo un libro, desidero che anche tu lo stia leggendo. Voglio sapere cosa ne pensa Amelia. Voglio che tu sia mia. Posso prometterti libri e conversazioni e tutto il mio cuore, Amy.”
“La mia vita è in questi libri. Leggili e conoscerai il mio cuore.”
La sensazione del peso del libro in tasca. La sua compagnia così discreta eppure così invasiva.
Nessun posto è bello davvero se non ha una libreria accogliente.
Il romanzo l’ho sentito come un inno alle cose che possono accadere, basta volerlo, a come la vita cambia quando meno ce lo aspettiamo, facendoci tornare ad amare ciò che prima ripugnavamo.
Mette di buon umore, anche se a tratti l’amaro in bocca non manca, l’autrice riesce a consolarci e alla fine la sua interpretazione del mondo e delle cose che accadono riscalda i nostri animi.
“La felicità era larga quindici Maya e lunga venti: il perimetro di una libreria in formato bambina.”
La prosa è fluida, immediata, essenziale. Racconta una storia che riusciamo a vedere anche con gli occhi oltre che con i sensi. Ed è meravigliosamente commovente, ma con allegria.
Lo consiglio certamente a chi ha voglia di amore e tenerezza non per forza solo verso gli uomini.
A chi ha voglia di sorprendersi e sorridere col cuore. A chi ha voglia di aprirsi alla bellezza, alla campanella che tintinna quando la porta viene aperta e un nuovo ospite entra, alla polvere che si crea sui libri a riposo, alla luce che filtra dalle finestre, ai nuovi viaggi che faremo con la mente e con il cuore, alle sorprese che ci attendono se sapremo scovarle. All’amicizia, all’amore, alla vita.
Buone prossime letture.